Poeta greco (Giannina 1771 - Tsepèlovo 1823). Laureato all'univ. di Padova, fu medico alla corte di Alì Pascià di Giannina. Nel dibattito sulla lingua, si schierò a favore della demotica, proponendo anche [...] una semplificazione della grafia (῾Η ρομέηκη γλόσα "La lingua greca moderna", 1814). Scrisse liriche arcadiche (pubbl. per lo più postume nel 1827), in cui circola una gustosa vena satirica, e tradusse ...
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Poeta e filologo ungherese (Andód 1800 - Pest 1866). Oltre a poemi epici (Augsburgi ütközet "La battaglia di Augusta", 1824; Botond, 1833), scrisse poesie patriottiche (Riadó "Allarme", 1848) che gli causarono [...] una lunga prigionia a Kufstein. Dopo la liberazione (1851) continuò (in collaborazione con J. Fogarasi) la sua più grande opera: A magyar nyelv szótára ("Vocabolario della lingua ungherese", 6 voll., 1862-74) ...
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Poeta gaelico, erudito, lessicografo (Dalilea, Argyllshire, 1700 circa - Sandaig 1780 circa). È autore delle prime opere stampate in gaelico scozzese, lingua della quale compilò un dizionario (1741). Nel [...] primo volume delle sue poesie, Aiseiridh na Sean Chanoin Albannaich ("Risurrezione dell'antica lingua scozzese", 1751), alternò a poesie descrittive canti d'amore e inni patriottici. I suoi songs guerreschi ...
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Poeta persiano (n. Shādiābād, Tabrīz - m. Tabrīz dopo il 1088). Tra le sue numerose qaṣā'id, ricche di artifici retorici ma rese in una lingua estremamente fluida, spicca quella sul terremoto che devastò [...] Tabrīz nel 1042. Compose inoltre l'opera lessicografica Tafāsīr fī lughat al-Furs ("Commenti sulla lingua dei Persiani"); erroneamente gli viene attribuito il Qaus-nāme ("Libro dell'arco") ...
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Poeta e filologo finnico (Kuopio 1826 - Helsinki 1889). Si è distinto soprattutto come raccoglitore di canti e novelle popolari, come studioso del Kalevala e indagatore del finnico e delle lingue affini. [...] Pubblicò anche un volume di liriche Säkenien ("Scintille", 1860 e 1868), alcune delle quali divenute canti nazionali ...
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Scrittore indiano (seconda metà sec. 13º), poeta di corte del re Mahādeva di Devagiri. Compose una grammatica sanscrita intitolata Mugdhabodha ("Risveglio degli ignoranti"), in cui tenne a modello il grande [...] predecessore Pāṇini, e il Kavikalpadruma ("L'albero che appaga i desiderî dei poeti"), trattazione sulle radici grammaticali. ...
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Poeta, narratore, saggista e italianista giordano, nato da famiglia cristiana a Nā῾ūr nel 1918, morto ad ῾Ammān il 3 ottobre 1985. Dopo aver studiato presso il Seminario patriarcale latino di Gerusalemme, [...] ha insegnato lingua e letteratura araba in scuole cattoliche di Gerusalemme e di ῾Amman. È stato segretario e ispettore (1950-53) delle scuole dell'Unione cattolica di Giordania, segretario della Commissione ...
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Solmi, Renato. – Germanista italiano (Aosta 1927 - Torino 2015). Figlio del poeta Sergio, si è laureato a Milano in storia greca. Dopo avere trascorso un anno a Napoli presso l’Istituto italiano per gli [...] studi storici, ha lavorato dal 1951 al 1963 nella redazione della casa editrice Einaudi. Nella metà degli anni Cinquanta ha frequentato la Scuola di Francoforte, dove ascoltò le lezioni di T. Adorno e ...
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Erudito (Angers 1613 - Parigi 1692), ricco di cognizioni linguistiche, nel campo classico come nel moderno, poeta umanista (Miscellanea, 1652; Poemata, 1656; Poésies composées en l'honneur du Cardinal [...] Mazarin, 1666), autore delle Origines de la langue françoise (1650), delle Origini della lingua italiana (1669 e 1685) e delle Observations sur la langue françoise (1673-76). Curò un'edizione dell'Aminta ...
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poeta
poèta s. m. (f. -éssa) [dal lat. pŏēta, gr. ποιητής, der. di ποιέω «fare, produrre»] (pl. m. -i, ant. -e). – 1. Chi compone o ha composto poesie, autore di opere poetiche: i p. greci, latini; i p. dell’Ottocento; certi poete in lingua...
poetare
v. intr. e tr. [dal lat. pŏētari, der. di pŏēta «poeta»] (io poèto, ecc.; ma il pres. è raro). – 1. intr. (aus. avere) Comporre poesie, scrivere versi: gli umanisti preferivano p. in latino piuttosto che in volgare; la corona Che suole...