BERNABEI, Giuseppe Antonio
Raoul Meloncelli
Nato a Roma nel 1659, si dedicò giovanissimo allo studio della musica sotto la guida del padre Ercole, rivelando ottime qualità di organista e compositore. [...] da una tendenza stilistica viziata da eccessivi artifici, e seppe rispettare con un certo rigore le antiche regole della polifonia classica. A dimostrazione della sua abilità ed eleganza in questo campo, si possono citare un canone "trinus in uno ...
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ENRICO da Pisa
Rosamaria Dessi
Tutto ciò che sappiamo su E. deriva dalla Cronica di Salimbene de Adam: il cronista francescano dice che fu suo "intimus amicus" e che lo ebbe come maestro di canto a [...] alla composizione di un pezzo a tre voci; la notizia è importante perché sarebbe la sola testimonianza, per questo tipo di polifonia, nella documentazione di quel periodo (cfr. A. Gallo, La musica…, p. 96, e A. Ziino, p. 138).
Gli sono stati ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luca Marconi e Cecilia Panti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Sulla fine del XVI secolo l’Europa incontra, per la prima volta, la musica [...] tradizioni locali e soprattutto africane. Abbiamo, infatti, composizioni religiose che, pur conservando i moduli propri della polifonia europea, utilizzano testi in lingua locale.
Scopo di queste composizioni, diffuse dai religiosi, non tanto nelle ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Cecilia Panti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Michael Praetorius è una delle figure più significative della cultura musicale tedesca, [...] che vogliano sperimentare, anche con un piccolo organico, la tecnica dei cori alternati o l’introduzione degli strumenti nella polifonia sacra.
In questa sua vocazione alla diffusione del sapere musicale (o meglio, del fare, visto che tutto il suo ...
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AUTERI-MANZOCCHI, Salvatore
Liliana Pannella
Nacque a Palermo il 24 dic. 1845. Figlio della celebre cantante Almerinda Manzocchi, che il Bellini defini "il migliore dei miei Romei", pur dimostrando [...] della musica italiana". E giustificava l'incarico all'Auteri del nuovo insegnamento sul retto impiego delle voci nella polifonia affermando necessario "un insegnante che fosse esperto compositore, libero da influenze straniere e nello stesso tempo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Cecilia Panti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Per quanto il giudizio della storiografia musicale ottocentesca – che vede in Eccard il [...] predefinita e l’utilizzo di un organico vocale ampio e articolato sono presupposti per un dispiego di procedimenti polifonici e una varietà espressiva considerevolmente maggiori, risorse che Eccard pone al servizio di una più intensa corrispondenza ...
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Il significato moderno della parola non è quello che essa aveva in antico e che in via secondaria continua ad avere anche oggi. Arte fu per gli antichi l'opera dell'uomo in quanto si distingua dall'operare [...] , ma nei grandi, tranquilli affreschi che si stendevano sulle lisce pareti delle chiese: quasi meridionale omofonia al posto della polifonia. E non fu soltanto la vita estesamente narrata di Cristo e della Madonna, ma anche quella dei loro "baroni ...
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. È la più grave delle voci umane e si distingue in due gradazioni: quella di basso-cantante e quella di basso-profondo, rispettivamente con le estensioni seguenti:
Questa voce ha in tutta l'estensione [...] ma ricca di note potenti, atte a sostenere l'edificio sonoro.
La voce di basso fu largamente usata nell'antica musica polifonica sacra e profana a 4 voci (cantus, altus, ienor, bassus), nella quale, quando il numero delle voci aumentava, il tenore e ...
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"Un'ordinaria forma non alletta". Arte, riflessione sull'arte e società
Lionello Puppi
Ruggero Rugolo*
Il Seicento rappresenta nella complessa compagine della storia di Venezia l'estrema grande occasione [...] marciano estende a poco a poco la sua stessa immagine fuori di sé, come in un gioco di specchi; dal monologo alla polifonia si riflette lo stesso tema a più voci. La Salute allora si pone quale ultima nota, la più sonora - ma, puranco, attesa ...
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Arte e spazio pubblico
Adachiara Zevi
Tre, sostanzialmente, le attitudini dell’opera d’arte nei confronti dello spazio pubblico. Autonomia, dunque distacco e indifferenza; consenso e condivisione; dissenso [...] che dal 1995, nell’ambito della rassegna L’arte in piazza, si avvicendano ogni fine anno compongono una polifonia. Uno spazio geometrico e simmetrico, di grande rilevanza simbolica, storica e ambientale, chiuso da due emergenze monumentali quali ...
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polifonia
polifonìa s. f. [dal gr. πολυϕωνία, der. di πολύ-ϕωνος, comp. di πολυ- «poli-» e ϕωνή «suono»]. – Propr., molteplicità (e simultaneità) di suoni. In musica, l’unione di più suoni o parti (almeno due) vocali o strumentali che si svolgono...
polifonico
polifònico agg. [der. di polifonia] (pl. m. -ci). – Che costituisce polifonia; di stile, composizione o brano musicale concepito, composto e svolto secondo le norme della polifonia. ◆ Avv. polifonicaménte, secondo le regole della...