PIZZINATO, Armando
Davide Lacagnina
– Nacque a Maniago (Pordenone) il 7 ottobre 1910 da Giovanni Battista e da Andremonda Astolfo. Tutte le biografie dell’artista raccontano di una precoce passione [...] chiamando Carla Scarpa per gli arredi e la regia visiva dell’intero ambiente. Per i soggetti dei quattro L’arte come bisogno di libertà. 1925-1981 (catal., Venezia), con una poesia di A. Zanzotto, saggio introduttivo di G. Carandente, Vicenza 1981; A ...
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GALLONE, Carmelo (detto Carmine)
Emanuele Del Monaco
Nacque a Taggia (Imperia) il 10 sett. 1885 da Pasquale e Rosa Langery. Nel 1911 si recò a Roma per partecipare al concorso drammatico nazionale bandito [...] fertile collaborazione tra la penna del D'Ambra e la fantasia visiva del G. nacquero: La chiamavano Cosetta, la già ricordata favore del suo cinematografo, fatto talvolta di sottigliezze, di poesia, di cartaveline, di niente" (Martinelli, Il cinema ...
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BIONDO, Michelangelo
Giorgio Stabile
Nacque a Venezia il 25 sett. 1500. Che discendesse dallo storico Flavio non è certo, sebbene lo Zeno (contraddetto dal Mazzuchelli) pensasse trattarsi di un discendente [...] fondata sulla "intercisione" della "piramide visiva", che chiaramente denunciano l'affrettata compilazione 1739, p. 59; F. S. Quadrio,Della storia e della ragione di ogni poesia, I, Bologna 1739, p. 221; A. Zeno,Dissertazioni Vossiane, I, Venezia ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giorgia Pollio
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
“Essere del proprio tempo e dipingere ciò che si vede, senza lasciarsi turbare dalla [...] c’è bisogno di un libretto”. L’Olympia è un poema visivo che non ha bisogno di libretto. Al principio aristocratico dell’art della “pittura per la pittura”: una tecnica che si fa poesia. Manet, dice Lionello Venturi, non inventa una nuova mitologia, ...
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EKPHRASIS (εκφρασις)
L. Faedo
In uno scritto retorico attribuito a Ermogene (II sec. d.C.), l'è. è definita «un discorso descrittivo che pone l'oggetto sotto gli occhi con efficacia» (Progym. 10, p. [...] , caratterizzata dall’enàrgeia, la forza di rappresentazione visiva, «persone, cose, momenti e luoghi e 547). Non mancano i rilievi, tra gli oggetti canonici delle e. nella poesia: le porte scolpite del tempio che Enea osserva a Cartagine (Aen., I, ...
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LUCIANI, Sebastiano Arturo
Anna Ficarella
Nacque ad Acquaviva delle Fonti, presso Bari, il 9 giugno 1884 da Michele e da Giuseppa Gissi. Compì la sua formazione musicale dapprima a Napoli, dove studiò [...] equilibrio fra la sensazione musicale lenta e quella visiva rapida" ricorrendo ad apparati scenografici, ovvero a 1997, pp. 467-471); U. Barbaro, In memoria di S.A. L., in Poesia del film, Roma 1955, pp. 17-26; M. Verdone, Gli studi cinematografici in ...
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Balázs, Béla
Marco Vallora
Pseudonimo di Hermann Bauer, scrittore, teorico del cinema e sceneggiatore ungherese, nato a Szeged il 4 agosto 1884 e morto a Budapest il 17 maggio 1949. Con capillare completezza [...] dallo spirito visibile si è passati allo spirito leggibile: la cultura visiva si è trasformata in concettuale" (frase ripresa in Der Film, 1948 questo punto interviene il primo piano, ovvero 'la poesia del film', che, a differenza del teatro, crea ...
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Il corpo come oggetto artistico: la Body art
Teresa Macrì
La tematica della corporeità, grazie a un inusuale utilizzo del corpo, è strettamente legata agli avvenimenti storici della fine degli anni [...] , specificità come la danza, la musica, il teatro, la poesia e, attraverso eventi come i Festum Fluxorum Fluxus (interminabili maratone multimediali), apre l'arte visiva ad altre contaminazioni estetiche. Legati all'humus poliedrico di Fluxus sono ...
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DE VEGNI, Leonardo Massimiliano
Lorenzo Finocchi Ghersi
Figlio di Francesco, dottore in legge, e di Caterina Apolloni, nacque a Chianciano (prov. di Siena) il 12 ott. 1731. Fin da ragazzo dimostrò una [...] preferenza per lo studio delle arti del disegno, per la poesia e per le scienze; i genitori, però, contrari a tante altre di stampo neoclassico, una forte coerenza di funzionalità visiva e auditiva.
Con il trasferimento a Roma coincise anche l ...
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VICARI, Giambattista
Giovanna Tomasello
– Nacque a Ravenna il 23 luglio 1909, da Primo, impiegato privato, e da Emilia Rosa Righini, casalinga.
Nella sua città natale frequentò il liceo classico e il [...] di Anna e Martino Oberto, fondatori di Ana Eccetera, una tra le prime voci sperimentali che contribuì ad aprire la strada alla poesia concreta e visiva in Italia: il primo intervento era un saggio su Ezra Pound (La scrittura cinese come mezzo di ...
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visivo
viṡivo agg. [lat. tardo visivus, der. di videre «vedere», part. pass. visus]. – Della vista, che concerne la vista o la visione: immagini v.; facoltà v., organi v., capacità o acuità v. (sinon. di visus); memoria v. (v. memoria, n....
memòria s. f. [dal lat. memoria, der. di memor -ŏris «memore»]. – 1. a. In generale, la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli esterni sperimentati e delle relative risposte. In...