Drammaturgo, poeta lirico e didascalico (Ansbach 1731 - Norimberga 1758), autore fra l'altro di una tragedia, Kodrus (1757), che ebbe successo dopo la sua morte e di un dramma incompiuto Olint und Sophronia, [...] tratto dal Tasso. Pubblicò la rivista Der Freund (1754-56) e fu uno dei primi in Germania a intuire la ricchezza poetica del teatro spagnolo ...
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Scrittore e poeta spagnolo (Madrid 1878 - ivi 1929). Severo critico teatrale, sensibile critico letterario, cantò romanticamente il paesaggio castigliano con un gusto che lo avvicina alla Generazione del [...] '98. Pubblicò Flor pagana (1905), Tierra y alma (1906), Andanzas serranas (1910), Cancionero castellano (1911; 2a ed. 1917), El silencio de la cartuja (1916), La posada y el camino (1928) ...
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Letterato e poeta catalano (Artá 1856 - Palma di Maiorca 1923); studiò i rapporti tra la letteratura spagnola e quelle straniere; pubblicò studî letterarî, biografie, monografie: Primicias (1884), Saludos [...] (1887), Poesías (1900), Páginas mallorquinas (1912); quale contributo agli studî italianistici si ricorda Influencia de la lengua y la literatura italiana en la lengua y la literatura castellana (1913) ...
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Uomo politico e poeta venezuelano (Maracaibo 1822 - ivi 1881), deputato, senatore, ministro della Guerra e della Marina; esule dal 1864 al 1874. Scrisse liriche di elevata ispirazione (Santa Rosa de Lima, [...] 1845; La medianoche, 1848; Nieblas, 1852) e romanzi su leggende indiane (Anaida, 1860; Iguaraya, 1868). La sua opera poetica è raccolta in Poesías completas (post., 1882) ...
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(I fratelli) Commedia del poeta comico latino P. Terenzio Afro (2° sec. a.C.). Ultima delle sei commedie di Terenzio desunta dalla omonima ᾿Αδελϕοί di Menandro (e con una scena tradotta dai Συναποθνήσκοντες [...] di Difilo) e rappresentata, secondo la cronologia tradizionale, nel 160 a. C. Suo motivo ispiratore è il fatale contrasto fra vecchia e nuova generazione ...
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Pseudonimo del poeta rumeno Stefan Popa (Caporal Alexa, Arad, 1922 - Bucarest 2002). Nelle sue raccolte di versi, rivisitò l'antico genere della ballata, attualizzando i miti romantici attraverso nuovi [...] modi espressivi: Cartea mareelor ("Il libro delle maree", 1964); Omul cu cumpasul ("L'uomo con il compasso", 1966); Papirus (1974). Svolse anche attività di critico e di traduttore ...
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1. Antico poeta elegiaco e sofista greco, di Paro (5º sec. a. C.), contemporaneo di Socrate; si hanno pochi frammenti delle sue opere; è ricordato spesso da Platone e da Aristotele. 2. Epigrammista greco [...] (1º sec. a. C. - 1º d. C.), compreso nella Corona di Filippo di Tessalonica; se ne hanno alcuni epigrammi nell'Antologia Palatina ...
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Pseudonimo del poeta francese Georges-Eugène Faillet (Bruxelles 1872 - Parigi 1933). Il problema religioso da cui fu animata la sua prima raccolta poetica, Ixion (1903), andò attenuandosi nelle opere successive, [...] in un'accesa ispirazione naturalistica: Jeunes fleurs (1906), Frère Tranquille (1922), Le sacre des innocents (1927). Scrisse anche in prosa: Aphorismes (1908); Essai sur Shakespeare (1923) ...
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Umanista e poeta (Utrera 1573 - Siviglia 1647); applicò gli strumenti d'erudizione dell'umanesimo alla conoscenza del passato spagnolo nelle opere Antigüedades de Sevilla (1634), Varones insignes de Sevilla, [...] Memorial de Utrera, ecc. Il suo senso archeologico si tradusse in poesia nella Canción a las ruinas de Itálica, che ha versi limpidi e di forma elaborata ...
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Pseud. di Kees Stip, poeta olandese (Veenendaal, Utrecht, 1913 - Winschoten, Groningen, 2001). Scrisse poesie nonsense sugli animali e arguti componimenti in cui mostrò una particolare abilità nei giochi [...] di parole, negli equivoci e nei doppi sensi. Nel 1983 pubblicò una raccolta di poesie ispirate alla sua gioventù (Au! De rozen bloeien "Ahi! Le rose stanno sbocciando") ...
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poeta
poèta s. m. (f. -éssa) [dal lat. pŏēta, gr. ποιητής, der. di ποιέω «fare, produrre»] (pl. m. -i, ant. -e). – 1. Chi compone o ha composto poesie, autore di opere poetiche: i p. greci, latini; i p. dell’Ottocento; certi poete in lingua...
poetare
v. intr. e tr. [dal lat. pŏētari, der. di pŏēta «poeta»] (io poèto, ecc.; ma il pres. è raro). – 1. intr. (aus. avere) Comporre poesie, scrivere versi: gli umanisti preferivano p. in latino piuttosto che in volgare; la corona Che suole...