Romanziere inglese, poliglotta e traduttore, nato il 5 luglio 1803 a East Dereham, Norfolk, di madre francese e di padre probabilmente nativo della Cornovaglia. Fino ai tredici anni errò con i genitori [...] convenzioni e le smancerie, e dal suo entusiasmo per i volgari piaceri della bettola e del pugilato e per la compagnia dei plebei. Esso ebbe un seguito in Romany Rye (1857). Ricordi d'un viaggio nel Galles sono in Wild Wales (1862); mentre il Romano ...
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Ciompi, tumulto dei
Carlo Varotti
Il t. dei C., per quanto episodio di breve durata che non modificò stabilmente l’assetto politico-istituzionale di Firenze, fu ampiamente trattato dai contemporanei [...] ). È poi da segnalare il termine sottoposti (III xii 8), che in III xiii 1 è collegato a «plebei» («gli uomini plebei, adunque, così quelli sottoposti all’Arte della lana come alle altre arti»). Il termine ciompi designava originariamente gli addetti ...
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Nella Grecia e in Roma antica, gruppo di famiglie che riconosceva un ceppo comune e prendeva sovente il nome da un capostipite spesso fittizio.
In Grecia le g. (γένη) sembrano essere una naturale formazione [...] dei patrizi. Dopo la conquista della parità politica da parte dei plebei, le più influenti g. plebee furono ammesse nel senato (4° sec. a.C.): la nuova nobiltà patrizio-plebea guidò da allora lo Stato romano sino alla fine dell’età repubblicana ...
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PUBLILIE, LEGGI
Plinio Fraccaro
La più antica legge Publilia è il plebiscito fatto approvare nel 471 a. C. dal tribuno Publilio Volerone; esso disponeva che i capi della plebe, tribuni e edili, venissero [...] un patrizio, ebbe piena applicazione solo nel 131 a. C., nel quale anno occorre per la prima volta un collegio di due censori plebei.
Gaio cita varie volte (III, 127; IV, 9; 27, 171) una legge Publilia de sponsu di epoca ignota, ma certo molto antica ...
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Le riforme
Paolo Preto
Riforma o "rivoluzione"?: la riforma è "rivoluzione"
Nella città di Bergamo ormai democratizzata, siamo nel 1797, un pamphlet giacobino lancia alla moribonda classe aristocratica [...] schermo di una rivisitazione polemica dei contrasti tra patrizi e plebei nell'antica Roma attacca i grandi di Venezia e esalta Giorgio Pisani, poi si compiace della repressione dei plebei ("che quai sfrenati tauri/qua e là muggian"), critica ...
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Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio
Gennaro Sasso
Genesi dell’opera
I Discorsi sono l’opera più importante di M., quella che, raccogliendo insieme tutti i temi del suo pensiero politico, storiografico [...] libro. Se, nei termini della sua teoria, il conflitto sociale produceva bene e non male quando una delle due parti (quella plebea) combatteva per i diritti e non per le ricchezze, ma produceva male e non bene quando, ottenuti i diritti, a questi ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
L'espansione della repubblica
Cristiano Viglietti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel corso del IV e agli inizi del III secolo a.C. [...] area di influenza fino al Mar Ionio. Nello stesso anno Pirro muore in uno scontro tra le strade di Argo.
La nobilitas patrizio-plebea e la società romana tra IV e III secolo a.C
Il periodo di intensa attività militare e di espansione che ha inizio ...
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partiti politici
Francesco Tuccari
Le molte voci del confronto politico
I partiti politici sono sorti in età moderna, in relazione all’affermazione del governo rappresentativo e dei parlamenti nazionali. [...] nazionali.
Nel mondo antico e medievale esistevano gruppi in qualche modo assimilabili ai partiti politici (patrizi e plebei, guelfi e ghibellini), ma erano per lo più considerati, spregiativamente, come fazioni, potenzialmente negatrici di qualsiasi ...
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Con riferimento soprattutto al mondo antico e medievale, ufficio di magistrato, ossia carica pubblica, individuale o collegiale, solitamente a carattere elettivo e di durata limitata nel tempo. Nell’uso [...] patrizi, poi si dissero magistrati anche i capi della plebe, da questa eletti: i tribuni e gli edili plebei; l’estensione del termine corrispose alla loro trasformazione in organi dell’intera comunità. Si distinguevano magistrati ordinari (eletti ...
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SCEVOLA, Gaio Mucio (C. Mucius Scaevola)
Gaetano De Sanctis.
Una delle figure più famose e rappresentative della leggenda romana. Essendo Roma assediata da Porsenna, il giovane C. Mucio deliberò di mettere [...] fuori di luogo. Molto probabilmente la leggenda è, come tante altre, un mito etiologico nato dal cognome Scaevola che portavano i Mucii plebei dei quali abbiamo notizia a partire dalla seconda metà del sec. III a. C. Questo nome è facile risalga a un ...
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plebeo
plebèo (ant. raro plebèio) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. plebeius, der. di plebs plebis «plebe»]. – 1. Della plebe, appartenente alla plebe dell’antica Roma: le magistrature p.; i consoli p.; persona di origine p.; come sost.: le lotte...
quindecenviro
quindecènviro (o quindecèmviro) s. m. [dal lat. quindecimvir, comp. di quindĕcim «quindici» e vir «uomo»]. – Ciascuno dei quindici membri del collegio sacerdotale (propr. quindecimviri sacris faciundis) dell’antica Roma, al quale...