GELLIO, Aulo (A. Gellius)
Vincenzo Ussani
Scrittore latino del sec. II d. C. Della sua vita sappiamo quel poco che ci dicono le sue Notti Attiche. V'è chi l'ha supposto africano, ma era certo a Roma [...] in scena. Pure in quella mimicità sta l'originalità, non solo di Cecilio, ma in buona parte anche della commedia di Plauto, comparata con la Commedia nuova dei Greci.
Con queste cautele e riserve non si può negare che G. possieda e mostri alcune ...
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Fu il più grande scrittore latino di commedie togate. Nulla si sa della sua vita, ma pare che sia stato contemporaneo dei Gracchi. Delle sue togate ci restano quarantatré titoli e molti frammenti, per [...] e gli stessi metri della palliata. In Afranio troviamo frammenti di prologhi secondo l'arte di Terenzio (v. 25 segg.) e di Plauto (v. 298 seg.). I cantica sono attestati da Cicerone (Sest., 118). I personaggi non sempre erano scarsi, né l'azione ...
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GUAZZESI, Lorenzo
Renato Pasta
Nacque ad Arezzo il 26 genn. 1708 da Gaspare, giureconsulto, docente a Pisa e gonfaloniere di Arezzo, morto nel 1749, e Maria Maddalena di Giuseppe d'Angelo, patrizio [...] Voltaire (ma la selezione accoglie, con l'Elettra, anche uno dei maggiori rivali del philosophe), è però dalla versione da Plauto, pubblicata per prima ma posposta alle altre nelle postume Opere pisane, che più risalta il classicismo del G. e il suo ...
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PALMIERI, Matteo
Elena Valeri
PALMIERI, Matteo. – Nacque a Firenze il 13 gennaio 1406 da Marco, iscritto all’arte dei medici e speziali, e da Tommasa Sassolini.
La famiglia paterna era originaria del [...] greci (nei Ricordi fiscali in data 13 maggio 1429, scrive di avere venduto un codice contenente le commedie di Plauto da lui trascritte), strinse rapporti di amicizia umana e intellettuale con «il fiore della fiorentina gioventù» (Vitacivile, a cura ...
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COMINO, Giuseppe
Lorenzo Baldacchini
Nacque a Cittadella (Padova) verso la fine del sec. XVII.
Fece le sue prime esperienze come apprendista nell'officina dello stampatore padovano Giambattista Conzatti, [...] delle scienze e delle belle arti di Giannantonio Volpi, recitato nell'Accademia dei Ricovrati (1723), le Comoediae di Plauto (1725), il Vetus Latium profanum, continuazione dell'opera del Corradini di Giuseppe Rocco Volpi, fratello dei due editori ...
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ZILIOLI, Ziliolo
Matteo Bosisio
ZILIOLI, Ziliolo. – Nacque nel XV secolo (non si conosce l’anno preciso), primo dei sette figli di Giacomo, letterato e segretario del marchese di Ferrara Niccolò III. [...] epici, bucolici, elegiaci e riflessioni di stampo giuridico e filosofico) – esibisce una certa identità comica grazie al ricorso frequente a Plauto e a Terenzio (Villoresi, 1994, pp. 87-90; Viti, 2016, pp. 283-296).
La fuga di cui si parla nella ...
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Letteratura
In poesia, unità di discorso avente una struttura metrica e un disegno ritmico e delimitata da una pausa virtuale, di solito isolata, nella tradizione grafica occidentale, mediante un a capo [...] certe severità metriche e, quanto a coincidenze tra parola e piede, segue restrizioni ignote al modello greco. Oltre che da Plauto e Terenzio, i senari furono poi usati dai mimografi e in seguito da Fedro, ma senza più osservare la prosodia arcaica ...
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RUZZANTE
Raffaello Viola Muzolon
. Soprannome di Angelo Beolco, che deriverebbe da ruzzare "scherzare", secondo un accenno scherzoso di una commedia del R., L'Anconitana; ma in verità è un cognome comune [...] Menato, Zanetti detto Vezzo, Castagnola detto Bilora. Ottenne trionfi; come attore fu detto un Roscio, come autore un Plauto: superlativi d'altronde che dagli stessi si regalavano a troppi altri.
Delle commedie sinora note (è probabile che altro ...
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Specie di patibolo composto di due legni, uno diritto e uno traverso, su cui si legavano o s'inchiodavano i condannati. Il supplizio della croce, comune specialmente nell'Oriente semitico, come a Cartagine, [...] non si può provare la conoscenza di esso a Roma prima delle guerre puniche, mentre lo conoscono Ennio e Plauto.
Nel periodo repubblicano la crocifissione fu usata come forma di esecuzione capitale per gli schiavi; nel periodo imperiale usualmente ...
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Uomo di stato ed umanista olandese, nato a Noordwiik il 5 dicembre 1545, morto all'Aia l'8 ottobre 1609. Studiò lettere e giurisprudenza nelle università di Lovanio, di Douai e di Parigí. Nel 1566 tornò [...] racconta le vicende storiche dell'antica contea. Importanti sono anche le sue opere filologiche, come i commentarî a Plauto, Orazio, Catullo, Tibullo. Fu anche editore di Sallustio e Petronio. Scrisse ottime poesie liriche, sia in latino (Epigrammata ...
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varroniano
agg. – Di M. Terenzio Varrone (116-27 a. C.), detto Reatino perché nativo di Rieti (lat. Marcus Terentius Varro Reatinus), erudito, scrittore e uomo politico romano dell’ultima età repubblicana, autore di varie opere, pervenuteci...
arpagone2
arpagóne2 s. m. – Propr., nome (fr. Harpagon) del protagonista dell’Avare (1668) di Molière, usato antonomasticamente per indicare persona molto avara, cupida di guadagno. La parola è connessa con la voce prec.; già in Plauto, infatti,...