Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’interesse per le arti meccaniche si intensifica soprattutto per opera del monaco benedettino Teofilo, [...] delle cose), ossia perché nell’antichità solo gli uomini liberi, cioè nobili, si dedicavano ad esse, mentre i plebei e coloro che non avevano avuto rappresentanti delle proprie famiglie nelle cariche pubbliche, si occupavano delle arti tecniche con ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Le divinita della casa
Micol Perfigli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La casa dell’antica Roma è caratterizzata da un numero sorprendente [...] uomo abbia un dio come guida, “non uno dei maggiori, ma una divinità di grado inferiore, tra quelle che Ovidio definisce divinità plebee” e più precisamente essi attribuiscono “a ognuno un Genio e una Giunone” (Seneca, Epistolae ad Lucilium, 110, 1). ...
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idiotismi
Ghino Ghinassi
Sugl'i., cioè su quei fiorentinismi colloquiali e di bassa estrazione sociale che D. usò nelle sue opere, si disputò a lungo, dal Bembo al Lenzoni al Casa al Muratori al Salvini [...] Fiore, D. poteva certo trovare pretesti od occasioni stilistiche sufficienti per inserire nella sua scrittura forme e vocaboli municipali e plebei, i. che non avrebbe voluto né potuto usare, per es., nelle più rarefatte rime d'amore per Beatrice o ...
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Nella Grecia antica, il governo degli ἄριστοι, i «migliori» per eccellenza di nascita e per privilegio di ricchezza. Potente già nel periodo monarchico, in cui affiancò il sovrano distinguendosi per l’ἀρετή, [...] e significato diverso dall’a. greca; ancor più complesso diviene il quadro quando, con la progressiva ascesa dei plebei, si forma un’a. plebea. Si viene costituendo la nobiltà, che attraverso le vicende dell’Impero muta nei diversi momenti la propria ...
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Nell’antica Roma, i giochi, per lo più a cura dello Stato e quindi pubblici e gratuiti, ma talvolta allestiti da privati anche a pagamento, che si tenevano nel circo o in un teatro in occasione di feste [...] onore di Flora, inaugurati nel 238 a.C.; l. Romani o Magni, di carattere patrizio, creati da Tarquinio Prisco; l. plebei, istituiti dopo la secessione della plebe sull’Aventino; l. saeculares, datati come inizio al 509, che si tennero solo 10 volte ...
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Perticari, Giulio
Febo Allevi
Letterato (Savignano 1779 - Pesaro 1822), è, come il Monti (di cui sposò la figlia Costanza), espressione dell'età neoclassica. Tra i suoi studi risaltano quelli su D. [...] del sec. XIV (il cap. VIII s'intitola, ad esempio, Della fondazione della lingua illustre divisa da tutti i volgari plebei, compreso fra questi " anche il volgar Fiorentino ", Proposta, pp. 83 e 85): a suo avviso la formazione della lingua italiana ...
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QUINDECEMVIRI
Gioacchino Mancini
. Collegio sacerdotale nell'antica Roma il cui ufficio precipuo era di consultare, per ordine del senato, l'oracolo della Sibilla Cumana di cui era depositario. Aveva [...] e proprio da una delle leggi Licinie, composto di dieci membri (decemviri sacris faciundis), dei quali cinque patrizî e cinque plebei, presieduto da un magister. Nel sec. I a. C., forse da Silla, il riorganizzatore dei grandi collegi sacerdotali, il ...
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GENUCIA, GENTE
Giuseppe CARDINALI
. Stirpe plebea romana, cui la tradizione assegna una parte notevole nelle lotte tra il patriziato e la plebe: un T. Genucio è tribuno della plebe nel 476 a. C., un [...] Münzer) hanno sostenuto che questi Genuci patrizî non siano che una falsificazione perpetrata già intorno al 300 a. C. dai Genuci plebei, per attribuirsi antenati patrizî, ma il De Sanctis si oppose a questa tesi, e anche il Münzer, che prima l'aveva ...
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DONÀ (Donati, Donato), Nicolò
Paola De Peppo
Nacque a Venezia il 1° nov. 1705 dal patrizio Francesco di Nicolò, che apparteneva ad un ramo secondario dei Donà riva de Biasio, e da Fontana Maria Zen. [...] del vizio e della virtù e delle scienze i più gagliardi nemici", era necessario, da un lato, "minorare" il numero dei "plebei" (i membri del Maggior Consiglio dovevano essere ridotti di un buon terzo) e, dall'altro, dividere le case più ricche dei ...
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Si chiamava così l'assemblea popolare spartana. Da una glossa del lessicografo Esichio, secondo la quale il verbo ἀπέλλω significava "chiudere" e il plurale ἀπέλλαι equivaleva a "steccati" e "adunanze [...] certe:
Sian presidi al consiglio i venerandi
Re ch'hanno Sparta la leggiadra in core;
Ed i geronti antichi: indi i plebei
Pieghino di lor leggi al giusto impero.
(Plutarco, Licurgo, trad. Cavallotti).
Questi versi vanno sotto il nome di Tirteo, e ...
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plebeo
plebèo (ant. raro plebèio) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. plebeius, der. di plebs plebis «plebe»]. – 1. Della plebe, appartenente alla plebe dell’antica Roma: le magistrature p.; i consoli p.; persona di origine p.; come sost.: le lotte...
quindecenviro
quindecènviro (o quindecèmviro) s. m. [dal lat. quindecimvir, comp. di quindĕcim «quindici» e vir «uomo»]. – Ciascuno dei quindici membri del collegio sacerdotale (propr. quindecimviri sacris faciundis) dell’antica Roma, al quale...