COCCHIA, Enrico
Piero Treves
Nacque in Avellino, il 6 giugno 1859, dal direttore dell'Ospedale civico, dottor Michele, e da Rosa del Franco. La famiglia, cattolicissima (lo zio paterno Nicola Cocchia, [...] (I-II, Torino 1884), Livio, libri I (ibid. 1919), II (ibid. 1919), XXI (ibid. 1920), XXII, (ibid. 1921); Plauto, Trinummus, Torino 1908; Miles gloriosus, ibici. 1909; Captivi, Città di Castello 1912. Scritti politici: Il Giappone vittorioso, Milano ...
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Per coniugazione si intende l’insieme delle variazioni morfologiche del verbo in relazione al modo, al tempo, all’aspetto, alla diatesi, alla persona, al numero e al genere. Il termine (dal lat. coniugatiōnem [...] opere, a cura di A. Chiari & F. Ghisalberti, Milano, Mondadori, 1953-1970, 6 voll., vol. 1º (Poesie e tragedie).
Plauto, Tito Maccio (1968), Le Commedie , a cura di G. Augello, Torino, UTET, 3 voll., vol. 2º.
Berretta, Monica (1993), Morfologia ...
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NAVIGAZIONE
Aristide CALDERlNl
Mario LABROCA
Marino LAUREATI
Eugenio MODENA
Luigi BIONDI
Guido FERRO
Pino FORTINI
Alessandro GRAZIANI
Arrigo CAVAGLIERI
* Gu. Z.
. Si naviga o in vista [...] osservare che nell'antichità si conoscevano già apparecchi meccanici per la misura del cammino. Si potrebbe, ad esempio, risalire a Plauto, che ricorda: rotam navis ad metiendum iter; e a Vitruvio, che ci ha lasciato la descrizione di un complicato ...
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Con questo nome si indica, in generale, ogni atteggiamento e funzione dell'umano conoscere che miri a distinguere nel proprio oggetto ciò che in esso ha, comunque, valore da ciò che valore non ha. ll nome [...] campo della letteratura latina una maggiore concretezza di lettura e di affetto, un ben altro rilievo dato a figure, come Plauto e Terenzio, fino allora rimaste piatte in sfondo, e l'imponenza conferita a Cicerone, Virgilio della prosa, modello dell ...
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TRAGEDIA
Gennaro PERROTTA
Mario PRAZ
. Origine. - È una delle questioni più oscure e più dibattute negli ultimi tempi. La parola τραγῳδία ("tragedia") è attica, mentre δρᾶμα ("dramma") è parola peloponnesiaca; [...] Seneca, si riconnette in qualche modo a Euripide. Ed Euripide stesso influì molto sulla commedia menandrea, che attraverso Plauto e Terenzio è rivissuta nel teatro moderno.
Nel Cinquecento, rinata la conoscenza dei classici greci, i tragici furono ...
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GIULIO III, papa
Giampiero Brunelli
Giovan Maria Ciocchi Del Monte nacque a Roma, il 10 sett. 1487, da Vincenzo e da Cristofora Saracini. Il padre esercitava la professione di avvocato concistoriale. [...] tutto il regno fece rappresentare commedie in Castel Sant'Angelo e in Vaticano (tra cui i Menecmi e l'Aulularia di Plauto, l'Eunuco di Terenzio, la Cassaria di Ariosto); garantì protezione a letterati come Paolo Giovio e Pietro Aretino (anche se al ...
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SCHIAVITÙ
Emilio Gabba e Raimondo Luraghi
1. Schiavitù nel mondo antico di Emilio Gabba
2. Schiavitù nell'età moderna di Raimondo Luraghi
Schiavitù nel mondo antico
di Emilio Gabba
Considerazioni [...] campi, mentre nel caso degli schiavi urbani si saranno avvicinati alla descrizione che ne è offerta dalle commedie di Plauto e di Terenzio, per quanto riguardava funzioni, efficienza, reciproci comportamenti (v. Dumont, 1987, pp. 309 ss.).
In Sicilia ...
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La circolazione del libro. Biblioteche private e pubbliche
Marino Zorzi
Venezia nel Cinquecento è colma di opere d'arte. Una profusione di sculture, intagli, affreschi anima le facciate di chiese, [...] essere uno degli ultimi acquisti. Gli argomenti storici prevalevano nettamente, ma non mancavano opere letterarie (Plauto, Petrarca), filosofiche, giuridiche, religiose. Abbondavano cronache, orazioni, trascrizioni di documenti, poesie d'occasione ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] . Ebbe insomma una cultura tanto scientifica quanto umanistica. Nella sua libreria figuravano tanto Euclide e Archimede quanto Plauto, Terenzio, Giovenale, Marziale e molti altri poeti latini, tanto il De revolutionibus orbium coelestium di Copernico ...
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TRASMISSIONE DELLE ICONOGRAFIE (v. vol. iv, p. 84, s.v. Iconografia)
G. Pisano
E. F. Ghedini
Egitto e Vicino Oriente. - L'iconografia, prescindendo dalla definizione di E. Panofsky, viene qui intesa [...] della genericità degli accenni. Quindi, se pure è noto che il mito di Ganimede fu frequentemente riprodotto sui tessuti, come confermano Plauto (Men., I, 142-144), Virgilio (Aen., V, 250 ss.), Valerio Fiacco (Arg., II, 407 ss.) e Igino (Fab., 274 ...
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varroniano
agg. – Di M. Terenzio Varrone (116-27 a. C.), detto Reatino perché nativo di Rieti (lat. Marcus Terentius Varro Reatinus), erudito, scrittore e uomo politico romano dell’ultima età repubblicana, autore di varie opere, pervenuteci...
arpagone2
arpagóne2 s. m. – Propr., nome (fr. Harpagon) del protagonista dell’Avare (1668) di Molière, usato antonomasticamente per indicare persona molto avara, cupida di guadagno. La parola è connessa con la voce prec.; già in Plauto, infatti,...