Scrittore e poeta catalano (Barcellona 1839 - ivi 1889); attraverso riviste e giornali difese l'indipendenza della Catalogna sul piano politico e su quello letterario. Raccolse, nelle Cançons de la terra [...] (1866-77), una vasta messe di poesie e melodie musicali popolari. Scrisse, inoltre, novelle e componimenti in versi, di scarso rilievo ...
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Drammaturgo e poeta spagnolo (Ainzón, Saragozza, 1845 - Madrid 1913). Fu autore di drammi storici in versi; tra le opere più note: La capilla de Lanuza (1871); El castillo de Simancas (1873); La piedad [...] de una reina (1887). Si distinse nella composizione di "zarzuelas". Pubblicò anche una raccolta di Poesías (1902) ...
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Scrittore e poeta catalano (Barcellona 1880 - ivi 1951), nipote di J. Maragall i Gorina. Ha pubblicato liriche (La merla i altres cants, 1914; Tres poemes, 1920; Odes, 1930); romanzi (Dues conversions [...] i una mort, 1927; Vida estreta, 1927; Rondant de nit, 1931, ecc.), traduzioni dall'italiano, dal tedesco, dall'inglese ...
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Scrittore e poeta catalano (Barcellona 1886 - ivi 1959); orientato dapprima verso una lirica di forte impronta francese, si è gradatamente sottratto a ogni influenza straniera. Ha pubblicato, fra l'altro: [...] Turment-frument (1910); Cants i allegories (1917); Invocació secular (1926); Epitalami (1931); Via Crucis (1947); El mirall de Déu (1951) ...
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Erudito e poeta (Ferrara 1724 - ivi 1801), gesuita. Figlio di Giov. Andrea, pubblicò (1777) le Memorie istoriche di letterati ferraresi lasciate inedite dal padre, aggiungendovi, nella successiva edizione [...] (1793) un secondo volume. Notevoli tre poemetti didascalici in ottave: La fisica (1753, il più importante); Le fontane (1767); Il caffè (1787) ...
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Grammatico e poeta alessandrino (sec. 3º a. C.), maestro di Aristofane di Bisanzio, contemporaneo di Callimaco e di Eratostene. Fu autore di carmi priapei. Studiò la commedia attica antica. Le sue interpretazioni [...] furono usate da Callistrato, da Didimo e da altri grammatici. È citato spesso negli scolî ad Aristofane ...
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Uomo politico e poeta (Menstrie House 1567 o 1568 - Londra 1640). Fu segretario di stato per la Scozia dal 1626 alla morte. Tra le opere principali: Aurora (1604, canzoniere), Doomes-day (1714, poema in [...] ottave) e quattro tragedie: Darius, Croesus, The Alexandraean, Julius Caesar, modellate sul teatro di Seneca ...
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Patriota e poeta (Monteleone di Calabria 1821 - ivi 1898); scrisse in dialetto il poemetto pornografico La Ceceide e alcune liriche (tra le quali la più nota è 'a Pippa) dove non mancano accenti di schietta [...] poesia; in italiano lasciò Poesie giovanili (1861) e due tragedie (Valenzia Candiano e Lidia) ...
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Medico e poeta (Worms 1450 circa - Norimberga prima del 1515). È importante nella storia del Meistergesang, avendo fatto trionfare, intorno al 1475, contro i partigiani della maniera antica, la proposta [...] di proclamare maestri cantori anche gli inventori di "toni" nuovi. Compose poesie allegoriche, araldiche e sacre e alcuni Fastnachtspiele ...
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Attore comico e poeta (Venezia sec. 16º). Mercante di professione, fu abilissimo attore. Fu inoltre il più notevole rappresentante della letteratura "stradiottesca" per il poemetto I fatti e le prodezze [...] di Manoli Blessi strathioto (1561), e le "barzellette" sulla battaglia di Lepanto. Scrisse in dialetto veneziano e in italiano ...
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poeta
poèta s. m. (f. -éssa) [dal lat. pŏēta, gr. ποιητής, der. di ποιέω «fare, produrre»] (pl. m. -i, ant. -e). – 1. Chi compone o ha composto poesie, autore di opere poetiche: i p. greci, latini; i p. dell’Ottocento; certi poete in lingua...
poetare
v. intr. e tr. [dal lat. pŏētari, der. di pŏēta «poeta»] (io poèto, ecc.; ma il pres. è raro). – 1. intr. (aus. avere) Comporre poesie, scrivere versi: gli umanisti preferivano p. in latino piuttosto che in volgare; la corona Che suole...