CECCHI, Giovan Maria
Claudio Mutini
Nacque a Firenze il 15 maggio 1518da Bartolomeo o Baccio di Sano Cecchi, famiglia del quartiere di Santa Croce, e da una Sannini, figlia di un farsettaio.
Primogenito [...] . stor. d. lett. ital.,III (1884), pp. 74 ss.; A. Gregorini, Di una rassomiglianza fra "I Rivali" del C. e la "Casina" di Plauto, ibid., XII (1893), pp. 417 ss.; C. Mazzi, Un catal. degli scritti di G. M. C., in Riv. delle bibl. e degli arch., VII ...
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BENCI (Bencio, Benzi, Bencius), Francesco
Renzo Negri
Nacque ad Acquapendente nel 1542, come dimostra il Tiraboschi, confutando i biografi precedenti sulla base di due lettere scritte dal B. a Pier [...] lunga crisi religiosa acuitasi con la morte della madre, entrò nella Compagnia di Gesù e cambiò nell'occasione il nome di Plauto in quello di Francesco, come si chiamava il padre, vivo ancora nel 1590.
Trascorso il normale periodo di noviziato, il B ...
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(gr. ᾿Αλκμήνη) Figura della mitologia greca. Moglie di Anfitrione, figlia di Elettrione. Durante la spedizione del marito contro i Teleboi, fu visitata da Zeus presentatosi nelle sembianze di Anfitrione [...] quello latino di Accio, nonché l’Alcmena di Eschilo e di Euripide) e in parodie mitologiche (cfr. l’Amphitruo di Plauto). Come figura matronale panneggiata compare nell’arte antica in varie scene, soprattutto in quelle di Eracle bambino che strozza i ...
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Latinista italiano (Chieti 1907 - Roma 2000), prof. di letteratura latina nelle univ. di Catania (1940-42) e di Torino (1942-47), di grammatica greca e latina (1947-48) e poi di letteratura latina nell'univ. [...] anche di una Storia della letteratura latina (1950, più volte ristampata) e di numerose traduzioni da classici latini (Plauto, Seneca, ecc.), nonché di scritti di letteratura italiana (Antico e nuovo, 1965; Studi dannunziani, 1966; Spigolature romane ...
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L’attività letteraria tesa alla raccolta di proverbi.
Il termine compare tardi (sembra per la prima volta nel sofista Zenobio), ma raccolte di proverbi furono fatte in Grecia fino dal 4° sec. a.C. (per [...] le raccolte, nel 13° sec., di Gregorio di Cipro e di Massimo Planude. Nel 1500 Erasmo da Rotterdam fece una raccolta complessiva, con commento, di Adagia. Per Roma furono fatte raccolte di proverbi dagli scritti di Publilio Siro, Plauto e Terenzio. ...
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Pseudonimo del drammaturgo e poeta italiano Alessandro Orengo (Pavullo nel Frignano 1922 - Genova 2010). Di professione magistrato, F. è stato autore di numerosi testi teatrali, in cui si manifesta una [...] poetica, si ricordano: Corno alle Scale (1981); Fuga dei versi (1986); Poetando cose (1990); Signora d'Albuison (1996); Svolte (1998); Intra domus (2003). Ha anche tradotto le commedie di Plauto e Terenzio e le tragedie di Seneca, Euripide e Sofocle. ...
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WALDIS, Burkard
Giuseppe Zamboni
Poeta tedesco, nato circa il 1495 ad Allendorf (Assia), morto circa il 1557 ad Abterode. Nulla si sa della sua giovinezza; compare per la prima volta nel 1523 a Riga, [...] i suoi pregi intrinseci è notevole perché segna il passaggio dal dramma medievale a quello di tipo umanistico (sulle orme di Plauto e Terenzio). Dopo quattro anni di carcere (1536-40) per partecipazione a una congiura, studiò teologia presso Lutero a ...
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PASCAL, Carlo
Giorgio Piras
– Nacque a Napoli il 21 ottobre 1866 da Stefano e Maria Gaetana Lapegna (la famiglia era di lontana origine francese) e fu fratello del matematico Ernesto (1865-1940).
Laureatosi [...] , in Rivista di filologia e di istruzione classica, XXIX (1901), 1, pp. 1-15; A proposito dei Captivi di Plauto, Milano 1903), del Pervigilium Veneris e dei Priapea (Torino 1919) e collaborò al Tacito minore di Cesare Annibaldi (Torino 1916 e 1918 ...
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Scrittore latino (n. Rieti 116 a. C. - m. 27 a. C.), detto dal luogo di nascita V. Reatino (Reatinus); erudito, poligrafo, uno degli autori più fecondi e importanti del mondo antico. L'importanza di V. [...] latina fu studiata profondamente da V., in particolare la storia del teatro (molti libri erano dedicati a Plauto: studiò criticamente le numerose commedie a lui attribuite, stabilendo l'autenticità di 21 fabulae, per questo dette varroniane ...
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CAPORALI, Cesare
Claudio Mutini
Nacque in data tradizionalmente fissata al 20 giugno 1531, a Perugia, da Camillo.
Secondo le notizie forniteci dal Cavallucci riguardo alla sua formazione intellettuale, [...] esibito dal C. nel corso della sua carriera di scrittore che bisognerà includere tra gli autori preferiti i latini Ovidio, Plauto, Virgilio, Cesare, Livio, Svetonio e Apulcio e, fra gli italiani, Berni e la poesia giocosa, Pulci e la tradizione ...
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varroniano
agg. – Di M. Terenzio Varrone (116-27 a. C.), detto Reatino perché nativo di Rieti (lat. Marcus Terentius Varro Reatinus), erudito, scrittore e uomo politico romano dell’ultima età repubblicana, autore di varie opere, pervenuteci...
arpagone2
arpagóne2 s. m. – Propr., nome (fr. Harpagon) del protagonista dell’Avare (1668) di Molière, usato antonomasticamente per indicare persona molto avara, cupida di guadagno. La parola è connessa con la voce prec.; già in Plauto, infatti,...