BERRETTA (Beretta), Francesco
Silvana Simonetti
Nacque a Roma verso il 1640. Suo maestro di musica fu Stefano Fabri junior, e il fatto che già nel maggio 1657 il B. venisse assunto quale organista e [...] l'Archivio del Pio Sodalizio dei Piceni in Roma.
Come compositore, il B. s'inserisce nella classica scuola polifonica romana con un proprio contributo significativo. Egli riflette l'esperienza musicale del tempo, caratterizzata - nell'ambito della ...
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GROSSI, Giovanni Antonio
Selina Lacedelli
Nacque a Lodi nel 1615 (Ghiglione, p. 332).
La ricostruzione biografica di questo compositore presenta non poche difficoltà, vista la penuria di documenti riguardanti [...] unità: così, spesso, nuclei motivici sono ripresi identici all'interno delle varie sezioni.
Conoscitore profondo della tecnica polifonica, il G. non era dunque avulso dalle sperimentazioni formali dell'epoca, consistenti da una parte nelle esperienze ...
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PARI, Claudio
Giuseppe Collisani
PARI (Paris), Claudio (Claude). – Nato a Salines (oggi Salines-les-Bains), Borgogna, nel 1574, fu attivo in Sicilia tra fine XVI e inizio XVII secolo come compositore; [...] della protagonista nella «tragedia» musicata da Claudio Monteverdi, qui nitidamente evocato nelle prime note sulla scorta della versione polifonica che lo stesso Monteverdi ne aveva frattanto dato nel Sesto libro dei madrigali a 5 voci nel 1614 ...
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FAVI
Cristina Ciccaglione Badii
Famiglia di musicisti attivi a Forlì nei sece. XVIII e XIX.
Andrea nacque a Forlì nel 1743 (nel 1757 secondo Raffaelli). Scarsissime sono le notizie biografiche; sappiamo [...] Verdi. Della sua vasta produzione musicale il Capriccio rimane ancora oggi un lavoro di alto interesse per lo studio della musica polifonica del tempo.
Morì a Forlì il 13 genn. 1856.
Bibl.: M. Placucci, Memorie storiche sul passaggio per la città di ...
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Corrispondenza di misura fra due o più cose che siano fra loro in stretta relazione.
Arte
Mondo antico
Non è possibile cogliere una continuità storica nella trasformazione del concetto di p., intesa come [...] quattro elementi a, b, c, d può essere nullo.
Musica
La teoria delle p. cominciò a formarsi nella musica polifonica del 12° e 13° sec., quando si trovarono sovrapposti in una stessa battuta valori di durata diversa; raggiunse complicazioni estreme ...
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Il significato moderno della parola non è quello che essa aveva in antico e che in via secondaria continua ad avere anche oggi. Arte fu per gli antichi l'opera dell'uomo in quanto si distingua dall'operare [...] , ma nei grandi, tranquilli affreschi che si stendevano sulle lisce pareti delle chiese: quasi meridionale omofonia al posto della polifonia. E non fu soltanto la vita estesamente narrata di Cristo e della Madonna, ma anche quella dei loro "baroni ...
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(A. T., 44; fiamm. België; fr. Belgique).
Sommario. - Geografia: Nome ed estensione (p. 505); Geologia e morfologia (p. 505); Clima (p. 507); Idrografia (p. 507); Flora (p. 508); Suddivisioni naturali [...] e dei paesi latini. Le due razze che l'abitano sembrano, nella musica, aver avuto per eredità il senso dell'architettura polifonica, del colorito armonico, e del ritmo. I musicisti nati tra la Somme e il Reno hanno esercitato sull'Europa intera una ...
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Inglese, letterature di lingua
Valerio Massimo De Angelisi
Gran Bretagna
A cavallo tra secondo e terzo millennio la cultura letteraria britannica presenta una gamma assai ampia di soluzioni formali [...] ); K. Bailey (n. 1954), finissimo cesellatore di haiku (Prospero's mantle, 2006); G. Maxwell (n. 1962), autore di una polifonica meditazione sulla tragedia delle Torri gemelle (The sugar mile, 2005); e S. Armitage (n. 1963), erede della tradizione ...
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FUGA
Giulio Cesare Paribeni
. Musica. - Forma appartenente, quanto allo stile, al genere imitato e canonico, del quale rappresenta la più completa estrinsecazione.
Storia. - La denominazione fuga appare [...] soggetto:
Non è raro il caso che, a concludere una fuga, intervenga un canone (v.).
Tra gli artifici che la perizia polifonica offre alla fuga, e di cui questa fa uso, soprattutto nel corso dei divertimenti, si notano: le trasformazioni mensurali del ...
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Violinista e compositore. Nato a Fusignano nel 1653, morto a Roma nel 1713, quinto figlio, postumo, di Arcangelo e di Santa Raffini. Studiò a Faenza, a Lugo, a Bologna, dove fu allievo (circa 1666-1670) [...] . L'estensione delle sue musiche non esige l'uso frequente di alte posizioni o di colpi d'arco eccezionali e il trattamento polifonico dello strumento si mantiene, anch'esso, entro limiti agevoli.
Anche quale tecnico il C. sta tra due epoche: ciò che ...
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polifonia
polifonìa s. f. [dal gr. πολυϕωνία, der. di πολύ-ϕωνος, comp. di πολυ- «poli-» e ϕωνή «suono»]. – Propr., molteplicità (e simultaneità) di suoni. In musica, l’unione di più suoni o parti (almeno due) vocali o strumentali che si svolgono...
polifonico
polifònico agg. [der. di polifonia] (pl. m. -ci). – Che costituisce polifonia; di stile, composizione o brano musicale concepito, composto e svolto secondo le norme della polifonia. ◆ Avv. polifonicaménte, secondo le regole della...