Pseudonimo del poeta francese Georges Éphraïm Michel (Tolosa 1866 - Parigi 1890). Rivelò un temperamento lirico originale (Poésies, poèmes en prose, 1890); tentò anche il teatro di poesia (Le cor fleuri, [...] 1888, in collab. con A. F. Mérold; La fiancée de Corinthe, 1888, in collab. con B. Lazare, e Briséis, 1893, in collab. con C. Mendès) ...
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´n Poeta arabo di Spagna (n. Cordova 1003 - m. 1071). Il suo amore avventuroso per la principessa e poetessa Wallāda ispirò la parte più sentita del suo canzoniere, dedicato anche alla lode di emiri della [...] Spagna musulmana e dell'Africa. Nonostante l'artificiosità della sua opera, è considerato uno dei maggiori poeti arabi di Occidente. ...
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Umanista e poeta francese (Cours des Pins, Angiò, 1496 circa - Parigi 1547), padre di Jean-Antoine; scrisse varî trattati di erudizione fra cui, più importante, il De re navali (1536), e tradusse in versi [...] l'Elettra di Sofocle (1537) e l'Ecuba di Euripide (1544). Ambasciatore del re di Francia a Venezia (1529-1534) ...
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Pseudonimo del poeta arabo Abū ῾Alī Muḥammad (765-860) vissuto con alterne vicende di favore e disgrazia alla corte degli Abbasidi di Baghdād. Il suo temperamento satirico e le sue convinzioni sciite dettero [...] alla sua produzione poetica un carattere di fronda, aggressivo e polemico; la parte conservataci è importante come documento storico dell'epoca ...
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Pseudonimo del poeta bielorusso Konstantin Michajlovič Mickevič (n. governatorato di Minsk 1882 - m. Minsk 1956); adottò anche lo pseud. di Taras´ Guščka. Scrisse racconti, drammi, poemi (Paemy "Poemi", [...] 1946; comprendente Novaja zemlja "Terra nuova" e Simon muzykant "Simone il sonatore") e numerose raccolte di liriche (Golas zjamli "La voce della terra", 1943, ecc.) ...
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Pseudonimo del poeta italo-albanese Domenico Bellizzi (Frascineto 1918 - Bari 1989). Studiò al Collegio greco di Roma, fu parroco di Firmo. Si rivelò con la raccolta Zgjimet e gjakut ("Risvegli del sangue", [...] 1971). La spontaneità della sua ispirazione si andò progressivamente perfezionando in Ankth ("Angoscia", 1979) e Këngë arbëresce ("Canto italo-albanese", 1982) ...
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Pseudonimo del poeta polacco Ludwik Kondratowicz (Smolhov, Minsk, 1823 - Vilnius 1862); scrisse poemi (Jan Dęborog, 1854) e drammi, ma è ricordato soprattutto per le sue liriche, ricche di spontaneità [...] espressiva. È tra i maggiori rappresentanti del genere della gawęda (narrazione discorsiva in versi o in prosa), in cui introdusse ambienti e personaggi popolari ...
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Uomo politico e poeta islandese (Möđruvellir 1861 - Reykjavík 1922), fu il primo rappresentante islandese nel parlamento della Danimarca (1904-09; 1912-14) e si batté per l'indipendenza politica dell'Islanda. [...] Tradusse in islandese Heine, Goethe, Ibsen. Nelle sue poesie traspaiono anche i temi del suo impegno politico (Kvæđabók "Libro di poesie", 1916) ...
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Architetto e poeta (Firenze 1724 - ivi 1798). Fu allievo di L. Vanvitelli e di F. Fuga. Fra le sue opere: a Roma una cappella in S. Marcello al Corso; a Firenze, la ricostruzione della chiesa di S. Margherita [...] de' Ricci, e la parte centrale di S. Firenze (1772-75; ora sede del Tribunale) ...
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Scrittore e poeta ucraino (1898-1937); i suoi versi, in russo (Stichi "Versi", 1917) e in ucraino, sono caratterizzati dalla tendenza all'astrattismo e a un intimo lirismo. Dopo aver subito l'influsso [...] dei simbolisti, passò al futurismo. In prosa ha scritto il romanzo Grobovišče ("Il cimitero", 1928) e alcuni racconti per ragazzi ...
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poeta
poèta s. m. (f. -éssa) [dal lat. pŏēta, gr. ποιητής, der. di ποιέω «fare, produrre»] (pl. m. -i, ant. -e). – 1. Chi compone o ha composto poesie, autore di opere poetiche: i p. greci, latini; i p. dell’Ottocento; certi poete in lingua...
poetare
v. intr. e tr. [dal lat. pŏētari, der. di pŏēta «poeta»] (io poèto, ecc.; ma il pres. è raro). – 1. intr. (aus. avere) Comporre poesie, scrivere versi: gli umanisti preferivano p. in latino piuttosto che in volgare; la corona Che suole...