Nell'antichità furono sostenute due tesi opposte, note entrambe a Dionisio d'Alicarnasso (I, 26,30), sulle origini degli Etruschi, che per l'una tesi, indigena, erano autoctoni d' Italia per l'altra, greca, [...] e a Marzabotto; ma in ambedue i luoghi quella che si è scoperta è la parte della città in cui abitava la plebe, la cittadinanza di grado inferiore e però più numerosa. Non ci sono invece pervenute le case degli ottimati, corrispondenti alle domus ...
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SICILIA (A. T., 27-28-29)
Attilio MORI
Ramiro FABIANI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Biagio PACE
Giovanni PUGLIESE CARRATELLI
Gaetano Mario COLUMBA
Secondina Lorenzina CESANO
Carlo Alfonso NALLINO
Ernesto [...] più gravi e impressionanti essi furono a Palermo, ove maggiore era il contrasto tra la nobiltà lussuosa e prodiga e la plebe numerosa e affamata.
Difatti nobili e popolani si trovarono di fronte in questi moti, che, provocati dall'incoerente politica ...
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Sotto il nome di arti, si comprendono, così nel Medioevo come nell'età moderna, le unioni degli artigiani, dei mercanti e dei lavoratori in genere, che esercitano la stessa professione o mestiere, e che [...] contrarî alle leggi; mentre Plutarco (Numa, 9), per Roma, attribuisce forse favolosamente a Numa una distribuzione della plebe in collegi, secondo la varietà delle arti professate; e la costituzione serviana conservava ancora qualche traccia di una ...
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VENTURA La prima origine di quelle milizie mercenarie, che si raccoglieranno poi a formare le Compagnie di ventura, risale a secoli remoti del Medioevo. Già nel sistema di guerra feudale, il signore dava [...] villaggio; antichi servi della gleba, sprovveduti di ogni mezzo per vivere, cittadini esiliati dalla violenza delle lotte civili; plebe cresciuta di numero, prima che fosse cresciuto a sufficienza l'impiego delle braccia, stretta dai debiti e dalle ...
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ROMOLO e Remo
Gaetano De Sanctis.
Romolo (Romŭlus) è l'eponimo e il fondatore di Roma. È corrente presso gli antichi l'uso di spiegare l'origine di una città, di una tribù, di una gente per mezzo di [...] le insegne della dignità regia, assunto dodici littori, diviso il popolo tra patrizî e plebei, assicurata la tranquillità della plebe ponendola nella clientela dei patrizî. A lui pure si dovrebbe la divisione del popolo nelle tre più antiche tribù, i ...
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Annunciatori per eccellenza del volere divino furono per i primitivi Romani gli uccelli. Ma i segni tratti dalla direzione del volo, dal numero, dalla specie e dalla voce degli uccelli, tanto perspicui [...] , avevano diritto agli auspici per gli atti di loro competenza. N'erano esclusi solo i magistrati speciali della plebe. Gli auspici maggiori spettavano, con determinate gradazioni, ai magistrati e promagistrati forniti d'imperium e ai censori, i ...
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FONDI (A. T., 27-28-29)
Goffredo COPPOLA
Carmelo COLAMONICO
Giulio Quirino GIGLIOLI
Gino CHIERICI
Giulio Quirino GIGLIOLI
Raffaello MORGHEN
Paese della provincia di Roma (da cui dista 119 km.), [...] ebbe sorte comune, Fundi ricevette la cittadinanza senza suffragio, poi nel 188 a. C., per proposta del tribuno della plebe Gaio Valerio Tappone, la cittadinanza completa e l'ascrizione alla tribù Emilia. Fu allora, come Formia e Tuscolo, governata ...
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SODALI e SODALIZÎ
Gioacchino MANCINI
Nicola TURCHI
. Nel sacerdozio degli antichi romani, così nella repubblica come nell'impero, si chiamano sodalizî (sodalicia, sodalitates) quelle associazioni religiose, [...] di Catilina, fu promulgato un senatoconsulto che sopprimeva, con qualche eccezione, i collegi politici. Ma Clodio, divenuto tribuno della plebe nell'anno 58 a. C., fece votare una legge con la quale si ripristinava la libertà di associazione (lex ...
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METELLO Macedonico, Quinto Cecilio (Q. Caecilius Q. f. Metellus)
Gaetano De Sanctis.
Generale e uomo politico romano, nato non molto dopo il 190 a. C., figlio di Quinto Cecilio Metello, console nel 206, [...] l'opera rivoluzionaria dei Gracchi, fu censore in periodo di reazione vittoriosa nel 131 ed espulse dal senato un tribuno della plebe che minacciò di precipitarlo dalla rupe Tarpea, e ne fu impedito dall'intercessione di un collega. Nel 121 accorse ...
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. Si dice per antonomasia Bastille la fortezza parigina che si ergeva tra la estremità della via S. Antoine, i giardini dell'Arsenale e l'odierna piazza della Bastiglia. Parigi ne aveva altre due: quella [...] da mezzo secolo (come quell'Isacco Armet de la Motte che vi rimase 54 anni e 5 mesi!) stimolava l'istinto della plebe parigina all'assalto e alla distruzione. Il 14 luglio 1789 la guarnigione, composta di uomini dei quali 95 invalidi, fu subitamente ...
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plebe
plèbe s. f. [dal lat. plebs plebis]. – 1. Propriam., parte della popolazione dell’antica Roma, formata da piccoli proprietarî, artigiani, trafficanti, nullatenenti, ecc., che inizialmente non godeva di tutti i diritti politici (dei quali...
plebano
agg. [dal lat. mediev. plebanus, der. di plebs nel sign. di «pieve» (v.)], non com. – Relativo, appartenente a una pieve: parroco p., titolare di una pieve; chiesa p., pieve (in quanto edificio sacro): all’orologio della chiesa p....