In Roma antica, il luogo alle pendici del Campidoglio, all’angolo nord del Foro, dove si adunavano i cittadini divisi per curie. La parola (al pl. comitia) passò poi a significare le assemblee dell’intero [...] scita (dal 287 a.C. parificati alle leggi), a esse spettava l’elezione dei tribuni della plebe e degli edili plebei.
I c. furono espressione caratteristica dello Stato cittadino e quando, con l’estensione del territorio romano, fu impossibile a gran ...
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TERENTILIA, LEGGE
Plinio FRACCARO
. Nel 462 a. C., il tribuno della plebe C. Teren tilius Harsa propose la creazione di quinque viri legibus imperio consulari scribendis (Livio III, 9, 5), per disciplinare [...] e fu causa di gravi agitazioni, finché, nel 454, i tribuni la lasciarono cadere e proposero al senato che patrizî e plebei redigessero insieme un corpo di leggi. Il senato accolse la proposta della redazione delle leggi, ma tenne fermo che esse ...
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tribunato Nel diritto pubblico romano, denominazione di varie magistrature, le cui funzioni erano in origine in connessione con le tribù (➔). I tribuni della plebe erano i rappresentanti della parte plebea [...] plebe, o per lo meno di una parte di essa, nella classe dirigente romana, che da allora fu detta nobilitas patrizio-plebea: la conseguenza fu la progressiva perdita, da parte del t., del carattere rivoluzionario delle sue funzioni, tra le quali venne ...
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OVINIA, LEGGE
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Legge comiziale romana. Poiché la si dice presentata ai concilî della plebe da un tribuno Ovinio, si potrebbe chiamare plebiscito. Attribuì ai censori la nomina dei [...] da ritenere ch'essa non abbia potuto esser votata se non negli ultimi anni del sec. IV a. C., dopo l'ammissione dei plebei al consolato (367) e alla censura (319).
Bibl.: J. C. G. Boot, Lex Ovinia, in Versl. en Midd. Akad. d. Wetensch. Amsterdam, XI ...
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Console romano (141 a. C.); condusse senza successo la guerra contro Numanzia e concluse coi Numantini, l'anno seguente, un trattato che il senato respinse come disonorevole. Più tardi accusò Tiberio Gracco [...] di aspirare al potere. P. e Metello furono (131) la prima coppia di censori plebei. ...
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SENATO
Plinio FRACCARO
Pier Silverio LEICHT
Francesco ROVELLI
. Il Senato Romano. - I tre elementi originarî dello stato romano sono il re, il consiglio degli anziani (senatus) e l'assemblea popolare. [...] non curuli, prima per consuetudine (v. il bell'esempio in Liv. XXIII, 23, 5 seg.) e poi per legge; agli ex-edili plebei nell'età graccana, e poco dopo, con un plebiscito Atinio, agli ex-tribuni della plebe e con Silla ai questori. Silla elevò perciò ...
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Ogulnio Gallo, Quinto
Politico romano (4°-3° sec. a.C.). Tribuno della plebe nel 300 a.C. con il fratello Gneo, propose la lex Ogulnia, con la quale furono ampliati i collegi dei pontefici e degli auguri [...] (fino allora composti di quattro membri patrizi ciascuno) attribuendo ai plebei altri quattro pontefici e cinque auguri. ...
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Console nel 503 a. C., avrebbe trionfato sui Sabini. La sua fama è legata all'apologo col quale, secondo la leggenda, avrebbe convinto la plebe, che oppressa dai debiti s'era ritirata per protesta sul [...] 'Aventino, a rientrare in città (494 a. C.). Le membra che s'erano ribellate contro lo stomaco con danno di tutto il corpo rappresentavano, nell'apologo, i plebei in lotta con i patrizî, mentre soltanto dalla concordia poteva derivare il benessere. I ...
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Console nel 360 a. C., nel 356 e nel 354. Nel primo consolato, vinse gli Ernici, nel secondo i Tarquiniesi e i Falisci, nel terzo i Tarquiniesi e i Tiburtini; ma non è escluso che la tradizione sia stata [...] alterata in modo a lui favorevole. Patrizio intransigente, lottò più volte contro l'elezione di plebei al consolato. ...
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Sono così chiamate in Roma le persone che, pur godendo dello status libertatis, e non essendo perciò confondibili con gli schiavi, si trovano in rapporto di dipendenza da un patronus che assicura loro [...] Questo nuovo sistema non soppiantò l'antico a un tratto, ma entrambi convissero qualche tempo: perciò accanto alla tradizione che identifica plebei e clienti ve n'è un'altra che li separa e contrappone, come quando si narra di guerre combattute, per ...
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plebeo
plebèo (ant. raro plebèio) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. plebeius, der. di plebs plebis «plebe»]. – 1. Della plebe, appartenente alla plebe dell’antica Roma: le magistrature p.; i consoli p.; persona di origine p.; come sost.: le lotte...
quindecenviro
quindecènviro (o quindecèmviro) s. m. [dal lat. quindecimvir, comp. di quindĕcim «quindici» e vir «uomo»]. – Ciascuno dei quindici membri del collegio sacerdotale (propr. quindecimviri sacris faciundis) dell’antica Roma, al quale...