Sociologo italiano (Torino 1927 - ivi 2015), fra i più rappresentativi del nostro tempo. Si è occupato prevalentemente dei modelli di azione nelle società ad avanzato sviluppo tecnologico, dedicando inoltre [...] ). Ne L'impresa irresponsabile (2005) sottolinea come sia deleterio, per un'impresa, concentrarsi esclusivamente sulla creazione del plusvalore per gli azionisti, non tenendo nella dovuta considerazione la produzione di beni. Nel 2006 ha dato alle ...
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cartismo
Movimento politico sociale inglese, che prese nome dalla People’s Charter, carta programmatica redatta nel 1838 da W. Lovett, con la collaborazione di F. Place. Il documento conteneva proposte [...] , ora rivoluzionaria, le idee del diritto al lavoro e al suo prodotto integrale, in base alla teoria del plusvalore sottratto al lavoratore, nonché le aspirazioni alla socializzazione della terra e al controllo economico dei mezzi di produzione da ...
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Economista russo (n. governatorato di Char´kov 1865 - m. 1919). Partito originariamente dal marxismo, lo criticò poi sia dal punto di vista filosofico sia da quello strettamente economico. Le sue tesi [...] capitalistico che divisero il marxismo alla svolta del secolo: quella del sottoconsumo (impossibilità della realizzazione del plusvalore prodotto per incapacità di assorbimento da parte delle masse sempre più povere), e quella della sovrapproduzione ...
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Classi e stratificazione sociale
Frank Parkin
Introduzione
Le teorie delle classi e della stratificazione sociale hanno sempre occupato un posto di primaria importanza nella storia delle scienze sociali [...] e i cui redditi sono pagati con le imposte. Il prelievo fiscale è estratto dai salari dei lavoratori produttivi o dal plusvalore sotto forma di tasse sui profitti, così che in effetti il lavoro degli impiegati dello Stato, come quello dei domestici ...
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riproducibile, bene
Giuseppe Smargiassi
Bene che si può riprodurre, la cui offerta è dunque espandibile e ricreabile attraverso l’attività di produzione; è detto non r. in caso contrario (per es., un [...] non riproducibilità. Infatti, quando la domanda aumenta, cresce anche il valore di mercato del bene, e si crea così un plusvalore rispetto al prezzo di acquisto iniziale, che consente al suo possessore di godere di una rendita. Si parla invece di ...
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sovrappiù In economia, nella teoria fisiocratica e, più in generale, nell’economia classica, il prodotto netto espresso in termini fisici, una volta detratta dal prodotto complessivo la parte che deve [...] classi sociali, ripresa e ulteriormente sviluppata da D. Ricardo e K. Marx. Proprio nell’analisi di Marx il plusvalore, costituito dalla differenza tra valore della produzione e valore dei mezzi di produzione utilizzati nel processo produttivo, è la ...
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Rivoluzione
RRoger Garaudy
di Roger Garaudy
Rivoluzione
sommario: 1. Introduzione. 2. La rivoluzione non si definisce per i mezzi che impiega: a) la rivoluzione non si definisce per la violenza; b) [...] di produzione era una condizione necessaria del socialismo, non ne era però la condizione sufficiente. Il fatto di prelevare il plusvalore non a livello delle imprese, ma a livello nazionale e attraverso lo Stato, non pone fine né al lavoro salariato ...
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Vincenzo Ferrante
Abstract
Viene esaminata la disciplina del diritto dell’orario di lavoro, quale contenuta nel d.lgs. 66 del 2003, sulla base della direttiva europea n. 88 dello stesso anno (che sostituisce [...] che vedeva nel prolungamento della giornata lavorativa lo strumento attraverso il quale il capitalista si appropriava del plusvalore, così da perpetuare le ragioni dello squilibrio sociale. Un certo pensiero nazionalista, infine, poteva avere a cuore ...
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fabbrica
Patrizio Bianchi
In senso letterale, il complesso di edifici in cui si svolgono le diverse fasi di uno stesso ciclo di produzione; in senso lato, la stessa organizzazione in grande serie, che [...] sempre più spinto frazionamento delle mansioni e quindi a una progressiva riduzione tendenziale del saggio di plusvalore proprio delle specifiche merci (➔ anche marxista, teoria).
Dal taylorismo ai modelli organizzativi moderni
L’organizzazione di ...
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PROLETARIATO
Rodolfo Mondolfo
. Modernamente questo nome (per il suo significato in epoca classica, v. proletario) designa la classe lavoratrice in quanto è composta di salariati, ossia di operai che [...] di trovar lavoro, subordinata a sua volta alla capacità del lavoro di accrescere il capitale (sopralavoro e plusvalore). Condizione dunque di disumanità; ma, contro questa, la negazione della negazione: risveglio della coscienza di classe nell ...
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plusvalore
plusvalóre s. m. [comp. del lat. plus «più» e dell’ital. valore, calco del ted. Mehrwert, che è stato tradotto talora anche con più valore]. – 1. Lo stesso che plusvalenza. 2. Nel pensiero marxiano, grandezza che esprime la valorizzazione...
plus
avv., lat. – Latinismo usato talora (anche per imitazione dell’uso ingl. e ted.) invece dell’equivalente ital. più per indicare un’eccedenza, un incremento o sim., o per indicare il segno di +; con funzione aggettivale entra inoltre in...