Cavaliere romano (sec. 1º a. C.), genero del grammatico Lucio Elio Stilone; grammatico egli stesso, si era appropriata la paternità di un libro del suocero, non ancora pubblicato. Pare, da Varrone, che [...] egli avesse composto un'opera glossografica. Secondo Cicerone era tanto pratico dello stile plautino da saper riconoscere se era di Plauto o no qualunque verso comico gli fosse citato. ...
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PIO, Giovanni Battista
Daniele Conti
PIO (Andalò Plodius, de Plodiis, de Piis, Piò), Giovanni Battista. – Nacque quasi sicuramente a Bologna (nelle sue opere si definì sempre «Bononiensis») da Giacomo [...] si ignora il cognome. Incerta rimane la data di nascita. Le dichiarazioni di Pio di aver composto il commento a Plauto – pubblicato nel 1500, ma cominciato intorno al 1497 – all’età di ventiquattro anni (lettera a Ludovico Ghisilardi stampata in fine ...
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Latinizzazione del nome dell'umanista, pedagogista e drammaturgo tedesco Martin Heinecke (Borna, presso Lipsia, 1544 - Grimma, presso Lipsia, 1611). Dal 1585 rettore della Martinsschule di Brunswick, dal [...] della principale scuola di Grimma. Curò l'edizione di commedie di Terenzio e tradusse in tedesco i Captivi di Plauto (1582). Scrisse a sua volta, con dichiarati intenti didattici, una nutrita serie di drammi scolastici, redatti prima in latino ...
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Umanista e poeta francese (Troyes 1534 - Parigi 1602). Eminente latinista, insegnò in varie scuole tra cui il Collège de Boncourt dove ebbe uditori J.-A. de Baïf e lo stesso Ronsard, del quale divenne [...] ; infine succedette a P. Ramus nella cattedra del Collège Royal (1572). Oltre agli studî di filologia latina (fu editore di Plauto e traduttore di Virgilio), si dedicò alla poesia pubblicando tra l'altro i Vers de chasse et d'amour (1597). Contrario ...
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Asti, Adriana
Margherita Pelaja
Nome d'arte di Adelaide Aste, attrice teatrale e cinematografica, nata a Milano il 30 aprile 1933. Figura di prestigio del teatro italiano, ha scelto per il cinema apparizioni [...] limitate e incisive, generalmente in opere d'autore.
Ha esordito in teatro nel 1951, recitando nel Miles gloriosus di Plauto con la compagnia stabile di Bolzano, per ottenere il primo successo personale con una parte in Il crogiuolo di A. Miller per ...
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Filologo classico e paleografo di origine scozzese (Pittenweem, Scozia, 1858 - St. Andrews 1937), prof. di latino all'università di Oxford (1884-1901), quindi all'univ. di St. Andrews, ove rimase sino [...] del testo, della metrica e della lingua plautina, lessicografo e glossografo, curò numerose edizioni critiche di autori latini (Plauto, Captivi, 1900; Nonio Marcello, 1902; Marziale, 1903; Isidoro, 1911; Festo, 1931; glossarî latini, 5 voll., 1926-32 ...
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Filologo romano (n. Lanuvio 154 a. C. - m. poco dopo il 90). Di famiglia equestre, fu amico dei personaggi più illustri del suo tempo e maestro di Varrone e di Cicerone; accompagnò Metello Numidico in [...] i Carmi dei Salî e le leggi delle XII Tavole, diede il primo impulso agli studî di critica plautina (attribuiva a Plauto 25 commedie), scrisse orazioni per i suoi amici dell'aristocrazia, fece l'edizione delle opere di A. Metello Numidico, e compose ...
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Umanista, medico e poeta spagnolo (Zamora 1473 circa - Valderas 1549); interessato a questioni naturali e morali, scrisse, fra l'altro, un Sumario de la Medecina (1498), primo poema didattico della letteratura [...] castigliana, Los ocho problemas (1543), un Tratado de las tres grandes (1544), ricco di elementi caricaturali e giocosi. Fu il primo a tentare un adattamento della commedia latina al teatro spagnolo con la traduzione dell'Anfitrione di Plauto. ...
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CORTESI URCEO, Antonio, detto Codro
Lucia Gualdo Rosa
Nacque a Rubiera (Reggio Emilia) il 14 0 il 17 agosto del 1446 da Cortese.
La prima data la fornisce egli stesso nel quarto Sermone (Opera, Basileae [...] , il più possibile desultorio e parlato. Non a caso le sue lezioni sono dette Sermones.
Il suo modello, anche in prosa, è Plauto, la sua fonte è la miniera del latino arcaico, con la sua ricca creatività e con la libertà dei costrutti non ancora ...
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BARTOLOMEO del Regno (B. di Giovanni del Regno; Bartholomeus de Regno, de Regno Apulie, Apulus, de Neapoli)
Guido Martellotti
Lettore di grammatica e di retorica nello studio di Bologna alla fine sec. [...] Pietro da Muglio; allargò il campo dell'insegnamento aggiungendo, ai testi che si leggevano abitualmente, l'esposizione di Terenzio, Plauto e Livio, e delle opere non retoriche di Cicerone. Nei rotuli dello Studio di Bologna compare come lettore di ...
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varroniano
agg. – Di M. Terenzio Varrone (116-27 a. C.), detto Reatino perché nativo di Rieti (lat. Marcus Terentius Varro Reatinus), erudito, scrittore e uomo politico romano dell’ultima età repubblicana, autore di varie opere, pervenuteci...
arpagone2
arpagóne2 s. m. – Propr., nome (fr. Harpagon) del protagonista dell’Avare (1668) di Molière, usato antonomasticamente per indicare persona molto avara, cupida di guadagno. La parola è connessa con la voce prec.; già in Plauto, infatti,...