GHIDONI, Galeazzo
Maurizia Cicconi
Non si conosce l'anno di nascita di questo pittore cremonese, forse figlio del ricamatore Giovanbattista che, secondo le fonti, in occasione della settimana santa [...] influenze dei cangiantismi della tradizione centroitaliana, nonostante siano palesi i richiami alla cultura campesca nella ripresa un po' attardata della struttura piramidale e nel brano di paesaggio.
A testimoniare l'attività fiorentina del G ...
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BRAMBILLA, Ambrogio
Clelia Alberici
Operò come incisore nell'ultimo ventennio del sec. XVI. Nato a Milano, vi abitò sicuramente per alcuni anni perché fece parte dell'Accademia milanese della Val di [...] . Non sempre firmava scrivendo per esteso il suo nome, ma con monogrammi vari. Una plastica durezza data dai tratti grevi, un po' alla brava, incisi con una certa libertà di mano, caratterizza il suo stile, simile a quello degli altri artisti che ...
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CAVARO, Pietro
Renata Serra
Il maggiore dei pittori di Stampace, fu il vero iniziatore di quella scuola che prese il nome dal quartiere di Cagliari dove i Cavaro tennero bottega dalla seconda metà del [...] S. Agostino in cattedra del Museo nazionale di Cagliari, che rivela una conoscenza diretta di opere napoletane, fra cui quelle, un po' precedenti, di Colantonio. Nel 1533 il C. si obbligava (R. Branca, Il Crocifisso di Nicodemo, Milano 1935, p. 56) a ...
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BENVENUTI, Pietro, detto Pietro dagli Ordini
Silla Zamboni
Ferrarese, figlio di maestro Benvenuto dagli Ordini, che nel 1434 era succeduto a Pietrobuono Brasavola nella direzione dei lavori delle mura [...] sia in città sia nelle campagne vicine, in particolare nel bastione detto della Rotta e nella Bastia del Zaniolo che controllava il Po di Primaro al confine col territorio ravennate. Da alcune lettere di Ercole I risulta che nel 1476 e nel 1481 il B ...
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CACCIANIGA, Francesco
Antonhy M. Clark
Figlio del pittore Paolo, nacque a Milano il 6 ag. 1700. Studiò con Pietro Giraldi, suo parente, che si era formato a Roma, e dal 1717 lavorò a Bologna, dove prese [...] con l'Aurora, che può essere considerato una esercitazione "romanizzata" sul Cignani; è oggi scurito, ma sempre vivace seppure un po' goffo, dando ragione al giudizio del Lanzi sul C.: "pittore a cui nulla manca, se si eccettui un certo spirito ...
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ALEOTTI, Giovan Battista, detto l'Argenta
Armando O. Quintavalle
Elena Povoledo
Nato ad Argenta (Ferrara) nel 1546. Architetto e ingegnere, fu dal 1571 fin oltre il 1593 al servizio del duca Alfonso [...] Stato di Ferrara del 1617. Molte sono anche le opere che lasciò manoscritte, tra cui un discorso Dell'interramento del Po di Ferrara a divergenza delle sue acque nel ramo di Ficarolo (edito postumo a Ferrara nel 1847 da Luigi Napoleone Cittadella ...
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FACHERIS, Agostino (Agostino da Caversegno, il Caversegno)
Patrizia Di Mambro
Nacque a Caversegno (ora Capersegno) in quel di Presezzo, vicino Bergamo intorno al 1500 da maestro Filippo. A documentato [...] stilistica, a metà tra un'interpretazione semplificata delle Madonne lottesche e un'imitazione delle tipologie del Previtali, un po' rigide e naïf (Venturi, 1934, p. 311). Attributivamente più discussa (cfr. Togni, 1976, p. 118, che riporta la ...
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COCITO, Ferdinando
Luciano Tamburini
Figlio del conte Cesare, ufficiale di cavalleria, e della nobile Rosina Martinazzi de Ambrosis, nacque a Vigevano il 7 febbr. 1854. Compì gli studi a Torino, dove [...] , d'una seconda diagonale per porre in comunicazione piazza Castello (e quindi il teatro) col corso S. Maurizio (e cioè il Po).
Per la fama di tale cospicua realizzazione (per la quale il suo nome è soprattutto noto), il C. fu chiamato a riattare ...
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DE DONATI
Janice Shell
Paolo Venturoli
Famiglia di scultori, pittori e artigiani milanesi operanti tra il 1480 e il 1530. Attraverso i documenti è noto il nome di Giovanni, che sappiamo ancora vivo [...] secche si presentano le poche figure dove è già possibile riconoscere lo stile tipico della o bottega" dei D., con le figure un po' tozze, i volti larghi e schiacciati, i capelli a spirale e le pieghe dei panneggi a piani larghi.
Del 13 giugno 1485 è ...
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DE ROSA, Giovan Francesco, detto Pacecco
Riccardo Lattuada
Nacque a Napoli il 17 (o il 27) dic. 1607 da Tommaso e Caterina De Mauro (Prota Giurleo, 1951, p. 20).
Tommaso (morto a Napoli nel 1610) era [...] . privata; cfr. De Vito, 1984, p. 14, fig. 48) e due importanti opere pugliesi, sempre segnate da un'adesione un po' generica ai modi dello Stanzione, nonché dall'uso di fisionomie e soluzioni luminose ispirate a Finoglia: L'Annunciazione (Palo del ...
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poco
pòco (tronc. po’ 〈pò〉) agg., pron. e avv. [lat. paucus] (pl. m. -chi). – 1. agg. Indica in genere quantità o numero limitato, scarso, e si contrappone direttamente a molto. Quindi, unito a un sost. sing., che è in piccola quantità, in...
sentire
v. tr. [lat. sĕntire] (io sènto, ecc.). – In senso ampio, avvertire un qualsiasi stato di coscienza indotto in noi dal mondo esterno attraverso i sensi o un qualsiasi stato affettivo insorgente nell’animo. Nella varietà degli usi e...