CONVERSI (Converso), Girolamo
Francesco Bussi
Nato verso la metà del sec. XVI a Correggio (Reggio Emilia), se ne ignorano data e luogo di morte. Dalla dedica delle canzoni; sue "prime fatiche" (1572), [...] e di G. D. del Giovane da Nola, dall'altro costituirono un precedente determinante per la formazione della canzonetta polifonica, in cui Orazio Vecchi manifesterà alcuni aspetti fondamentali della sua musicalità.
Bibl.: R. Eitner, Bibliographie der ...
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CASENTINI, Marsilio
Giuseppe Radole
Nato a Trieste da Silao, musico e compositore lucchese, fu battezzato il 3 dicembre 1576. Ricevette la sua prima educazione musicale dal padre, dal quale tuttavia [...] rivelò un ottimo comipositore, non solo nella musica profana, dove seguì una via di mezzo tra la grande tradizione polifonica e le novità della mqnodia, ma specialmente nella composizione sacra, dove eccelse nel trattare le grandi masse sonore. Anche ...
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TORINO (A. T., 24-25-26)
Piero LANDINI
Goffredo BENDINELLI
Giulio Carlo ARGAN
Francesco LEMMI
Gino TAMBURINI
Luigi MICHELOTTI
Andrea DELLA CORTE
Piero BAROCELLI
Francesco COGNASSO
Piero PIERI
Capoluogo [...] regno di Carlo Emanuele I, svoltosi fra il Cinque e il Seicento, coincideva con un grande rivolgimento musicale: l'arte polifonica cedeva il passo al melodramma, al nuovo "stile rappresentativo".
Della cappella si hanno poche notizie. Certo è che i ...
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SFORZA, Ascanio Maria
Marco Pellegrini
SFORZA, Ascanio Maria. – Nacque il 3 marzo 1455 a Milano da Francesco Sforza, duca di Milano, e da Bianca Maria Visconti.
All’età di dieci anni fu avviato alla [...] vennero da lui individuati tra i passatempi in voga alla corte estense, dove affinò il gusto per la musica polifonica. Incoraggiato dalla considerazione che il duca Ercole gli riservò, sperò di essere riammesso in patria con la sua intercessione ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luca Marconi e Cecilia Panti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La maturazione della suite di danze come genere strumentale è il punto [...] formale della musica per danza; a ciò contribuisce senza dubbio la natura molto particolare del liuto, adatto alla polifonia ma al tempo stesso con una quantità di limiti tecnici tale da dotarlo, in definitiva, di fortissima caratterizzazione ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nelle opere filosofiche enciclopediche che si collocano fra la tarda antichità e il Medioevo scritte dagli [...] , ma non ha avuto un’utilità specifica per il canto. È stata inoltre importante anche nell’ambito della teoria della musica polifonica, per la messa a punto del concetto di consonanza e dissonanza. Quanto al rapporto fra musica e linguaggio, Calcidio ...
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PACELLI, Asprilio
Daniele V. Filippi
Aleksandra Patalas
PACELLI, Asprilio. – Compositore e maestro di cappella, nacque a Vasciano (Narni), negli anni Sessanta del Cinquecento.
Secondo l’epitaffio apposto [...] alcune delle tendenze stilistiche in auge nella Roma post-palestriniana: da una parte, nel genere monocorale, una scrittura polifonica in sostanziale continuità con lo stile di fine Cinquecento; dall’altra, una tecnica policorale variegata, che diede ...
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MARGOLA, Franco.
Gianluigi Mattietti
– Nacque a Orzinuovi, nel Bresciano, il 30 ott. 1908 da Alfredo, cancelliere di tribunale, e Caterina Guerrini. Frequentò l’istituto musicale C.A. Venturi di Brescia, [...] della Pubblica Istruzione.
In questi pezzi il M. riafferma il proprio rispetto per la forma classica, per la scrittura polifonica, per il costruttivismo derivato dalla musica italiana del Sei e Settecento, per i valori plastici e la cantabilità dei ...
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MELUZZI, Salvatore.
Salvatore De Salvo
– Nacque a Roma il 19 genn. 1811 da Luigi e da Agnese Migliorini. Completò la prima formazione musicale con F. Bonacci e P. Mollo; studiò quindi organo, contrappunto [...] .
La produzione musicale del M., rivolta nella quasi totalità alla liturgia, presenta uno stile ispirato alla tradizione polifonica romana del Cinquecento: si conserva una ventina di messe a tre/otto voci concertate, con accompagnamento di organo ...
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TORELLI, Gaspare (Gasparo, Guasparre, Guasparri). – Nacque a Borgo Sansepolcro, dove fu battezzato il 7 giugno 1572. Il padre, Francesco di Franciotto, era conduttore della gabella della carne nel 1585, [...] quattro voci, è nello stile dei coevi madrigali dialogici, in cui gli interlocutori si esprimono mediante la condotta polifonica delle parti vocali, che procedono in maniera perlopiù omoritmica, salvo suddividersi talvolta in gruppi distinti, oppure ...
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polifonia
polifonìa s. f. [dal gr. πολυϕωνία, der. di πολύ-ϕωνος, comp. di πολυ- «poli-» e ϕωνή «suono»]. – Propr., molteplicità (e simultaneità) di suoni. In musica, l’unione di più suoni o parti (almeno due) vocali o strumentali che si svolgono...
polifonico
polifònico agg. [der. di polifonia] (pl. m. -ci). – Che costituisce polifonia; di stile, composizione o brano musicale concepito, composto e svolto secondo le norme della polifonia. ◆ Avv. polifonicaménte, secondo le regole della...