Re di Roma (sec. 6º a. C.), sesto nella successione. Secondo una tradizione, figlio di Ocrisia, nobile latina divenuta schiava di Tanaquilla, moglie di Tarquinio Prisco, fu da questo elevato dall'originale [...] Tarquinio. La tradizione antica attribuiva a S. T. una costituzione di Roma (costituzione serviana), nella quale patrizî e plebei erano distinti in classi censitarie e al censo erano commisurati diritti e doveri civili e militari; collegata con ...
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Genericamente, la massa delle classi con redditi bassi o minimi, in contrapposizione alle minoranze detentrici del potere economico.
Il termine ebbe origine in età romana. Esso indicava, nell’ambito della [...] un verso in riferimento alla storia romana, per l’altro con un’accezione spregiativa, che assimilava i proletari ai plebei, agli emarginati senza arte né parte.
Con la Rivoluzione francese il termine acquisisce un nuovo significato: il proletario è ...
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Romani antichi
Tommaso Gnoli
Con la spada e con le leggi alla conquista del mondo
Originati da una mescolanza di elementi latini, sabini ed etruschi, in poche centinaia di anni i Romani divennero i [...] modificarle a proprio uso. Fu solamente a partire dall’inizio del 3° secolo a.C., con il coinvolgimento dei plebei nella redazione degli Annali, che la tradizione su Roma antica acquistò consistenza compiutamente storica, segnando così la fine dell ...
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senato In Roma antica, il supremo consiglio dello Stato, costituito, almeno in origine, da persone anziane. Il nome è attribuito, per analogia, anche ad altri consessi di anziani del mondo antico, che [...] entrarono nel s., nel quale peraltro si mantenne una distinzione tra senatori patrizi (patres in senso stretto) e plebei (conscripti «senatori aggiunti»); i primi mantennero a lungo privilegi negati agli altri, a poco a poco ridotti a mera formalità ...
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Nella Grecia antica, il governo degli ἄριστοι, i «migliori» per eccellenza di nascita e per privilegio di ricchezza. Potente già nel periodo monarchico, in cui affiancò il sovrano distinguendosi per l’ἀρετή, [...] e significato diverso dall’a. greca; ancor più complesso diviene il quadro quando, con la progressiva ascesa dei plebei, si forma un’a. plebea. Si viene costituendo la nobiltà, che attraverso le vicende dell’Impero muta nei diversi momenti la propria ...
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senato
(dal lat. senatus, der. di senex «vecchio, anziano») Nella Roma antica, nome del supremo consiglio dello Stato, costituito, almeno in origine, da persone anziane. Il nome è attribuito, per analogia, [...] entrarono nel S., nel quale peraltro si mantenne una distinzione tra senatori patrizi (patres in senso stretto) e plebei (conscripti «senatori aggiunti»); i primi mantennero a lungo privilegi negati agli altri, a poco a poco ridotti a mera formalità ...
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Nella Grecia e in Roma antica, gruppo di famiglie che riconosceva un ceppo comune e prendeva sovente il nome da un capostipite spesso fittizio.
In Grecia le g. (γένη) sembrano essere una naturale formazione [...] dei patrizi. Dopo la conquista della parità politica da parte dei plebei, le più influenti g. plebee furono ammesse nel senato (4° sec. a.C.): la nuova nobiltà patrizio-plebea guidò da allora lo Stato romano sino alla fine dell’età repubblicana ...
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FAZIO (Facio), Giovanni Battista
Maristella Cavanna Ciappina
Vissuto a Genova tra la seconda metà del XV e il primo decennio del XVI secolo, la sua presenza nella vita politica della città è documentata [...] rappresentante qualche tempo prima. Infatti, il 7 genn. 1499, nell'elenco dei personaggi "più distinti, tanto nobili quanto plebei" che, divisi in albi e nigri e nelle sei categorie di medii nobiles, medii populares, medii artifices, tertii nobiles ...
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Nell’età romana, il terreno coltivabile, inteso come singolo appezzamento, ma anche come l’intero territorio di una regione, di una comunità (a. Picenus, a. Gabinus) o di uno Stato. Così si può contrapporre [...] una diversa destinazione di tale a. e la realtà delle occupazioni patrizie fu alla base dei violenti contrasti fra patrizi e plebei sin dall’inizio della Repubblica.
L’ a. compascuus è invece il territorio comune di un distretto rurale, destinato a ...
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EMO, Alvise
Piero Del Negro
Nacque a Venezia il 16giugno 1717 da Giovanni di Gabriele del ramo di S. Simeon Piccolo (Ss. Simeone e Giuda) e da Lucietta Lombardo.
Anche se Nicolò Dortà esagerava, quando [...] tra i savi del Consiglio, il centro del sistema politico marciano. Come avrebbe sottolineato il Donà, gli Emo contavano "tra plebei grandissimo numero di parenti, di amici, e di aderentic il padre dell'E. era in effetti il leader delpatriziato medio ...
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plebeo
plebèo (ant. raro plebèio) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. plebeius, der. di plebs plebis «plebe»]. – 1. Della plebe, appartenente alla plebe dell’antica Roma: le magistrature p.; i consoli p.; persona di origine p.; come sost.: le lotte...
quindecenviro
quindecènviro (o quindecèmviro) s. m. [dal lat. quindecimvir, comp. di quindĕcim «quindici» e vir «uomo»]. – Ciascuno dei quindici membri del collegio sacerdotale (propr. quindecimviri sacris faciundis) dell’antica Roma, al quale...