ORGANUM
Giulio Cesare Paribeni
. A questa parola corrispondono parecchie e ben differenti forme della polifonia primitiva. L'organum è menzionato la prima volta da Scoto Eriugena (metà del sec. IX) [...] delle voci; primo tra essi il moto contrario. La parola organum infine acquista il significato di una vera e propria forma polifonica - per quanto ancora assai ingenua e rozza - con l'antica scuola di Parigi (secoli XII e XIII) e soprattutto con ...
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Monaco (n. 830 circa - m. 930) nell'abbazia benedettina di Saint-Amand (diocesi di Tournai), ne diresse dall'872 la scuola; passò quindi a dirigere quella dell'abbazia di Saint-Bertin, presso Saint-Omer [...] d'Arezzo nell'uso delle prime lettere dell'alfabeto latino come mezzo per fissare gli intervalli della scala. Il suo merito principale è di aver dato una base teoretica all'organum o diaphonia, da cui doveva poi svilupparsi la musica polifonica. ...
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KERLE, Jacobus de
Henry Prunières
Musicista, nato a Ypres nel 1531, morto a Praga nel 1591. Nel 1558 è maestro di cappella a Orvieto; in seguito entra al servizio del cardinale Otto von Pruchsen, vescovo [...] , quale cappellano alla corte di Rodolfo II. Il K. può essere considerato uno degli ultimi rappresentanti della classica tradizione polifonica fiamminga; il suo stile, vivido e potente, resiste alle influenze più diffuse e forti del tempo: tanto alla ...
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GAGLIANO, Marco da
Rossella Pelagalli
Nato a Firenze il 1° maggio 1582, fu il secondo dei sette figli di Zanobi (originario di Gagliano, la cittadina da cui prese il nome, nel Mugello) e Camilla di [...] di Medoro e Angelica, particolarmente apprezzata da G.B. Doni per l'accurato trattamento dei recitativi. Testimonianza della sua produzione polifonica è affidata ai sei libri di madrigali a cinque voci, tutti editi a Venezia da Antonio Gardano e ora ...
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MERULA, Tarquinio
Fausto Torrefranca
Compositore e organista, nato probabilmente sulla fine del Cinquecento, fu maestro di cappella a S. Maria Maggiore di Bergamo nel 1623, organista di chiesa e di [...] a voce sola. Allo stato attuale degli studî, egli appare importante non solo quale autore di transizione tra l'epoca polifonica e la nuova monodica e concertante, ma soprattutto per le sue musiche strumentali (quattro libri di Canzoni da sonar ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luca Marconi e Cecilia Panti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La presenza della musica negli spettacoli dei comici, come canto, esecuzione [...] o di festeggiamento. Non tragga in inganno la considerazione che fino ai primi anni del Seicento la musica pervenutaci sia di natura polifonica. Il canto a solo, accompagnato o meno, esisteva ben prima del 1600 anche se il suo affiorare nella musica ...
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COLACICCHI, Luigi
Eleonora Simi Bonini
Nacque ad Anagni (Frosinone) il 28 marzo 1900 da Federico e Anna Vigna, da famiglia di nobili origini. Trascorsa la fanciullezza ad Anagni dove compì le elementari, [...] in breve tempo fu tale che già nel 1950 il coro diretto dal C. fu in grado di partecipare al concorso polifonico internazionale di Llanglollen nel Galles dove, grazie alla magistrale esecuzione dei brani d'obbligo (il difficilissimo Dona nobis pacem ...
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INTAVOLATURA (fr. tablature; sp. entabladura; ted. Tabulatur; ing. tablature)
Guido Gasperini
Sistema di notazione largamente diffuso (dal sec. XV al XVII) nel campo dell'arte strumentale. Ebbe caratteri [...] e proprio sistema d'intavolatura regolarmente costituito appare soltanto dal sec. XV in poi. L'epoca del contrappunto e della grande polifonia vocale, che dal sec. XV si spinge sino al XVII, è, infatti, il periodo di tempo che più appare propizio al ...
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CASALI, Giovanni Battista
Maria Caraci
Nacque a Roma nel 1715. Scarseggiano le notizie circa la sua giovinezza e i primi studi musicali, ma si sa che nel 1740 fu accolto come membro della Accademia [...] ma rimasto esempio insigne per molto tempo, anche il C. cercò di conciliare in una sintesi personale la tradizione polifonica sacra della scuola romana con i nuovi orientamenti musicali, adottando lo stile concertante e policorale ed introducendo l ...
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Musicista fiammingo (Berg-op-Zoom 1453 circa - Ferrara 1505). Studiò all'università di Lovanio e fu maestro di cappella, insegnante e direttore di scholae cantorum in varie città, tra cui Berg-op-Zoom [...] contrappuntistica, dando luogo a un rinnovamento della scrittura a più parti, che dalla melodia tendenzialmente monodico-accompagnata di G. Dufay passa alla concezione prettamente polifonica di un insieme in cui ogni voce abbia pari importanza. ...
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polifonia
polifonìa s. f. [dal gr. πολυϕωνία, der. di πολύ-ϕωνος, comp. di πολυ- «poli-» e ϕωνή «suono»]. – Propr., molteplicità (e simultaneità) di suoni. In musica, l’unione di più suoni o parti (almeno due) vocali o strumentali che si svolgono...
polifonico
polifònico agg. [der. di polifonia] (pl. m. -ci). – Che costituisce polifonia; di stile, composizione o brano musicale concepito, composto e svolto secondo le norme della polifonia. ◆ Avv. polifonicaménte, secondo le regole della...