Umanista e uomo politico (Arezzo 1370 - Firenze 1444). Segretario apostolico a Roma, con qualche breve interruzione, dal 1405 al 1415; autorevolissimo cancelliere della Repubblica fiorentina dal 1427 alla [...] morte. Lasciò eleganti e precise traduzioni latine di Demostene, Eschine, Senofonte, Plutarco, Platone, Aristotele, ecc. Difese il volgare nei Dialogi ad Petrum Paulum Istrum; scrisse un'importante Vita di Dante e una del Petrarca; e in volgare ...
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Scrittore inglese (n. Londra 1535 - m. 1601 circa), autore di traduzioni: The Diall of Princes (1557) dal Relox de príncipes di A. de Guevara; The moral philosophie (1570) dalla Moral filosofia di A. F. [...] Doni; The lives (1579) dalle Vite di Plutarco sulla versione francese di J. Amyot; da questa traduzione Shakespeare attinse la materia di alcuni suoi drammi (Julius Caesar, Coriolanus, Antony and Cleopatra). ...
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Umanista e uomo politico (Venezia 1390 - ivi 1454). Fu allievo, a Padova, di G. Barzizza e studiò poi a Venezia il greco con Guarino: frutto di questi ultimi studî fu la traduzione (1415) dell'Aristide [...] e del Catone Maggiore di Plutarco. Passato a Firenze, entrò in relazione con i maggiori rappresentanti dell'umanesimo di quella città e scrisse per le nozze di Lorenzo di Giovanni de' Medici il grazioso trattatello De re uxoria (1416). Da questo ...
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Filologo e filosofo (Berna 1746 - Oegstgeest, Olanda Merid., 1820), prof. presso le univ. di Amsterdam (dal 1779) e di Leida (dal 1799). Fu l'ultimo dei grandi filologi leidensi del sec. 18º. L'opera più [...] importante è l'edizione dei Moralia di Plutarco (con la traduzione di Wilhelm Xylander, 15 voll., 1795-1830). Scrisse inoltre di critica del testo (Epistola critica, 1789), e polemizzò con rappresentanti della filosofia kantiana in Olanda (Disputatio ...
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PIRRO (Πίρρος, Pyrrhus)
Carlo Albizzati
Scultore ateniese: lavorava verso il 430 a. C. All'Acropoli, presso i propilei, s'è trovata la sua firma sulla base della statua in bronzo di Atena Igea, dedicata [...] dai cittadini. Secondo la tradizione riferita da Plutarco (Pericle, 13), la statua sarebbe stata eretta accanto all'altare, assai più antico, in memoria della guarigione d'un artefice caduto in quel luogo dall'edificio in costruzione, perché la dea ...
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Filosofo, medico e naturalista greco vissuto nel sec. VI a. C.; figlio di Piritoo e probabilmente discepolo di Pitagora (Aristotele, Met., I, 5). Scrisse un trattato Περὶ ϕύσεως, di cui ci dànno notizia [...] Favorino, Diogene Laerzio, Stobeo e Plutarco, nel quale forse erano compendiate le sue teorie astronomiche, psicologiche e biologiche. Secondo un passo di Calcidio (nel suo Commento al Timeo, 244), Alcmeone sarebbe stato il padre dell'anatomia umana. ...
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È il nome corrente della unità monetaria principale presso i popoli ellenici dell'antichità. Dal punto di vista ponderale è un centesimo della mina (v.), e si compone di 6 oboli (v.). Secondo Plutarco [...] e i grammatici la parola deriva da δράξ, pugno", col significato di un pugno, una mano piena di piccoli grani, equivalente sulla bilancia al peso di metallo che costituiva la dramma. Questa è stata quindi ...
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(lat. Romulus) Mitico fondatore di Roma, eroe eponimo della città. La leggenda di R., che si confonde in larga parte con quella delle origini di Roma, ha varie forme, ma la più diffusa e accettata nell’antichità [...] (Tito Livio, Dionisio d’Alicarnasso, Plutarco) è quella secondo cui Numitore, re di Alba Longa, aveva un fratello, Amulio, che ne usurpò il trono e ne costrinse la figlia Rea Silvia a farsi vestale. Questa fu da Marte resa madre di due gemelli, R. e ...
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PRITANIDE (Πρύτανις, Prytanis)
Guido Calogero
Filosofo greco del sec. III a. C. Appartenne alla scuola peripatetica nel periodo in cui a capo di essa era Licone. Polibio (V, 93, 8), il quale riferisce [...] anche che Antigono Dosone gli affidò incarichi giuridico-politici, e Plutarco (Quaest. conviv., I, prooem., 3) lo considerano come uno dei più segnalati peripatetici del suo tempo. Secondo la biografia aristotelica dell'Anonimo Menagiano, P. sarebbe ...
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Architetto greco dell'età di Pericle. Lavorò nel Telesterion di Eleusi, di cui Ictino aveva dato il piano. Egli attese al collocamento delle colonne del piano inferiore interno (delle quali si conservano [...] le tracce) e del sovrastante epistilio (Plutarco, Per., 13). Dopo la morte di c., l'opera fu continuata da Metagene, da Xipete e da Xenocle da Colargo.
Bibl.: H. Brunn, Geschichte der griech. Künstler, II, Stoccarda 1889; Weickert, in Thieme-Becker, ...
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plutarchiano agg. – Relativo allo scrittore greco Plutarco (50 d. C
dopo il 120), alla sua opera e ai caratteri di essa, con partic. riferimento alle Vite parallele (Βίοι παράλληλοι), dove mette a confronto in coppia eroi greci e romani (Teseo...
plutarchismo
s. m. [der. del nome di Plutarco (v. la voce prec.)]. – Tendenza a considerare i grandi personaggi dell’antichità greca e romana, illustrati e messi a confronto da Plutarco nelle Vite parallele, come eroi, modelli di virtù, personificazioni...