Grammatico e poeta alessandrino (sec. 3º a. C.), maestro di Aristofane di Bisanzio, contemporaneo di Callimaco e di Eratostene. Fu autore di carmi priapei. Studiò la commedia attica antica. Le sue interpretazioni [...] furono usate da Callistrato, da Didimo e da altri grammatici. È citato spesso negli scolî ad Aristofane ...
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Uomo politico e poeta (Menstrie House 1567 o 1568 - Londra 1640). Fu segretario di stato per la Scozia dal 1626 alla morte. Tra le opere principali: Aurora (1604, canzoniere), Doomes-day (1714, poema in [...] ottave) e quattro tragedie: Darius, Croesus, The Alexandraean, Julius Caesar, modellate sul teatro di Seneca ...
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Patriota e poeta (Monteleone di Calabria 1821 - ivi 1898); scrisse in dialetto il poemetto pornografico La Ceceide e alcune liriche (tra le quali la più nota è 'a Pippa) dove non mancano accenti di schietta [...] poesia; in italiano lasciò Poesie giovanili (1861) e due tragedie (Valenzia Candiano e Lidia) ...
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Medico e poeta (Worms 1450 circa - Norimberga prima del 1515). È importante nella storia del Meistergesang, avendo fatto trionfare, intorno al 1475, contro i partigiani della maniera antica, la proposta [...] di proclamare maestri cantori anche gli inventori di "toni" nuovi. Compose poesie allegoriche, araldiche e sacre e alcuni Fastnachtspiele ...
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Attore comico e poeta (Venezia sec. 16º). Mercante di professione, fu abilissimo attore. Fu inoltre il più notevole rappresentante della letteratura "stradiottesca" per il poemetto I fatti e le prodezze [...] di Manoli Blessi strathioto (1561), e le "barzellette" sulla battaglia di Lepanto. Scrisse in dialetto veneziano e in italiano ...
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Giullare e poeta catalano dell'epoca di Giacomo II e Pietro II (seconda metà del sec. 13º). Coltivò ogni genere, ma nelle forme d'imitazione popolare diede le sue più fresche poesie; l'opera sua è un'eco [...] della vita di corte. Fu chiamato "il più catalano dei trovatori" ...
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Drammaturgo e poeta argentino (Gualeguaychú 1887 - Buenos Aires 1970). Direttore artistico degli studî cinematografici di Río de la Plata, dal 1946 direttore del Teatro nazionale della commedia, ha scritto [...] commedie, fra cui Joven, viuda y estanciera (1937), Lo mejor del pueblo (1945) e liriche (Lluvia en los cardos, 1945) ...
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Scrittore e poeta ungherese (Mezőkövesd 1876 - Budapest 1929). Spirito idealista e romantico, sorretto da una profonda fede, scrisse appassionate liriche e opere in prosa, ignorate dalla critica a lui [...] contemporanea. È oggi ricordato soprattutto per il romanzo Kristálynézök ("Contemplatore di cristalli", 1914) e per il dramma Ellák (1923) ...
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Scrittore e poeta messicano (Monterrey 1896 - Città di Messico 1974), di profonda ispirazione cattolica. Tra le opere liriche: Por la senda suave (1917); El alma estrella (1920); Posesión (1923). Tra le [...] opere in prosa: Cristo (1931); Motivos mejicanos (1933); Lumbre de México (1938); Sangre de Hispania (1940) ...
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Soprannome del poeta arabo Ḥammām Ibn Ghālib (n. 640 circa - m. Bassora 732), uno dei tre maggiori dell'epoca omayyade. Scrisse poesie amorose, encomiastiche, elegiache, ma è soprattutto famoso per le [...] invettive poetiche scambiate col suo rivale Giarīr (Naqā'iḍ, poesie amebee dello stesso metro e rima) ...
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poeta
poèta s. m. (f. -éssa) [dal lat. pŏēta, gr. ποιητής, der. di ποιέω «fare, produrre»] (pl. m. -i, ant. -e). – 1. Chi compone o ha composto poesie, autore di opere poetiche: i p. greci, latini; i p. dell’Ottocento; certi poete in lingua...
poetare
v. intr. e tr. [dal lat. pŏētari, der. di pŏēta «poeta»] (io poèto, ecc.; ma il pres. è raro). – 1. intr. (aus. avere) Comporre poesie, scrivere versi: gli umanisti preferivano p. in latino piuttosto che in volgare; la corona Che suole...