umori
Gianfranco Borrelli
Nell’avvio del cap. ix del Principe M. argomenta le complesse relazioni che legano i «dua umori diversi», presenti in ogni comunità, agli antagonismi permanenti che vedono [...] è in grado di imporre un equilibrio, per quanto temporaneo, a quelle attitudini conflittuali e a quei soggetti (oligarchici o anche plebei) le cui ambizioni rischiano di compromettere il vivere libero e civile (Discorsi I v e I viii; si veda anche la ...
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SCENOTECNICA
Virgilio Marchi
. Tecnica della scena (teatrale, cinematografica, ecc.). Il concetto di tecnica della scena investe tutto quanto appartiene alla medesima e cioè: dalla recitazione al movimento [...] , di maggior proporzione, era detta regia e veniva riservata al protagonista; le altre agli ospiti (hospitalia) o ai personaggi plebei, a seconda che esse porte figurassero un tempio, un carcere o altro. In base a constatazioni recenti è possibile ...
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FORI
Giuseppe Lugli
Per il concetto di foro, le sue specie e i suoi usi vedi foro. Qui la trattazione si limita alla descrizione di Fori di Roma.
Il Foro Romano.
La tradizione fa risalire la fondazione [...] C.), fu innalzato il tempio della Concordia ai piedi del Campidoglio, per commemorare la fine delle lunghe lotte fra patrizî e plebei. Questo tempio divenne nell'impero uno dei più ricchi di tutta la città, ospitando nel suo interno capolavori della ...
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Si ha carestia quando l'elemento principale di alimentazione di un paese (per lo più grano; riso per i paesi asiatici) viene a mancare. Ciò può accadere o per effetto di cause naturali o in conseguenza [...] al 471 (Dion. Hal., IX, 25); altra dopo il 455 (Liv II, 23, 2); altra ancora nel 440 (IV, 21, 6); molti plebei per fuggire alla fame si sarebbero gettati nel Tevere. Seguono, secondo la tradizione, le carestie del 433, del 412, del 389; dopo la ...
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MONELLI, Paolo
Giorgio Zanetti
– Nacque il 15 luglio 1891 a Fiorano Modenese, da Ernesto e da Maria Antonini registrata all’anagrafe del Comune come «massaia possidente».
In ragione delle funzioni del [...] al putsch di Monaco del novembre 1923 non mancavano di fermarsi su «Hitler l’isterico», «profeta dal vocabolario e dai gesti plebei» di un movimento di cui il M. sottolineava la distanza dalla misura di concretezza e dal rispetto dell’individuo che ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La nascita della scienza giuridica
Lorenzo Gagliardi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La scienza giuridica è una disciplina che studia [...] non essere sempre del tutto disinteressata, soprattutto quando la questione riguardi un conflitto di interessi tra un patrizio e un plebeo. È così che, intorno al 450 a.C., alcuni dei principali mores vengono fissati in forma scritta, nelle famose ...
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BRUCIOLI (del Bruciolo), Antonio
RR. N. Lear
Figlio di Francesco, nacque a Firenze nel popolo di S. Niccolò in data incerta nell'ultimo decennio del sec. XV (forse 1498). La condizione civile dei Brucioli, [...] Al B. inoltre venivano attribuite lettere al re di Francia in cui si lamentava "che il governo di Firenze è ridotto con homini plebei et che e' nobili sono bistratati e malvisti, di modo che, se non si provede, è per durar poco tempo" (C. Guasti, Le ...
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MOCHI
Maria Giovanna Sarti
– Famiglia di scultori attiva nei primi decenni del Seicento alla corte granducale di Firenze, documentati, oltre che per il restauro di statue antiche facenti parte delle [...] , p. 69, doc. p. 132). Nei viali si alternavano gruppi scultorei allusivi ai miti eroici e ai giochi campestri e plebei. In quest’ambito si deve porre l’originario progetto di collocazione delle statue del «viottolone dei cipressi» che scende verso l ...
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GIOVANNI II il Buono, Re di Francia
M. Di Fronzo
Figlio di Filippo VI di Valois e di Giovanna di Borgogna, G. nacque il 24 aprile 1319 a Le Gué de Maulny presso Le Mans (dip. Sarthe). Il 28 luglio del [...] nr. 22) e predilesse l'illustrazione di una "umanità truculenta ed espressiva" (Avril, 1982, p. 30) popolata da tipi plebei, e dal gusto estraneo alla temperie parigina, ma in accordo con le province settentrionali della Francia e con le Fiandre. La ...
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L’uso letterario del dialetto va considerato in rapporto alla scrittura nella lingua letteraria comune, così come la stessa nozione di dialetto è complementare a quella di lingua. Nella storia linguistica [...] in varie forme, in Sicilia, a Napoli e in Veneto, rivendicazioni di usi dialettali fortemente connotati come popolari o plebei.
Nel Settecento il dialetto acquista un ruolo centrale nella scrittura per il teatro grazie a ➔ Carlo Goldoni, che invece ...
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plebeo
plebèo (ant. raro plebèio) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. plebeius, der. di plebs plebis «plebe»]. – 1. Della plebe, appartenente alla plebe dell’antica Roma: le magistrature p.; i consoli p.; persona di origine p.; come sost.: le lotte...
quindecenviro
quindecènviro (o quindecèmviro) s. m. [dal lat. quindecimvir, comp. di quindĕcim «quindici» e vir «uomo»]. – Ciascuno dei quindici membri del collegio sacerdotale (propr. quindecimviri sacris faciundis) dell’antica Roma, al quale...