È una delle forme del discanto (v.), e cioè, nei secoli XII-XIII, un canto sacro o profano da una a quattro voci, costruito su una parte di tenore (v.) non presa dal canto gregoriano (quindi senza canto [...] misura vocalizzano se vocalizza il tenore. Il conductus si può ritenere dunque il primo tipo di composizione polifonica omogenea (in opposizione al mottetto tipicamente eterogeneo).
Bibl.: F. Ludwig, Die geistliche nichtliturgische und weltliche u. s ...
Leggi Tutto
ZOILO, Annibale
Musicista, nato nella prima metà del secolo XVI a Roma, morto forse a Loreto dopo il 1592. Fu maestro delle cappelle di S. Luigi dei Francesi e di S. Giovanni in Laterano, poi cantore [...] del patrimonio liturgico gregoriano, e compose varî lavori sacri e profani, tali da porlo tra i più noti esponenti della scuola polifonica romana.
Opere: Madrigali a 5-6 voci, Roma 1563; Salve Regina a 12 (nella raccolta Selectae Cantiones di F ...
Leggi Tutto
Nacque a Dermulo (frazione di Taio, prov. Trento) il 12 giugno 1892 da Enrico e da Celestina Emer. Giovanissimo, entrò dapprima in un collegio di religiosi, quindi nel seminario diocesano di Trento per [...] di un sacerdote che fosse in possesso di una sufficiente preparazione tecnica e didattica per la musica sacra, gregoriana e polifonica, l'E. fu inviato a Roma presso la Pontificia Scuola superiore di musica sacra, dove s'iscrisse nel novembre 1922 ...
Leggi Tutto
CLARI, Giovanni Carlo Maria
Cesare Orselli
*
Nacque a Pisa il 27 sett. 1677, da Costantino, suonatore di contrabbasso, conosciuto con il soprannome de "il romano" e Margherita Mariacini. Dopo i primi [...] elegante gioco di alternanza fra canto solistico e insieme corale, melismi di gusto operistico e un ricco tessuto polifonico costruito su un cantus firmus, nonché alcuni ritornelli strumentali del tutto autonomi.
Per quanto riguarda la produzione più ...
Leggi Tutto
MELISMA (dal greco μέλος "canto")
Nella terminologia musicale questa voce designa, nell'accezione scolastica, propriamente un gruppo di note di passaggio collegante due delle note reali d'una frase melodica.
In [...] (v.) in uso dal Medioevo fino all'intero Rinascimento e dai quali trae alimento lo sviluppo dell'arte polifonica (v. canto; contrappunto; coro; musica); l'arte della variazione (v.), nella quale particolare valore è assunto dal procedimento ...
Leggi Tutto
Nacque nel 1534 a Ferrara, dove divenne cappellano e musico del duca Alfonso II d'Este, e protonotario apostolico. Ebbe rapporti con la corte mantovana e particolarmente col duca Guglielmo, al quale dedicò, [...] madrigalistica, non escluso un libro di Canzoni alla napolitana a cinque voci (1574), che, per la struttura polifonica, si staccano da quel genere popolaresco, al quale appartengono in generale le napolitane. Come madrigalista, l'A. dimostra ...
Leggi Tutto
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Elena Cervellati
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Franchino Gaffurio e Gioseffo Zarlino, i due più importanti teorici italiani del Cinquecento, [...] solo quelli corrispondenti ai rapporti 2:1 (l’ottava), 3:2 (la quinta) e 4:3 (la quarta); con l’avvento della polifonia poi (a partire più o meno dal XII secolo d.C.), i musicisti avevano spesso considerato consonanti anche gli intervalli di terza e ...
Leggi Tutto
Musicista (Coccaglio, Brescia, 1553 circa - Roma 1599). Allievo del parmense Giovanni Contino. Con la dedica di un primo libro di madrigali a 5 voci si procurò la protezione del cardinale Luigi d'Este [...] un felice equilibrio tra antico e nuovo. M. segue dappresso, nella sua arte, la parola poetica, ma da vero polifonista rinascimentale: frequente è nella sua musica una espressione di sentimentale malinconia, vaga e nuova per le improvvise modulazioni ...
Leggi Tutto
Musicista (Chimay fine del sec. 14º - Cambrai 1474). Cantore a Cambrai sotto la guida di N. Gremonet e di R. Loqueville, sembra sia vissuto poi, fino al 1420 circa, a Parigi; dal 1428 al 1437 a Roma nella [...] , e insieme corona, la prima grande fioritura dell'arte franco-fiamminga. La sua musica è naturalmente in scrittura polifonica, non troppo intricata, anzi chiarissima e di venusta melodia. Un poco rigido nella musica sacra, il suo discorso musicale ...
Leggi Tutto
MOTTETTO (o motetto, Motet, Motellus)
Giulio Cesare Paribeni
Forma di composizione musicale per voci. Il mottetto passò per così varie e persino contrastanti fasi di sviluppo, che non è possibile darne [...] voci.
Fuori d'Italia il mottetto seguì le stesse già descritte fasi di sviluppo dal 1500 in avanti.
Così il mottetto polifonico vocale in Germania ebbe tra i suoi più cospicui cultori Adam di Fulda, Dietrich, A. Agricola, Finck, L. Senfl, J. Gallus ...
Leggi Tutto
polifonia
polifonìa s. f. [dal gr. πολυϕωνία, der. di πολύ-ϕωνος, comp. di πολυ- «poli-» e ϕωνή «suono»]. – Propr., molteplicità (e simultaneità) di suoni. In musica, l’unione di più suoni o parti (almeno due) vocali o strumentali che si svolgono...
polifonico
polifònico agg. [der. di polifonia] (pl. m. -ci). – Che costituisce polifonia; di stile, composizione o brano musicale concepito, composto e svolto secondo le norme della polifonia. ◆ Avv. polifonicaménte, secondo le regole della...