Musicista (Châtellerault 1475 circa - Parigi 1560 circa). Era a Bordeaux nel 1529, ad Anjou nel 1533, ad Angers nel 1535; dal 1548 visse a Parigi, dove nel 1555 fu nominato cantore della cappella reale [...] e povero. La grandezza di J. si manifesta non tanto nelle numerose pagine chiesastiche quanto nel genere della chanson polifonica francese, la cui forma l'artista amplia e arricchisce. Nelle chansons (oltre 250) J. ama comporre vasti affreschi sonori ...
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Compositore di musica, forse di origine scozzese, ma nato in Francia nel 1531, morto a Évreux nel 1606. Organista ordinario e valletto di camera alla corte di Carlo IX, del quale divenne ben presto il [...] de Madame Cécile", di cui sembra sia stato il fondatore. È uno dei più notevoli rappresentanti della scuola della canzone francese polifonica. La sua arte si riannoda a quella dei suoi predecessori C. de Sermisy e Jannequin, benché subisca anche l ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giorgio Monari
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’Italia, come la Francia, conosce all’inizio del Trecento una straordinaria fioritura [...] di Giovanni, tre di Jacopo da Bologna e una anonima, Segugi a corda. Sette sono le cacce conosciute ascrivibili ai polifonisti della seconda generazione: una di Lorenzo Masini, una di Gherardello, due di Vincenzo da Rimini, tre di Niccolò da Perugia ...
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MUSICA
Gastone ROSSI-DORIA
Alfredo BONACCORSI
Luigi RONGA
. Una distinzione netta tra musica popolare e musica dotta (o d'arte, o aulica, ecc.) ha maggiori probabilità di concretezza quando, rinunziando [...] si può dire che fra arte popolare e arte colta siano sempre durate mutue e amichevoli relazioni. Uno dei temi prediletti dai polifonisti fu quello della canzone dell'Homme armé. G. Obrecht usò in una sua messa: nel Kyrie, le parole d'una canzonetta ...
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Compositore, nato (s'ignora dove) nel 1445, morto a Vienna il 9 giugno 1527. Nel miglior periodo della sua attività fu alla corte dei re polacchi Giovanni Alberto, Alessandro e Sigismondo. Tra il 1510 [...] che lo pongono tra i più importanti maestri del Gesellschaftslied (forma simile al madrigale, per un senso, e alla canzone polifonica vocale per un altro), ci rimangono oggi una raccolta: Schöne auserlesene Lieder a 4 voci (1536) e pezzi staccati nel ...
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ANIMUCCIA, Giovanni
Liliana Pannella
Nacque a Firenze nei primi anni del XVI secolo. "Inter amoenissimos hortos educatus", come scrisse di lui il Poccianti, egli trascorse in Firenze gli anni giovanili [...] , 194°, e Ben venga Amore. Laude spirituale a quattro voci miste. Trascrizione di Achille Schinelli, in Composizioni polifoniche sacre e Profane, I, Milano, Curci, 1957.
Fonti e Bibl.: Biblioteca Apostolica Vaticana, Fondo Rari - Cappella Giulia ...
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Musica
Produzione di suoni modulati attraverso la voce. Il termine indica anche un componimento musicale per voci sole o accompagnate da strumenti.
Dal concetto prevalente nell’antichità classica di c. [...] con l’Ars nova si ebbe una valorizzazione della musica rispetto al testo e nel Rinascimento prevalse la pratica polifonica contrappuntistica.
Nei dibattiti teorici che accompagnarono la nascita dell’opera, nel 1600, si produsse un ritorno all’antico ...
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Poeta e musicista francese (Machault, Ardenne, 1300 circa - Reims 1377). Canonico di Reims e segretario di Giovanni di Boemia; consacrò nella lirica il trionfo delle forme chiuse (ballata, rondeau, chant [...] , ecc.). Importantissima la sua produzione musicale in cui l'Ars nova francese ascende alle maggiori altezze. Sua è la prima messa polifonica composta da un solo musicista di cui si abbia notizia (Messa per l'incoronazione di Carlo V re di Francia a ...
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HONEGGER, Arthur
Henry PRUNIERES
Compositore, nato a Le Havre, da genitori svizzeri, il 10 marzo 1892. Studiò a Le Havre, a Zurigo e a Parigi, nella quale ultima città ebbe maestri A. Gédalge e V. d'Indy. [...] . Oggi H. può essere considerato come l'esponente massimo della giovane scuola francese, fondata tecnicamente sulla scrittura polifonica e sull'amplificazione della tonalità.
La produzione del H., già vastissima, annovera lavori importanti in tutti i ...
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MESSA
Giuseppe DE LUCA
Giulio Cesare PARIBENI
. È l'unico e supremo rito sacrificale del cristianesimo cattolico, e sino dai primi secoli è stata il centro della vita liturgica e mistica della Chiesa. [...] , il Lasso compose 46 Messe, di cui diciotto a 4 voci, quindici a 5, dieci a 6 e tre a 8.
Nel secolo aureo della polifonia la Messa è rappresentata: in Francia da C. Janequin, P. Certon, C. de Sermisy, C. Goudimel; in Germania da Adamo di Fulda, A ...
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polifonia
polifonìa s. f. [dal gr. πολυϕωνία, der. di πολύ-ϕωνος, comp. di πολυ- «poli-» e ϕωνή «suono»]. – Propr., molteplicità (e simultaneità) di suoni. In musica, l’unione di più suoni o parti (almeno due) vocali o strumentali che si svolgono...
polifonico
polifònico agg. [der. di polifonia] (pl. m. -ci). – Che costituisce polifonia; di stile, composizione o brano musicale concepito, composto e svolto secondo le norme della polifonia. ◆ Avv. polifonicaménte, secondo le regole della...