LA VALLE
Luciano Buono
Famiglia di organari palermitani attivi in Sicilia nei secoli XVI e XVII, in stretti rapporti con l'ambiente musicale isolano che proprio nel tardo Rinascimento vide il fiorire [...] s.; D. Di Pasquale, L'organo in Sicilia dal sec. XIII al sec. XX, Palermo 1929, pp. 37-39; O. Tiby, I polifonisti siciliani del XVI e XVII secolo, Palermo 1969, passim; G. Dispensa Zaccaria, Organi e organari in Sicilia dal '400 al '900, Palermo 1988 ...
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Musicista (Eresing, Landsberg, 1788 - Monaco 1847). Studiò con J. Schlett e J. Grätz a Monaco, dove fu poi organista della chiesa di S. Michele. Autore di musica sacra, operò attivamente per diffondere [...] il culto dell'antica musica polifonica. ...
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Brahms, Johannes
Antonietta Pozzi
Un animo lirico che si richiama alla tradizione classica
Attivo nel secondo Ottocento, il compositore tedesco Johannes Brahms si richiamò al classicismo viennese di [...] 'attività già avviata ad Amburgo. L'interesse per la grande tradizione della musica tedesca includeva anche le severe forme polifoniche del Barocco di Heinrich Schütz, Bach e Georg Friedrich Händel. È proprio con un'opera sinfonico-vocale, Un Requiem ...
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In musica, composizione strumentale analoga alla toccata, affermatasi agli inizi del 16° sec., con carattere d’improvvisazione, destinata a un solo strumento e scritta al fine di ‘ricercare’ e sperimentare [...] le possibilità e le sonorità dello strumento stesso.
Anche composizione strumentale polifonica scritta con l’intento di elaborare in maniera contrappuntistica un determinato tema musicale. Dopo i primi esempi dovuti, tra gli altri, ad A. e G. ...
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Musicista francese (Pont-Audemer, Eure, 1531 - Évreux 1606). Organista alla corte di Carlo IX e di Enrico III, compose canzoni francesi pubblicate a Parigi nel sec. 16º in volume autonomo e in raccolte. [...] Il C. è uno dei più notevoli esponenti della canzone francese polifonica. Ebbe grande perizia e un senso molto delicato e personale (nonostante certa vicinanza stilistica con C. de Sermisy, C. Janequin e O. di Lasso) del contrappunto e delle interne ...
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Canto liturgico della chiesa luterana, per coro, condotto in forme diverse a seconda degli ambienti e dei testi. I c. furono introdotti da M. Lutero e J. Walther su testi tedeschi derivati generalmente [...] dalle Sacre Scritture ed elaborati in musica (dapprima monodico-omofonica poi omoritmico-polifonica), spesso su melodie di derivazione cattolico-romana. Il termine passò poi a designare un componimento musicale per strumenti, informato ai caratteri ...
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Arte che consiste nell’ideare e nel produrre successioni strutturate di suoni. In quanto attività sociale, la m. appartiene a tutte le epoche e a tutte le culture, mutando il proprio significato e la propria [...] e strutturalmente determinata (dello stile cosiddetto classico-romantico). La m. può così manifestarsi sia come una elaborazione polifonica (a più voci, secondo una logica imitativa tra le diverse parti costitutive) sia come un’elaborazione tematica ...
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Musicista (Soriano nel Cimino 1549 - Roma 1621), allievo di A. Zoilo, G. M. Nanino e G. P. da Palestrina. Fu (1580-1598) organista in S. Luigi dei Francesi e in S. Maria Maggiore. Pubblicò (1581-1610) [...] un gran numero di musiche sacre e profane. Fu uno degli esponenti e degli ultimi difensori della scuola polifonica romana che ha il suo centro in G. P. Palestrina. ...
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Musicista (Lüneburg 1747 - Schwedt, Brandeburgo, 1800); studiò con J. Ph. Kirnberger. Fu insegnante, direttore d'orchestra, maestro di cappella in varî centri germanici; fu a lungo maestro di cappella [...] . Compose Passioni, inni, oratorî, opere teatrali, pagine cembalistiche e soprattutto Lieder e canti corali tuttora eseguiti, nei quali creò un tipo particolare di canzone polifonica popolareggiante. Scrisse inoltre opere musicologiche e didattiche. ...
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Sassofonista afroamericano (Columbus, Ohio, 1936 - Bloomington, Indiana, 1977). Cieco dalla nascita, K. spicca nel jazz moderno per il suo spettacolare polistrumentismo: padroneggiava l'intera famiglia [...] corno inglese. Divenne famoso per la capacità di suonarne due o tre contemporaneamente, con una vocazione non plateale ma polifonica e contrappuntistica, un gran talento timbrico e rumoristico e un vivace eclettismo nel mescolare il jazz classico al ...
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polifonia
polifonìa s. f. [dal gr. πολυϕωνία, der. di πολύ-ϕωνος, comp. di πολυ- «poli-» e ϕωνή «suono»]. – Propr., molteplicità (e simultaneità) di suoni. In musica, l’unione di più suoni o parti (almeno due) vocali o strumentali che si svolgono...
polifonico
polifònico agg. [der. di polifonia] (pl. m. -ci). – Che costituisce polifonia; di stile, composizione o brano musicale concepito, composto e svolto secondo le norme della polifonia. ◆ Avv. polifonicaménte, secondo le regole della...