Giullare e poeta catalano dell'epoca di Giacomo II e Pietro II (seconda metà del sec. 13º). Coltivò ogni genere, ma nelle forme d'imitazione popolare diede le sue più fresche poesie; l'opera sua è un'eco [...] della vita di corte. Fu chiamato "il più catalano dei trovatori" ...
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Drammaturgo e poeta argentino (Gualeguaychú 1887 - Buenos Aires 1970). Direttore artistico degli studî cinematografici di Río de la Plata, dal 1946 direttore del Teatro nazionale della commedia, ha scritto [...] commedie, fra cui Joven, viuda y estanciera (1937), Lo mejor del pueblo (1945) e liriche (Lluvia en los cardos, 1945) ...
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Scrittore e poeta ungherese (Mezőkövesd 1876 - Budapest 1929). Spirito idealista e romantico, sorretto da una profonda fede, scrisse appassionate liriche e opere in prosa, ignorate dalla critica a lui [...] contemporanea. È oggi ricordato soprattutto per il romanzo Kristálynézök ("Contemplatore di cristalli", 1914) e per il dramma Ellák (1923) ...
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Scrittore e poeta messicano (Monterrey 1896 - Città di Messico 1974), di profonda ispirazione cattolica. Tra le opere liriche: Por la senda suave (1917); El alma estrella (1920); Posesión (1923). Tra le [...] opere in prosa: Cristo (1931); Motivos mejicanos (1933); Lumbre de México (1938); Sangre de Hispania (1940) ...
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Soprannome del poeta arabo Ḥammām Ibn Ghālib (n. 640 circa - m. Bassora 732), uno dei tre maggiori dell'epoca omayyade. Scrisse poesie amorose, encomiastiche, elegiache, ma è soprattutto famoso per le [...] invettive poetiche scambiate col suo rivale Giarīr (Naqā'iḍ, poesie amebee dello stesso metro e rima) ...
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Linguista e poeta lituano (Tilsit 1609 - ivi 1666). Pastore protestante. Fu il primo importante autore di opere sulla linguistica lituana: Grammatica litvanica (1653, in latino) e Compendium litvanico-germanicum [...] (1654, in tedesco). Lasciò manoscritto un vocabolario tedesco-lituano. Compose anche un innario e un libro di preghiere ...
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Cavaliere e poeta arabo preislamico (sec. 6º-7º d. C.), rappresentato come il tipo ideale del sayyid o capo beduino. Di straordinaria generosità, celebrò nei suoi versi la liberalità, la cavalleria, il [...] valore guerriero. Oltre che nella tradizione araba, compare anche come personaggio di poemi romanzeschi persiani ...
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Letterato e poeta arabo (n. nello Yemen - m. Il Cairo 1174), fatto uccidere da Saladino, per aver preso parte a una congiura di restaurazione dei Fatimidi. La sua opera comprende scritti storico-letterarî, [...] poetici e antologici, e ha importanza sia per lo Yemen sia per l'Egitto ...
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Pseudonimo del poeta russo N. M. Vilenkin (Vilnius 1855 - Parigi 1937). È uno dei principali rappresentanti del decadentismo russo. Oltre a versi (Polnoe sobranie stichotvoreni "Raccolta completa di poesie", [...] 1907) scrisse anche drammi, trattati programmatici e saggi critici (Ot Danta k Bloku "Da Dante a Blok", 1922) ...
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Pseudonimo dello scrittore e poeta baschiro Gobdulmažit Nurganievič Gafurov (Elem-Karanovo 1880 - Ufa 1934). È considerato il maggiore scrittore tataro. Autodidatta, studiò i classici russi, da A. S. Puškin [...] a V. Majakovskij, da cui trasse ispirazione, oltre che dalle opere tatare e baschire di tradizione orale ...
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poeta
poèta s. m. (f. -éssa) [dal lat. pŏēta, gr. ποιητής, der. di ποιέω «fare, produrre»] (pl. m. -i, ant. -e). – 1. Chi compone o ha composto poesie, autore di opere poetiche: i p. greci, latini; i p. dell’Ottocento; certi poete in lingua...
poetare
v. intr. e tr. [dal lat. pŏētari, der. di pŏēta «poeta»] (io poèto, ecc.; ma il pres. è raro). – 1. intr. (aus. avere) Comporre poesie, scrivere versi: gli umanisti preferivano p. in latino piuttosto che in volgare; la corona Che suole...