GERELLI, Ennio Enrico
Francesco Izzo
Nacque a Cremona il 12 febbr. 1907 da Primo e da Giulia Sajani. Intrapresi gli studi musicali in giovane età, conseguì il diploma di violino presso il conservatorio [...] di Bologna, e compì quindi i corsi di composizione e polifonia vocale presso il conservatorio di Milano. La sua carriera prese avvio nel 1935, anno in cui divenne maestro sostituto al teatro alla Scala, posizione che mantenne fino al 1940, ...
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Teorico e critico della letteratura (Orel 1895 - Mosca 1975). Ha acquistato grande notorietà con i suoi studî su Dostoevskij (Problemy tvorčestva Dostoevskogo "Problemi dell'opera di D.", 1929, riedito [...] il titolo Problemy poetiki Dostoevskogo, 1963, trad. it. Dostoevski. Poetica e stilistica, 1968), nei quali esamina la 'polifonia' come principio costitutivo dell'arte dostoevskiana. Tra le altre opere, fondamentale il suo lavoro su Rabelais, tesi di ...
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Musicista (Oxford 1583 - Canterbury 1625). Allievo del padre, William (Oxford 1540 circa - Cambridge 1595), fu organista delle cappelle di corte e di Westminster e compositore e virginalista di camera [...] del re. È tra i primi importanti compositori inglesi del suo tempo. Il suo stile si basa sulla polifonia cinquecentesca, ma nei mottetti con episodî a solo, accompagnati da organo o altri strumenti, prelude allo stile concertato. Anche il figlio ...
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Musicista (forse Hollingue, od. Haut-Wignes, Pas-de-Calais, 1459 circa - St. Quentin 1522), allievo di J. Des prés; cantore e maestro alla cappella reale, compositore di corte e canonico a St. Quentin. [...] Per le sue numerose e magistrali composizioni chiesastiche è considerato come uno dei maggiori esponenti della polifonia franco-fiamminga del tempo. Di lui ci rimangono venti messe oltre a mottetti, salmi, magnificat, canzoni francesi. ...
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Musicologo danese (Copenaghen 1892 - Riskov, Aarhus, 1974). Studiò con C. Nielsen e all'università di Copenaghen, città in cui fu poi insegnante e condirettore del conservatorio. Membro del comitato direttivo [...] e per alcuni anni presidente della Società internazionale di musicologia. Socio straniero dei Lincei (1963). È autore di importanti studî sulla polifonia del secolo 16º. Ha anche composto musiche vocali e strumentali. ...
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JACOPO da Bologna
Giuliano Di Bacco
Compositore, attivo intorno alla metà del XIV secolo, insieme con Giovanni da Cascia e un maestro Piero, non meglio identificato, fu considerato dai contemporanei [...] posto d'onore spetta al fiorentino Francesco Landini, J. detiene tuttavia più di un primato: è fra i primissimi ad avere composto brani polifonici su testo in volgare e suo è il primo madrigale a tre voci; è l'unico contemporaneo di cui si conservi l ...
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Musicista (Frattamaggiore, Napoli, 1684 - Napoli 1755). Nonostante l'intensa e preziosa attività didattica (insegnò al conservatorio napoletano di S. Onofrio a Capuana e in altri), il D. seppe produrre [...] sacro ma assai notevoli anche nello strumentale. In virtù di un perfetto equilibrio tra il senso vocale della polifonia di tradizione romana e il senso della nuova armonia, egli contribuì alla formazione d'un discorso contrappuntistico veramente ...
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Musicologo (Vysoké-Mýto, Boemia, 1816 - Vienna 1876), autodidatta. Si rivelò nel 1856 con un saggio d'estetica musicale, Grenzen der Poesie und der Musik, in opposizione al Vom Musikalisch-Schönen di E. [...] quanto severo, fu prof. univ. a Praga (1869) e a Vienna (1872). Ancora è preziosa, specialmente per la parte concernente la polifonia francofiamminga, la sua Geschichte der Musik, iniziata nel 1860 e poi continuata da F. W. Langhans e da altri. ...
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, Gruppo musicale statunitense. Negli anni Sessanta del 20° sec., i B.B. hanno legato la propria immagine al mito della California, con canzoni quali Surfin' USA (1963) e Barbara Ann (1965). In seguito [...] 'evoluzione artistica sorprendente; in particolare B. Wilson (n. 1942) si è affermato come compositore, con un gusto per la polifonia e una cura per gli arrangiamenti (Pet sounds, 1966; Sunflowers, 1970) vicini a quelli propri della musica classica. ...
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Musicista (Le Havre 1892 - Parigi 1955), di famiglia svizzera. Studiò a Le Havre, Zurigo e Parigi, dove fu uno dei compositori del cosiddetto Gruppo dei sei. Può essere considerato, no nostante un certo [...] uno dei maggiori esponenti della giovane scuola francese, che reagì contro l'impressionismo debussyano fondandosi teoricamente sulla polifonia e sull'amplificazione della tonalità. La sua produzione, assai vasta, comprende oratorî (Roi David; Iudith ...
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polifonia
polifonìa s. f. [dal gr. πολυϕωνία, der. di πολύ-ϕωνος, comp. di πολυ- «poli-» e ϕωνή «suono»]. – Propr., molteplicità (e simultaneità) di suoni. In musica, l’unione di più suoni o parti (almeno due) vocali o strumentali che si svolgono...
polifonico
polifònico agg. [der. di polifonia] (pl. m. -ci). – Che costituisce polifonia; di stile, composizione o brano musicale concepito, composto e svolto secondo le norme della polifonia. ◆ Avv. polifonicaménte, secondo le regole della...