Tipo di scrittura musicale che prevede l’insieme simultaneo di più voci (umane e/o strumentali) su diverse altezze sonore, che procedono in direzioni parallele o opposte per intonare inni, preghiere, canzoni, [...] Al concetto di p. si oppone quello di monodia.
Le origini della p. risalgono al 10° sec.: il più antico testo polifonico pervenuto è l’organum Rex coeli, Domine maris nel trattato Musica enchiriadis, attribuito a Ubaldo di Saint-Amand. Le prime forme ...
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Musicista francese (m. Melun 1572), autore di musiche polifoniche sacre e profane, tra cui apprezzate le più di trecento Chansons pubblicate dal 1533 al 1572. ...
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In musica, componimento per quattro esecutori. In particolare, q. vocale (in genere soprano, contralto, tenore e basso) che compare nelle composizioni polifoniche o nei concertati d’opera; q. strumentale, [...] largamente impiegato nella musica da camera, formato da due violini, una viola e un violoncello oppure da violino, viola, violoncello e pianoforte; q. di fiati, costituito da flauto, oboe, clarinetto e ...
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Musicista (m. forse Westminster 1459 o 1460), operoso nella collegiata di S. Stefano a Westminster. Fu autore di mottetti e altre composizioni polifoniche, di cui si ha traccia nell'archivio della cattedrale [...] di Trento e fra i manoscritti Baldwin di Buckingam Palace a Londra ...
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Musicista fiammingo (sec. 16º), fu cantore (1531 circa) alla cappella pontificia. Di lui, e di un altro de Lantins, Hugo, si trovano musiche polifoniche in codici bolognesi e trentini. ...
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Musicologo (Gröbnig, Alta Slesia, 1794 - Ratisbona 1861). Fu sacerdote e maestro di cappella del duomo di Ratisbona. Indefesso e fortunato ricercatore ed editore di musiche polifoniche (specialmente chiesastiche) [...] dei secc. 16º-18º, raccolse una vasta biblioteca di tali musiche che legò al vescovato di Ratisbona ...
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Musicista (Siviglia 1500 circa - Malaga 1553), cantore pontificio a Roma. Oltre ad alcuni madrigali, compose molte polifonie sacre, nelle quali dimostra di aver pienamente assimilato le tecniche polifoniche [...] franco-fiamminghe, ma anche di conoscere a fondo il patrimonio musicale iberico, sia colto sia popolare ...
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Musicista (Firenze 1590 circa - ivi 1653). Sacerdote, fu cantore e maestro di cappella a Firenze, Roma, nuovamente Firenze, Bergamo (fino al 1649), lavorò a musiche d'ogni genere, sia monodiche sia polifoniche. [...] Più che per le pagine sacre e madrigalistiche è ricordato per una "favola pastorale" Aretusa (rappr. 1620) che costituisce la prima compiuta manifestazione della scuola operistica romana ...
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Musicista (n. Navalcarnero, Madrid, 1500 circa - m. 1579 circa). Nonostante la cecità diventò celebre virtuoso di chitarra e pubblicò un Libro de música para vihuela intitula- do Orphenica Lyra (1554), [...] ove trascrisse opere polifoniche dei grandi maestri spagnoli e fiamminghi, aggiungendovi fantasie di propria composizione. È considerato tra i maggiori compositori strumentali spagnoli del sec. 16º. ...
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forme musicali
Ennio Speranza
I diversi modi di organizzare i suoni nella storia della musica
L'organizzazione dei suoni ha dato vita con il passare dei secoli a diverse forme musicali. Tragedia greca, [...] in tondo, formata da due unità melodiche diverse che si susseguivano e di cui una aveva funzione di ritornello.
Le forme polifoniche nel Medioevo e nel Rinascimento
Dal 9° secolo in poi nel canto liturgico si fa strada la pratica di sovrapporre una ...
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polifonia
polifonìa s. f. [dal gr. πολυϕωνία, der. di πολύ-ϕωνος, comp. di πολυ- «poli-» e ϕωνή «suono»]. – Propr., molteplicità (e simultaneità) di suoni. In musica, l’unione di più suoni o parti (almeno due) vocali o strumentali che si svolgono...
polifonico
polifònico agg. [der. di polifonia] (pl. m. -ci). – Che costituisce polifonia; di stile, composizione o brano musicale concepito, composto e svolto secondo le norme della polifonia. ◆ Avv. polifonicaménte, secondo le regole della...