Linguista e poeta lituano (Tilsit 1609 - ivi 1666). Pastore protestante. Fu il primo importante autore di opere sulla linguistica lituana: Grammatica litvanica (1653, in latino) e Compendium litvanico-germanicum [...] (1654, in tedesco). Lasciò manoscritto un vocabolario tedesco-lituano. Compose anche un innario e un libro di preghiere ...
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Cavaliere e poeta arabo preislamico (sec. 6º-7º d. C.), rappresentato come il tipo ideale del sayyid o capo beduino. Di straordinaria generosità, celebrò nei suoi versi la liberalità, la cavalleria, il [...] valore guerriero. Oltre che nella tradizione araba, compare anche come personaggio di poemi romanzeschi persiani ...
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Letterato e poeta arabo (n. nello Yemen - m. Il Cairo 1174), fatto uccidere da Saladino, per aver preso parte a una congiura di restaurazione dei Fatimidi. La sua opera comprende scritti storico-letterarî, [...] poetici e antologici, e ha importanza sia per lo Yemen sia per l'Egitto ...
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Pseudonimo del poeta russo N. M. Vilenkin (Vilnius 1855 - Parigi 1937). È uno dei principali rappresentanti del decadentismo russo. Oltre a versi (Polnoe sobranie stichotvoreni "Raccolta completa di poesie", [...] 1907) scrisse anche drammi, trattati programmatici e saggi critici (Ot Danta k Bloku "Da Dante a Blok", 1922) ...
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Pseudonimo dello scrittore e poeta baschiro Gobdulmažit Nurganievič Gafurov (Elem-Karanovo 1880 - Ufa 1934). È considerato il maggiore scrittore tataro. Autodidatta, studiò i classici russi, da A. S. Puškin [...] a V. Majakovskij, da cui trasse ispirazione, oltre che dalle opere tatare e baschire di tradizione orale ...
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Pseudonimo del poeta bulgaro Nikolaj Michailov (Stara Zagora 1885 - Sofia 1960). Temperamento sensitivo, trasfuse nei suoi versi (Ptici v noštta "Uccelli nella notte", 1918; Stihotvorenija "Poesie", 1932; [...] Isbrani stihotvorenija "Poesie scelte", 1960), aderenti spesso al movimento simbolista, la sua concezione pessimistica della vita e della natura ...
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Mistico e poeta persiano (Tabrīz 1356 - Khargid, Khorāsān, 1433). Discepolo dello shaikh Ṣadr ad-Dīn Mūsā, operò come propagandista (dā῾ī) della ṭarīqa ṣafavide. Imitatore di Ḥāfiz, scrisse trattati di [...] mistica e alcuni mathnawī, tra cui Anīs al-῾Arfin ("L'amico degli gnostici") e un dīwān ...
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Grammatico e poeta ebreo originario di Baghdād ed educato a Fez (sec. 10º); fu uno degli iniziatori in Europa degli studî linguistici ebraici e della poesia metrica ebraica sul modello della poesia araba; [...] nella spiegazione del significato delle parole ricorse anche all'arabo e all'aramaico ...
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ī Poeta arabo (Baghdād 836 - ivi 897 circa), di origine greca. Visse e poetò alla corte abbaside di Baghdād, ove ebbe una vita difficile, per il mancato riconoscimento dei suoi versi. Fu anche autore di [...] un diwān, che costituisce uno dei più suggestivi documenti del tempo ...
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Flautista greca, amata dal poeta Mimnermo, che intitolò al suo nome una raccolta di elegie o un poema elegiaco, di cui restano pochi frammenti e che servì di modello ai poeti alessandrini (per la Lide [...] di Antimaco, la Leonzio di Ermesianatte, la Bittide di Filita) ...
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poeta
poèta s. m. (f. -éssa) [dal lat. pŏēta, gr. ποιητής, der. di ποιέω «fare, produrre»] (pl. m. -i, ant. -e). – 1. Chi compone o ha composto poesie, autore di opere poetiche: i p. greci, latini; i p. dell’Ottocento; certi poete in lingua...
poetare
v. intr. e tr. [dal lat. pŏētari, der. di pŏēta «poeta»] (io poèto, ecc.; ma il pres. è raro). – 1. intr. (aus. avere) Comporre poesie, scrivere versi: gli umanisti preferivano p. in latino piuttosto che in volgare; la corona Che suole...