TAILHADE, Laurent
Diego Valeri
Scrittore francese, nato a Tarbes nel 1854, morto a Combs-la-Ville nel 1919. Trascorse la maggior parte della sua vita a Parigi, collaborando, sotto varî pseudonimi, a [...] , poi simbolista (Le Jardin des rêves, 1880; Vitraux, 1891). Tradusse il Satyricon di Petronio e alcune commedie di Plauto. Molti dei suoi articoli polemici sono raccolti in volume: Imbéciles et gredins (1900), La Touffe de sauge (1901), Lettres ...
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Nato l'8 dicembre 1842 a Pankota (Ungheria) nel comitato di Arad, morto il 19 novembre 1891 a Budapest. Fu il più grande drammaturgo ungherese della seconda metà dell'Ottocento. Si distinse anche come [...] anche brillante traduttore di drammi stranieri. Sono sempre ammirate le sue traduzioni delle tragedie di Sofocle e delle commedie di Plauto.
La casa editrice Athenaeum curò nel 1882-1894 un'edizione completa in 18 volumi del teatro di Gregorio Csiky ...
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CECCHI, Giovan Maria
Claudio Mutini
Nacque a Firenze il 15 maggio 1518da Bartolomeo o Baccio di Sano Cecchi, famiglia del quartiere di Santa Croce, e da una Sannini, figlia di un farsettaio.
Primogenito [...] . stor. d. lett. ital.,III (1884), pp. 74 ss.; A. Gregorini, Di una rassomiglianza fra "I Rivali" del C. e la "Casina" di Plauto, ibid., XII (1893), pp. 417 ss.; C. Mazzi, Un catal. degli scritti di G. M. C., in Riv. delle bibl. e degli arch., VII ...
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BENCI (Bencio, Benzi, Bencius), Francesco
Renzo Negri
Nacque ad Acquapendente nel 1542, come dimostra il Tiraboschi, confutando i biografi precedenti sulla base di due lettere scritte dal B. a Pier [...] lunga crisi religiosa acuitasi con la morte della madre, entrò nella Compagnia di Gesù e cambiò nell'occasione il nome di Plauto in quello di Francesco, come si chiamava il padre, vivo ancora nel 1590.
Trascorso il normale periodo di noviziato, il B ...
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È l'apparecchio che, nella sua funzione più generale, serve da letto al bambino lattante, ma era soprattutto, in origine, ed è ancora presso i primitivi, un mezzo di trasporto: si può definire perciò come [...] (λίκνον o σκάϕη) in forma di barca per dondolare i bambini. Generale era invece l'uso della culla presso i Romani. Plauto ricorda spesso cunae e cunabula e fa cenno anche di incunabula, specie di legacci che tenevano fermo il bambino nella culla e ...
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Glottologo, filologo ed etruscologo, nato a Lilla nel 1879; professore di lingua e letteratura latina all'università di Parigi dal 1928 al 1942, quando passò alla cattedra di poesia latina al Collège de [...] di Lucrezio (cui dedicò anche un commentario esegetico, Parigi 1923, e una piccola monografia, Parigi 1945), di Petronio, Plauto (nel quale compito succedette a L. Havet) e Sallustio, si mostrò tuttavia sempre più grammatico, filologo e linguista ...
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PLAUZIO Licone M. (M. Plautius Lyko)
Filippo Magi
Pittore del secolo II-I a. C., noto per avere dipinto le pareti del tempio di Giunone ad Ardea e avere avuto in ricompensa di questo suo lavoro la cittadinanza [...] fissano l'età della fioritura di questo artista. Priva di fondamento è l'lpotesi che egli sia da identificarsi con Plauto il commediografo.
Bibl.: J. Overbeck, Schriftquellen, Lipsia 1868, n. 2378; E. Pfuhl, Malerei u. Zeichnung d. Griech. und Röm ...
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Proletariato
Massimo L. Salvadori
di Massimo L. Salvadori
Proletariato
Il significato originario
Il termine ha avuto origine in età romana. Esso indicava, nell'ambito della divisione della popolazione [...] dal servizio militare (sarà Mario nel corso delle guerre civili a dare per primo le armi ai proletari). Plauto nel Miles gloriosus adoperò spregiativamente la parola per indicare chi apparteneva alla feccia del popolo.Scomparso nell'età medievale ...
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(gr. ᾿Αλκμήνη) Figura della mitologia greca. Moglie di Anfitrione, figlia di Elettrione. Durante la spedizione del marito contro i Teleboi, fu visitata da Zeus presentatosi nelle sembianze di Anfitrione [...] quello latino di Accio, nonché l’Alcmena di Eschilo e di Euripide) e in parodie mitologiche (cfr. l’Amphitruo di Plauto). Come figura matronale panneggiata compare nell’arte antica in varie scene, soprattutto in quelle di Eracle bambino che strozza i ...
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L’attività letteraria tesa alla raccolta di proverbi.
Il termine compare tardi (sembra per la prima volta nel sofista Zenobio), ma raccolte di proverbi furono fatte in Grecia fino dal 4° sec. a.C. (per [...] le raccolte, nel 13° sec., di Gregorio di Cipro e di Massimo Planude. Nel 1500 Erasmo da Rotterdam fece una raccolta complessiva, con commento, di Adagia. Per Roma furono fatte raccolte di proverbi dagli scritti di Publilio Siro, Plauto e Terenzio. ...
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varroniano
agg. – Di M. Terenzio Varrone (116-27 a. C.), detto Reatino perché nativo di Rieti (lat. Marcus Terentius Varro Reatinus), erudito, scrittore e uomo politico romano dell’ultima età repubblicana, autore di varie opere, pervenuteci...
arpagone2
arpagóne2 s. m. – Propr., nome (fr. Harpagon) del protagonista dell’Avare (1668) di Molière, usato antonomasticamente per indicare persona molto avara, cupida di guadagno. La parola è connessa con la voce prec.; già in Plauto, infatti,...