Genere (Gigantopithecus) di Mammifero Primate, fossile del Pliocene-Pleistocene medio dell’India e della Cina meridionale, caratterizzato da grandi molari ipsodonti, incisivi e canini relativamente ridotti; [...] probabilmente erbivoro. Ritenuto da molti paleoantropologi un Ominide di dimensioni gigantesche (oltre 3 m di altezza), secondo altri era un Pongide relativamente piccolo ...
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Ominide facente parte della famiglia Australopithecinae. Il primo ritrovamento di A., avvenuto in Africa nel 1924 (➔ Taung) ha confermato l’ipotesi che il continente fosse il luogo di origine dell’uomo. [...] Cronologicamente, anche se le diverse specie sono vissute in vari periodi, A. come genere si estende dall’ultima parte del Pliocene fino al Pleistocene inferiore. ...
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Uomo: origine ed evoluzione
Phillip V. Tobias
di Phillip V. Tobias
Uomo: origine ed evoluzione
sommario: 1. Definizione di uomo. 2. Le caratteristiche di Pongidae. 3. Le caratteristiche di Hominidae: [...] prima metà del Pleistocene, cioè a un'epoca compresa tra 2 e i milione di anni fa, e i più antichi al tardo Pliocene, poco più di 2 milioni di anni fa.
f) Caratteri comportamentali di Australopithecus
Accanto alla ricerca di resti fossili di ominidi ...
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Genere (dal gr. πίϑηκος «scimmia» e ῎ανϑρωπος «uomo») istituito da M.-E. Dubois sui resti scheletrici da lui scoperti nell’isola di Giava (1891), e successivamente classificato come Homo erectus. Negli [...] che anche i resti trovati in Cina e riferiti prima a un genere a sé, Sinanthropus, siano da attribuirsi al pitecantropo. Questi ominidi primitivi, vissuti fra il Pliocene e il Pleistocene, avevano stazione eretta e probabilmente conoscevano il fuoco. ...
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Classe (Mammalia) di Vertebrati Amnioti omeotermi. Distribuiti in tutto il mondo, rappresentati da circa 5500 specie complessivamente, e nei più svariati ambienti, la maggioranza terrestri, pochi adattati [...] periodo, da antilopi di origine asiatica e africana. Ristabilitasi la comunicazione fra America Settentrionale e America Meridionale, nel Pliocene vi fu una vasta migrazione dal Nord al Sud che portò a un’ampia diffusione nell’America Meridionale di ...
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Coevoluzione uomo-vegetazione nell'ecosistema mediterraneo
Sandro Pignatti
(Dipartimento di Biologia Vegetale, Università degli Studi di Roma 'La Sapienza' Roma, Italia)
La prima domesticazione di piante [...] Australia, 12.000 in Califomia, 11.000 in Sudamerica; in Africa l'uomo è presente frn dalle ultime fasi del Pliocene, però sempre in aree climaticamente non mediterranee, come la savana in Tanzania ed Etiopia e la prateria d'altitudine nel Transvaal ...
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Uomo: origine ed evoluzione
Phillip V. Tobias
di Phillip V. Tobias
Uomo: origine ed evoluzione
sommario: 1. Introduzione. 2. Il cambiamento del concetto di 'ominide'. 3. Nuove prospettive sulla datazione [...] fossili, come Orrorin in Kenya, sono stati fatti risalire all'ultimo milione di anni del Miocene e al primo milione di anni del Pliocene, un periodo all'inizio del quale il clima in Africa si fece più secco e più freddo. Secondo alcuni studiosi, come ...
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Mare interno compreso fra le coste meridionali dell’Europa, settentrionali dell’Africa e occidentali dell’Asia Anteriore. Si estende per circa 2.505.000 km2 (non considerando il Mar Nero e il Mar di Marmara), [...] di evaporiti messiniane che formano numerosi domi salini. Queste evaporiti sono a loro volta sormontate da una successione di sedimenti pliocenici e quaternari, con uno spessore di 2-3 km nei settori centrali dei bacini, in diminuzione verso le zone ...
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radiazione adattativa
Saverio Forestiero
Rapida e intensa attività di speciazione collegata all’acquisizione di nuovi adattamenti e favorita da situazioni di scarsa competizione e marcato isolamento [...] in America meridionale con molte forme diverse di specie che poi in gran parte si estinsero alla fine del Pliocene. Esempi ben conosciuti di radiazione adattativa si ritrovano tra gruppi di uccelli come i fringuelli di Darwin delle Galapagos ...
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Evoluzione del genere Homo
Daniel E. Lieberman
(Department of Anthropology Rutgers University New Brunswick, New Jersey, USA)
Steven E. Churchill
(Department of Biological Anthropology and Anatomy Duke [...] di tutto, è chiaro che le origini del genere Homo sono parte di una radiazione generale degli ominidi avvenuta alla fine del Pliocene, probabilmente in relazione a un cambiamento globale del clima (Vrba, 1993). Tra 2,5 e 1,8 milioni di anni fa in ...
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Pliocene
Pliocène s. m. [comp. di plio- e -cene, termine coniato nel 1833 (ingl. Pliocene) dal geologo scozz. Ch. Lyell]. – In geologia, l’ultima epoca del Neogene (nell’era cenozoica o terziaria), durata all’incirca da 5 a 1,6 milioni di...