Forse questore di Pompeo in Spagna (77 a. C.), tribuno della plebe (66), pretore (58), amministrò la Bitinia (57); condannato per broglio, visse in esilio ad Atene. Poeta, apparteneva alla scuola dei poetae [...] novi; fu amico di Catullo e di Cinna. A lui Lucrezio dedicò il suo poema. Ovidio ricorda alcuni suoi canti di argomento erotico. Fu anche valente oratore. ...
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Generale romano. Questore nel 48 a. C., combatté valorosamente nell'Illirico; nel 45, pretore, amministrò la Siria, combattendovi il pompeiano Cecilio Basso. Nel 44 fu governatore dell'Africa, e si schierò [...] poi contro i triumviri, combattendo il loro legato Tito Sestio. Cadde in battaglia nel 41 presso Utica. È ricordato fra i poetaenovi e come oratore. ...
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Poeta latino (n. Atax, nella provincia narbonese, 82 a. C. - m. tra il 40 e il 35 a. C.); autore di varie opere, alcune nelle forme tradizionali enniane, altre secondo la maniera dei poetaenovi e di Catullo. [...] Se ne hanno scarsi frammenti ...
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Poeta latino di epigrammi (2º sec. a. C.), soprattutto erotici (ne conosciamo solo due), considerato uno dei precursori delle innovazioni dei poetaenovi e ricordato insieme con Porcio Licino e Q. Lutazio [...] Catulo ...
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ANGIOLIERI, Cecco
Mario Marti
Nacque a Siena intorno al 1260.
Suo padre, Angioliero degli Angiolieri, era tra le persone più segnalate per ricchezza e nobiltà: banchiere di papa Gregorio IX, fu dei [...] se inserita nella tradizione scolastica di tono giocoso e nella letteraria di genere goliardico, e se contrapposta ai "poetaenovi" del dolce stile. Rivive nella cultura e nella tradizione. Per lungo tempo s'è creduto veramente autobiografico tutto ...
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VIRGILIO
Augusto ROSTAGNI
Salvatore BATTAGLIA
. Publio Virgilio Marone (Publius Vergilius Maro) fu, per il senso sublime dell'arte e per l'influenza che esercitò nei secoli, il massimo poeta di Roma; [...] universali.
Nel concepire l'Eneide, Virgilio, che pur era stato in certo modo l'erede e il continuatore dei poetaenovi, si riavvicinava alla tradizione della poesia arcaica; si rimetteva sulla linea dell'antica poesia epica romana, di Ennio, di ...
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PRIAPEA (Πριάπεια, Priapēa)
Augusto Rostagni
Il culto di cui Priapo (v.) era oggetto presso i Greci e i Romani, e specialmente l'usanza di fornire i giardini d'una rozza statua del dio (che con la falce [...] Eufronio non abbiamo se non pochi frammenti. Ma il "genere" passò presso i Romani; fu adottato nella scuola dei poetaenovi, come si vede da Catullo, di cui c'è giunto qualche frammento priapeo, e specialmente da Virgilio. Infatti, nella cosiddetta ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Catullo e il Liber catullianus: poesia e precarieta della vita
Donatella Puliga
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Attraverso la poesia [...] e passionale interiorità. Si tratta dei neoteroi, come in tono dispregiativo ebbe a definirli più volte Cicerone: i poetaenovi che privilegiando la sfera individuale e soggettiva rischiavano – secondo l’Arpinate – di mettere in crisi la severa ...
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Nacque, ignoriamo dove, probabilmente il 2 aprile del 742. Era il primogenito di Pipino il Breve, re dei Franchi, e di Bertrada, figlia di Cariberto conte di Laon. Nulla sappiamo della giovinezza. Compare [...] ed. da A. Boretius, in Mon. Germ. Hist., Leg., II; i Poetae Latini, aevi carolini ed. da E. Dümmler, in Mon. Germ. Hist., Berlino in fatto di libri e di studî" (Si quid forte novi librorum seu studiorum - Quod secum ferret, reperiret in illis, in ...
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CAROLINGIA, Arte
A. Petrucci
Il concetto di arte c. si riferisce all'arte prodotta durante la dinastia carolingia, così definita dal nome del più eminente fra i suoi rappresentanti, Carlo Magno. Sotto [...] si vedano, per es., i Carmina Sangallensia, VII; MGH. Poëtae, II, 2, 1884, pp. 480-482), tra cui spiccano dei precedenti (gr. 1,70 ca.), si riferisce la denominazione di novi denarii riportata nel capitolare di Francoforte nel maggio 794 (MGH. Capit., ...
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poetae novi
〈poète nòvi〉 locuz. lat. (propr. «poeti nuovi»), usata in ital. come s. m. pl. – Espressione latina con cui Cicerone definì il gruppo di poeti che egli stesso chiama anche, con termine greco pressoché equivalente, neòteroi (v.).
neoteroi
neòteroi s. m. pl. [traslitt. del gr. νεώτεροι «più giovani», compar. di νέος «nuovo, giovane»] (talvolta adattato in neòteri). – Nella letteratura latina, nome usato per la prima volta da Cicerone (con l’altro equivalente di poetae...