WIELAND, Christoph Martin
Vittorio Santoli
Letterato, nato ad Oberholzheim nei dintorni di Biberach (Svevia) il 5 settembre 1733, morto a Weimar il 20 gennaio 1813. Natura sensibile, trascorse la sua [...] si riattaccò da una parte a modelli francesi, dall'altra alla poesia italiana del Rinascimento (il W. introdusse in Germania, e usò largamente jungen W., Frauenfeld 1907. Su W. imitatore della lirica giovanile del Klopstock: E. Schmidt, Beiträge z. ...
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KELLER, Gottfried
Leonello Vincenti
Poeta svizzero, nato a Zurigo il 19 luglio 1819 da famiglia originaria di Glattfelden, morto nella stessa città il 15 luglio 1890. Il padre, un tornitore intraprendente [...] da Monaco e doveva riuscire la storia elegiaco-lirica d'un artista mancato. Poche pagine ne erano L'opera d'un maestro, Torino 1920; id., G. K. poeta ed educatore, in Poesia germanica, Milano 1927; L. Bianchi, G. K., in Von der Droste bis Lilienkron, ...
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Poeta svedese; delle cui canzoni risuona ancora oggi, a quasi un secolo e mezzo dalla sua morte, ogni angolo della Svezia. Nacque a Stoccolma il 4 febbraio 1740 da una famiglia d'origine tedesca immigrata [...] , la cui più intima natura era la musica, il canto. Ogni lirica è infatti nata con la musica che l'accompagna, in un solo altra, in una sola unità vivente. Ed è bensì vero che le poesie possono anche essere "gustate in sé e per sé" ma esse esercitano ...
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. Sebbene non sia sempre possibile distinguere la letteratura propriamente fiamminga da quella dei Paesi Bassi del Nord (v. belgio: Letteratura; olanda: Letteratura; paesi bassi: Letteratura), che hanno [...] 1170 Enrico di Veldeke (v.), che fu, tra l'altro, autore d'una Eneit derivata da un romanzo francese e di poesieliriche d'ispirazione provenzale. Sebbene si servisse del suo dialetto limburghese, era orientato verso la Germania: lo si trova a Metz e ...
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Poeta, incisore, pittore e mistico inglese, nato a Londra il 28 novembre 1757, morto in Strand (Londra) il 12 agosto 1827. Figlio d'un ricco fabbricante di calze, non ebbe alcuna educazione regolare, ma [...] era espressione spontanea di un genio originale. Poca affinità esso dimostra con la poesia del tempo; piuttosto, si ricollega agli elisabettiani. My silks and fine array è una lirica elisabettiana, ma in canti quali Love and harmony combine e The Mad ...
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Nato il 2 marzo 1817 a Nagyszalonta, oggi Salonta-Mare (Romenia), morto il 22 ottobre 1882 a Budapest. Insieme col romanziere Jókai e col Petöfi è il maggior poeta classico della letteratura ungherese. [...] soggiogato che, più tardi, quando prese contatto con la poesia del suo tempo, ci si sentì come un estraneo. può affermare che gli sia inferiore, forse, nemmeno nella stessa lirica. Certo la sua lirica è meno varia d'ispirazione, e ha minore slancio e ...
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NICARAGUA (XXIV, p. 749; App. I, p. 898; II, 11, p. 405; III, 11, p. 263)
Giandomenico Patrizi
Renato Piccinini
Ruggero Jacobbi
Dal 1973 il territorio (comarca) del Cabo Gracias a Dios è stato inglobato [...] autore del Soldado desconocido, oltre alle ultime fasi della ricerca lirica, profonda e sottile fino all'ermetismo, di A. Cortés La tierra prometida del 1952 alla vasta silloge riassuntiva di Poesia (1964) testimonia di una presenza fra le più valide ...
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TEGNÉR, Esaias
Giuseppe GABETTI
Poeta svedese, nato a Kyrkerud nel Värmland il 13 novembre 1782, morto a Östrabo presso Växjö il 2 novembre 1846. Rappresentò fra i romantici la tendenza umanistica; [...] , 1820; oltre le numerose odi e i bellissimi "canti alla luce", cit.; ecc.) - forma prediletta di poesia divenne per lui, come per Schiller, la lirica di pensiero, nella quale uno slancio ideale del suo spirito si espresse con elevata eloquenza di ...
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È certamente il più geniale dei filologi alessandrini, in più d'un campo iniziatore o innovatore. Allievo con probabilità di Zenodoto, e sicuramente di Callimaco e Dionisio Giambo, tre uomini che arrivarono [...] alla filologia attraverso la poesia, come quelli che per reazione contro la cultura attica, risalendo alla preattica e gli spetta sicuramente il medesimo posto d'onore che per i lirici. Documentata dagli scolî è l'edizione di Euripide: da presupporre ...
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FOLENGO, Teofilo
Attilio Momigliano
Poeta. Nacque a Mantova l'8 novembre 1496, morì a Campese di Bassano il 9 dicembre 1544. Fece i primi studî a Mantova, li continuò a Bologna, dove sentì le lezioni [...] quadri rappresentati. Quando la parodia è più diretta e mira alla lirica e all'idillio contemporanei o - peggio, talora - al poema comico per definizione.
Colpisce, in un secolo in cui la poesia è per lo più astratta in un mondo decorativo e ...
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lirica
lìrica s. f. [dall’agg. lirico, sottint. poesia]. – 1. Lo stesso che poesia lirica, nei due distinti sign.: quello originario, di poesia che, presso i Greci, veniva cantata con l’accompagnamento del suono della lira, e quello più moderno,...
lirico
lìrico agg. [dal lat. lyrĭcus, gr. λυρικός, der. di λύρα «lira2»] (pl. m. -ci). – 1. a. Presso gli antichi Greci, poesia l. (o melica), la poesia destinata a essere cantata o recitata con l’accompagnamento della lira; si distingue tradizionalmente...