. Stretta galleria sotterranea, scavata per scopi bellici o per raccogliere e incanalare le acque o anche per dare aria agli acquedotti. Il sottosuolo tufaceo di Roma e della sua campagna è in molti punti [...] di questi cunicoli; in genere devono essere assai antichi e in Roma anteriori almeno ai grandi acquedotti.
Bibl.: P. Fraccaro, Di alcuni antichissimi lavori idraulici di Roma e della Campagna, in Bollettino della Società geografica italiana, 1919, p ...
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Principe spartano della casa degli Agiadi, figlio di Cleomene II, fu escluso per il suo carattere violento dalla successione al trono in favore di Areo I (309-8 a. C.); quando Taranto, minacciata dai Lucani e dai Romani, chiese aiuto agli Spartani, questi ben volontieri concessero loro, per liberarsene, C. come duce. Sbarcato a Taranto (309) con 5000 mercenarî laconi, organizzò un esercito di più di ...
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Nome di reparti scelti negli eserciti greci. L'agema spartano è ricordato da Senofonte (Lacedaem. pol., II, 9; 13, 6): alcuni lo identificano con il corpo permanente di 300 opliti scelti, detti κόροι o ἱππεῖς, che formavano la guardia del re, e che durante le evoluzioni fungevano da guide; di qui forse il loro nome (v. Busolt-Swoboda, Griechische Staatskunde, Monaco 1926, p. 706, n. 3). Altri intendono ...
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A. Atilius A. f. C. n. Calatinus (i fasti capitolini hanno Caiatinus) fu console per la prima volta nel 258 a. C., durante la prima guerra punica, e condusse fortunate operazioni di guerra in Sicilia, ma, sorpreso in una stretta dal nemico, il suo esercito fu salvo solo per il sacrificio di un eroico tribuno militare (chiamato Q. Caedicius in Gellio, III, 7, Laberius o L. o M. Calpurnius Flamma da ...
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ATTO Navio - Nel Comizio romano era un puteal, cioè uno di quei recinti che di solito proteggevano un luogo colpito dal fulmine, con accanto un fico sacro, albero pure in relazione con il fulmine, e poco discosta una statua di bronzo di un personaggio col capo velato. Si diceva che la statua rappresentava Attus Navius, celeberrimo augure romano, vissuto, secondo i più, al tempo di Tarquinio Prisco. ...
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Nell'ordinamento centuriato romano, alle centurie dei cavalieri e delle cinque classi erano aggiunte cinque centurie, una delle quali era chiamata degli accensi velati; velati significa senz'armi e in [...] nella Real-Encyclopädie di Pauly-Wissowa, I, col. 137; Delbrück, Geschichte der Kriegskunst, I, 2ª ed., Berlino 1920, p. 274; Rosenberg, Untersuchungen zur römischen Zenturienverfassung, Berlino 1911, p. 32; Fraccaro, in Athenaeum, XV (1927), p. 133. ...
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Tribuno militare nel 343 a. C., protesse eroicamente la ritirata dell'esercito del console A. Cornelio Cosso circondato dai Sanniti, aprendosi con le armi la via attraverso i nemici. Ebbe perciò una corona obsidionalis e altri doni (Livio, VII, 34 seg.; la storicità dell'episodio è però dubbia). Console nel 340, primo della sua gente, all'inizio della guerra latina, affrontò con il collega T. Manlio ...
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Governatore della Spagna Ulteriore nel 109-8 a. C., riportò il trionfo sui Lusitani. Console nel 106, propose una lex iudiciaria. Ebbe poi per provincia la Gallia Transalpina, ove s'impadronì del tesoro dell'Apollo celtico di Tolosa, che doveva essere imbarcato per Roma. Ma per via il tesoro fu depredato, e si sospettò che C. fosse d'accordo coi rapinatori. Proconsole accanto al console Cn. Manlio, ...
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Portarono questo nome varî personaggi romani: due consoli del 283 a. C. e del 10 d. C., un pretore del 69 a. C. Il più famoso è P. Cornelius P. f. Dolabella, nato nel 69 a. C. (o meglio nel 79), giovane bello e d'ingegno, ma crudele e dissoluto, che sposò in seconde nozze la figlia di Cicerone, Tullia. Militò con Cesare in Gallia, e seguì poi la sua parte nella guerra civile; ma la flotta a lui a data ...
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Nel 362 a. C. si aprì nel Foro di Roma una voragine, e gli aruspici o i libri Sibillini ammonirono che per colmarla bisognava sacrificare in essa quello che il popolo romano aveva di più prezioso. Mentre gli altri erano incerti, un valoroso cavaliere, Marco C., chiese se vi fosse per i Romani un bene maggiore delle armi e del valore, e armato e a cavallo, votandosi agli dei inferi, si lanciò nell'abisso, ...
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