Per cappella s'intende una piccola costruzione religiosa annessa a una chiesa, a un palazzo, a un castello, a una villa, a un cimitero: può essere incorporata all'edificio, di cui fa parte, o del tutto [...] fu soppressa definitivamente nel 1830.
Nel sec. XV grandissima fu l'importanza delle cappelle per lo sviluppo della musica polifonica, cantori e musicisti, specialmente fiamminghi, si diffondono in tutte le regioni europee. Anche l'Italia vede a capo ...
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. È la più grave delle tre voci femminili (soprano, mezzo-soprano, e contralto). La sua estensione normale è la seguente:
Alcune celebri cantanti del passato, pur essendo veri contralti, avevano un'estensione [...] del volume e la pienezza della sonorità; essa si fonda principalmente sul registro di petto. Largamente adoperata nell'antica musica polifonica in unione alle altre voci di soprano (cantus), tenore e basso, la voce di contralto fu solo tardivamente ...
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Verdelot, Philippe
Marco Mangani
Della vita di V. si sa pochissimo (le notizie più aggiornate sono in Amati-Camperi 2001). Poiché lo si trova talvolta indicato come «Deslouges», Anne-Marie Bragard (1964) [...] 1967), ma più recentemente è stato messo in luce che il brano di V. si inserisce in un’ampia tradizione di polifonia colta d’ispirazione savonaroliana, e che il soggetto ostinato associato da V. al salmo 132 è strettamente imparentato con la semplice ...
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Mouawad, Wajdi
Mouawad, Wajdi. – Regista, autore e attore canadese di origine libanese (n. Dayr- al-Qamar 1968). Si è diplomato all’École nationale de théâtre a Montreal nel 1991 e ha debuttato come [...] 2003; Fôrets, 2006; Ciels, 2009): in quest’opera, nell’affrontare il valore salvifico dell’arte, la scrittura diventa polifonica e ricca, alle parole si aggiungono video e suoni che, sollecitando tutti i sensi, destabilizzano lo spettatore. Nel 2011 ...
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Scrittore argentino, nato a Cauchín Oeste-Córdoba il 18 marzo 1930. Dal 1955 è in Europa, prima a Roma e poi a Madrid. Nel 1961 si trasferisce a Parigi, dove fissa la propria residenza e dove ancora oggi [...] scandito da minimi avvenimenti; ogni parola ne crea e ne organizza un'altra fino al raggiungimento di una pienezza polifonica paradossalmente immersa in un silenzio rarefatto. Col quarto romanzo, La busca del jardín (1977; trad. it., 1980), B. vince ...
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BUONAMENTE, Giovanni Battista
Raoul Meloncelli
Ignoti sono il luogo e la data di nascita di questo compositore, che, forse allievo di Salomone Rossi e di Claudio Monteverdi, contribuì all'affermazione [...] cui il termine di "sinfonia" assume il significato di tempo introduttivo non in forma di danza, caratterizzato da una introduzione polifonica in stile imitato seguita da passaggi violinistici. Spetta infine al B. anche il merito di aver introdotto in ...
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Nacque a Roma nel 1741. Iniziò gli studi sotto la guida di S. Rinaldini, cantore della cappella papale, in particolare per quanto riguarda il canto, il contrappunto e l'accompagnamento organistico. Divenne [...] capacità dello J., che diede prova di un sapere così vasto da meritarsi l'epiteto del più degno continuatore della scuola polifonica romana.
Nel 1779 concorse alla carica di maestro di cappella del duomo di Milano, ma gli fu preferito il faentino G ...
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Genere di scrittura tipicamente antropologico che si afferma a partire dagli anni 1920, anche se esistono significativi precedenti. La m. prende forma nel momento in cui l’etnografia o ricerca di campo [...] le modalità di rappresentazione culturale: l’imporsi di prospettive teoriche dinamiche, di una concezione dialogica e polifonica del sapere antropologico, l’attenzione per il soggetto che compie la ricerca hanno comportato una profonda trasformazione ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Donatella Melini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’importanza di Claudio Monteverdi nella storia della musica occidentale si misura su [...] unanime era comunque che la restaurata musica antica dovesse essere monodica, cioè a voce sola; diversa quindi dalla imperante polifonia che si basava sul concerto di più voci.
Grazie alla buona qualità del libretto, l’Orfeo ha una struttura ...
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SALVIUCCI, Giovanni
Pier Paolo De Martino
SALVIUCCI, Giovanni. – Nacque a Roma il 26 ottobre 1907, da Giuseppe e da Ernestina de Felicis, ultimo di una famiglia comprendente anche i fratelli Paolo, [...] profilo del compositore cominciò a emergere in lavori sinfonici il cui tratto distintivo era dato dalla forte impronta polifonica. Le prime attenzioni della stampa e dell’ambiente musicale furono attratte dalla Sinfonia italiana e soprattutto dall ...
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polifonia
polifonìa s. f. [dal gr. πολυϕωνία, der. di πολύ-ϕωνος, comp. di πολυ- «poli-» e ϕωνή «suono»]. – Propr., molteplicità (e simultaneità) di suoni. In musica, l’unione di più suoni o parti (almeno due) vocali o strumentali che si svolgono...
polifonico
polifònico agg. [der. di polifonia] (pl. m. -ci). – Che costituisce polifonia; di stile, composizione o brano musicale concepito, composto e svolto secondo le norme della polifonia. ◆ Avv. polifonicaménte, secondo le regole della...