RODIO, Giambattista, marchese
Attilio Simioni
Nato a Catanzaro il 15 febbraio 1777, fucilato a Napoli il 27 aprile 1806. Fervente repubblicano durante i primi mesi della repubblica napoletana del 1799 [...] Citeriore. Comandò le masse all'impresa di Roma (1800); ebbe poi dalla corte - unico capomassa d'origine non plebea - delicati incarichi di governo: fu preside della provincia di Teramo nel 1801, commissario in Puglia durante l'occupazione militare ...
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cuticagna
Emilio Pasquini
Termine di linguaggio ‛ umile ' piuttosto che ‛ comico ', adoperato solo una volta in uno fra i canti della Commedia più drammatici oltre che più densi di rime aspre e chiocce: [...] Io avea già i capelli in mano avvolti, / e tratti glien'avea più d'una ciocca. Tale valore, con la possibile ambiguità, introduce efficacemente nel contrasto fra D.-personaggio e il traditore Bocca degli Abati una nota di icastica virulenza plebea. ...
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. Fu l'appellativo delle magistrature romane che ebbero per comune insegna la sella curūlis. Con l'espressione curules magistratus si designò l'insieme delle più alte magistrature dello stato a cominciare [...] , si sdoppiò poi con l'istituzione degli edili curuli, eletti un anno fra i patrizî e un anno fra i plebei. Questi ebbero tutte le competenze degli edili plebei, con in meno l'inviolabilità e in più gli auspici, la toga pretesta, lo ius imaginum e la ...
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Federico II (Federigo) di Svevia imperatore
Raoul Manselli
Nato a Iesi, nelle Marche, il 26 dicembre 1194, fu figlio dell'imperatore Enrico VI di Hohenstaufen e di Costanza di Altavilla, figlia postuma [...] momento delle nozze, e il principe svevo sui diciotto anni, per poter parlare di un finto parto e quindi di un'origine plebea dello stesso Federico. Si tratta di pure invenzioni, che qui si ricordano solo perché in qualche modo circolanti nell'età di ...
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CONCINI, Giovan Battista
Paolo Malanima
Nacque a Firenze nel 1532 da Bartolomeo e Margherita Bartoli.
La sua carriera politica, nell'ultimo trentennio del sec. XVI, e l'incarico di primo segretario, [...] , oltre che economica, di una casa la cui origine, come molti ben sapevano a Firenze, appariva "assai umile, per non dir plebea, essendo i suoi avoli stati contadini a Terranuova in Valdarno" (Arch. di Stato di Firenze, Manoscritti, 752, n. 3).
La ...
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Francesco di Vannozzo
Cesare Federico Goffis
Poeta, nato a Padova fra il 1330 e il 1340 da famiglia aretina. Studiò a Bologna e forse soggiornò qualche tempo ad Avignone; certo vagò fra le corti padane [...] misto di forme dialettali e latineggianti e di francesismi) e i modi. La sua lirica è varia, a volte elevata, a volte plebea, come quella di tutti i rimatori lombardi, ai quali è certo superiore. Da Marsilio de' Carraresi fu detto " sovrano maestro d ...
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RÉJANE, Gabrielle-Charlotte Réju, detta
Guido Ruberti
Attrice francese, nata il 6 giugno 1856 a Parigi, ivi morta il 14 giugno 1920. Di modesta famiglia, seguì il padre, improvvisatosi comico di provincia, [...] accademica e virtuosa, ma fresca e spontanea. Dalla Parisienne di H. Buque, capolavoro di malizia raffinata, ella poteva passare alla plebea giocosità di Madame Sans-Gêne, a Sapho di Daudet, a Nora di Ibsen, a Sabina Reval della Course du flambeau di ...
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DE' ROSSI, Porzia
M. Raffaella De Gramatica
Figlia di Giovanni (o Giacomo, secondo il Manso) de' Rossi pistoiese e di Lucrezia Gambacorta di Napoli, nacque a Napoli tra il 1510 e il 1520.
Varie congetture [...] questi De' Rossi segnalati a Napoli, ha sostenuto che la famiglia avita della D. non sarebbe stata di origine nobile, bensì plebea, probabilmente della Val di Nievole. Comunque stiano le cose, sulla fama di "nobiltà" della D. influì la ben più certa ...
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pugna (punga, in rima)
La pugna di Flegra è " combattimento " in senso proprio, quello che ebbe luogo tra Giove e i giganti che tentavano la scalata al cielo (If XIV 58; per le fonti dell'episodio, v. [...] a " coloro che lo credettero storpiato da Dante in grazia della rima ", considerandolo invece " voce popolare e magari, se vogliamo, plebea " (Lingua 348 e 231). Si noti tuttavia che questa è, con lunga e giunga, l'unica rima in -unga nella Commedia ...
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merda
Luigi Peirone
. Colui che D. nomina specificamente nella seconda bolgia, ritraendolo col capo sì di merda lordo (si noti l'allitterazione) da non potersi distinguere s'era laico o cherco (If XVIII [...] naturale; ma allegoricamente significa che ciò che entra in bocca allo scismatico diventa sterco " (Landino).
La violenza plebea dell'espressione è attenuata dalle varianti di qualche codice: feccia nel primo degli esempi sopra riportati, sterco e ...
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plebeo
plebèo (ant. raro plebèio) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. plebeius, der. di plebs plebis «plebe»]. – 1. Della plebe, appartenente alla plebe dell’antica Roma: le magistrature p.; i consoli p.; persona di origine p.; come sost.: le lotte...
smaccato
agg. [etimo incerto; non sembra possa considerarsi un part. pass. di smaccare]. – Esagerato, eccessivo, quasi esclusivam. nell’espressione dolce s., stucchevole, e per estens., assol.: un vino s., troppo dolce. Più com. in senso fig.:...