Ebraista (Cuneo 1805 - Padova 1871); fu dal 1829 professore nell'istituto rabbinico di Padova. Oratore, saggista, esegeta biblico e poeta in lingua ebraica, tradusse i Salmi (1845) e le Preghiere degli [...] israeliti (1846). Una raccolta postuma di Scritti sparsi fu pubblicata (2 voll.) nel 1908 ...
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Prelato (m. 873); arcivescovo di Colonia dall'850, resse con spirito mecenatesco l'alta carica; chiamò presso di sé il poeta irlandese Sedulio, e fece abbellire di preziose miniature codici della biblioteca [...] cattedrale. Entrò in conflitto con papa Niccolò I per aver autorizzato, senza attendere il parere del pontefice, il matrimonio tra Lotario e l'amante Valdrada: benché sospeso da Roma, continuò nelle sue ...
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Presso i Greci, ἐνϑουσιασμός era la condizione di chi era invaso da una forza o furore divino, cioè della pitonessa, dell’indovino, del sacerdote, nonché del poeta, che si pensava ispirato da un dio. Il [...] sostantivo si trova la prima volta in Platone, che con esso indica in un primo tempo la condizione del poeta, che non saprebbe render ragione di ciò che dice, perché ispirato dal dio, poi, con significato mistico-teologico, quella dei filosofi, che ...
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ENRICO da Pisa (Henricus plebanus)
Maria Luisa Ceccarelli Lemut
Negli ultimi cento anni la critica ha riconosciuto in E., canonico della cattedrale pisana, il poeta autore del Liber Maiolichinus de gestis [...] Pisanorum illustribus, carme ove è narrata l'impresa pisana degli anni 1113-1115 contro i musulmani delle isole Baleari. E. partecipò alla spedizione e nomina se stesso in un importante passo del poema, ...
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Śāntiniketan Eremo (āśrama) indiano fondato nel 1863 da Devendranāth Tagore circa 140 km a NO di Calcutta, allo scopo di crearvi un rifugio sereno per la meditazione, aperto a chiunque. Suo figlio, il [...] famoso poeta Rabindranàth Tagore (➔), vi creò nel 1901 una scuola per risuscitarvi l’antico sistema di educazione indiana, basato sulla comunione tra maestro e discepoli a contatto della natura (l’insegnamento si svolge all’aperto). Diretto da Tagore ...
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Prelato (m. 840 circa). Visse alla corte di Carlomagno accanto ai maggiori rappresentanti della cosiddetta rinascita carolingia e condivise con essi l'amore per i classici antichi (seguendo una moda diffusa [...] volle chiamarsi Naso). Dall'815 vescovo di Autun. Poeta, conosciamo di lui due egloghe dedicate a Carlomagno (804; 814) e un'epistola consolatoria in distici. ...
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GUASCO, Francesco Eugenio
Cesare Preti
Nacque ad Alessandria il 3 nov. 1725 da Guarnerio Lorenzo, marchese di Castelletto d'Erro, e da Maria Violante Turinetti, dei conti di Perego. Secondo di quattro [...] figli (il primogenito, Carlo, fu anch'egli poeta e storico), il G. scelse una via che gli avrebbe permesso di combinare 29), fu promossa da G. Bottari (Satire di Benedetto Menzini poeta fiorentino con le note postume dell'abbate Rinaldo Maria Bracci, ...
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Kayū´marth (pers. mod. Gayūmart) Nella tradizione cosmogonica iranica, il primo uomo e a un tempo il primo re. La sua figura e il suo nome (che significa «vita mortale» o «vitalità umana») appaiono già [...] nell’Avesta e sono ripresi dal poeta Firdūsī. ...
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BASSI, Ugo (Giuseppe)
Maria Luisa Trebiliani
Nacque a Cento (Ferrara) il 12 ag. 1801 da Luigi, impiegato d'ordine nelle dogane, e da Felicita Rossetti. Fu battezzato col nome di Giuseppe, che egli poi, [...] in omaggio al Foscolo, suo poeta prediletto, mutò in quello di Ugo. Fece a Bologna, dove si era trasferito con la famiglia. ancora bambino, i suoi studi, presso gli scolopi prima, nel collegio barnabitico poi.
Risale a questo periodo l'episodio - non ...
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GORITZ (Küritz), Johann, detto Coricio
Massimo Ceresa
Originario della diocesi di Treviri, in una località dell'attuale Lussemburgo, nacque in data non nota nella seconda metà del XV secolo; studiò [...] all'umanesimo romano. Già Paolo Giovio negli stessi Coryciana, pur lodando il G. e l'Arsilli, parla della molestia dei troppi poeti inetti e ridicoli che venivano a Roma e affiggevano i loro versi alle statue coriciane. Il sodalizio aveva poi le sue ...
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poeta
poèta s. m. (f. -éssa) [dal lat. pŏēta, gr. ποιητής, der. di ποιέω «fare, produrre»] (pl. m. -i, ant. -e). – 1. Chi compone o ha composto poesie, autore di opere poetiche: i p. greci, latini; i p. dell’Ottocento; certi poete in lingua...
poetare
v. intr. e tr. [dal lat. pŏētari, der. di pŏēta «poeta»] (io poèto, ecc.; ma il pres. è raro). – 1. intr. (aus. avere) Comporre poesie, scrivere versi: gli umanisti preferivano p. in latino piuttosto che in volgare; la corona Che suole...