UNIVERSALI, Questione degli
Bruno NARDI
La questione intorno al valore conoscitivo degli universali, dibattuta nella scolastica dal sec. IX in poi ed entrata nella fase acuta alla fine del sec. XI e [...] scrisse la Summa philosophiae pubblicata dal Baur (Beitr. Gesch. Philos. Mitt., IX), non solo fa un'ampia difesa della teoria platonica delle idee contro le critiche aristoteliche (ibid., pp. 347-361), ma si spinge assai più in là, sostenendo che i ...
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CONTARINI, Nicolò
Gaetano Cozzi
Nacque a Venezia il 26 sett. 1553, dal ramo della grande casata patrizia che aveva sede a S. Maria Nova, in calle della Testa. La sua era famiglia di limitate risorse [...] essi dissentivano "tum ab Aristotele, tum ab ipsa veritate", e si era avvicinato a docenti che seguivano la dottrina di Platone. Finalmente aveva conosciuto Giulio Carrarese, che sarà il suo vero maestro, in quanto l'aveva tratto a studiare anche le ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Paolo Rossi
Antonello La Vergata
Storico della filosofia, della scienza e delle idee nel senso più ampio del termine, Paolo Rossi è autore di studi fondamentali sulla rivoluzione scientifica, molti [...] and collections in honour of Mara Miniati, 2003, pp. 141-53). In una concezione della scienza che privilegiava il platonismo e il matematismo, Bacone era giudicato un filosofo «credulo e affatto acritico», incapace di comprendere alcunché di scienza ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. La trasmissione del sapere
Jacqueline Hamesse
La trasmissione del sapere
Durante l'età medievale la trasmissione del sapere scientifico [...] dell'antica disciplina agostiniana che univa di buon grado al tradizionalismo in materia di teologia, il gusto del platonismo, della matematica e delle scienze positive in materia di filosofia. Inoltre, il relativo isolamento del grande centro di ...
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BUONACCORSI, Filippo (Callimachus Experiens)
Domenico Caccamo
Nacque a San Gimignano il 2 maggio 1437 da una famiglia di mercanti, piuttosto facoltosa, che aveva stabilito da lungo tempo relazioni d'interessi [...] e in altri scritti che ad essa si riallacciano, svolse una tesi che in ultima analisi colpiva tomismo e platonismo; assumeva una posizione affine a quella dell'aristotelismo padovano, sostenendo la necessità di usare, a proposito del rapporto tra ...
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universitas
Barbara Faes De Mottoni
Il termine occorre in D. nelle sole opere latine a designare la " totalità del genere umano ". Esso è di uso classico e appare per la prima volta nelle opere di Cicerone: [...] fisica di Aristotele. Il secolo XII, in AA.VV., La filosofia della natura nel Medioevo, Milano 1966, 27-65; E. Garin, Platonismo medievale, Firenze 1958; M.D. Chenu, La théologie au XIIe siècle, Parigi 1966; B. Nardi, Il concetto dell'Impero nello ...
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Varchi, Benedetto
Carlo Dionisotti
Letterato fiorentino (1503-1565), fra i più autorevoli dell'età sua. Nella storia degli studi danteschi l'influsso che egli ebbe su altri, intorno a sé e dopo, importa [...] scuola a lui avversa. Era inevitabile che il divario fra l'ostentato aristotelismo del V. e l'ostentato neo-platonismo degli altri finisse col cedere alla medesimezza del procedimento. Ne risultò un'attenuazione dei motivi e stimoli polemici che il ...
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Teologo, filosofo e scienziato (Cues, Treviri, 1400 o 1401 - Todi 1464). N. è la più compiuta personalità filosofica del sec. 15º. Egli aveva assimilato tutto il sapere del suo tempo e nel corso della [...] che N. ricollega alla sapienza di Socrate, è la «dotta ignoranza». N. usa, infatti, il termine «congettura» (di origine platonica) per indicare la natura della conoscenza umana che partecipa della verità solo per alterità, rinviando cioè a essa come ...
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Imperatore romano (Roma 121 d. C. - Vindobona o Sirmio 180). Figlio di Marco Annio Vero e di Domizia Lucilla, alla morte del padre fu adottato dall'avo paterno Marco Annio Vero, che si occupò della sua [...] resto, alla viva angoscia che lo assale di fronte al problema della morte, e che lo ravvicina sentimentalmente al platonismo, non del tutto estraneo anche ad alcune sue deviazioni dalla classica psicologia stoica, come quella per cui egli distingue ...
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Filosofo (Danzica 1788 - Francoforte sul Meno 1860). Studiò nelle univ. di Gottinga, Berlino e Jena; a Berlino ascoltò (1811) le lezioni di Fichte, ma non ne rimase entusiasta. Ripiegò, perciò, sullo studio [...] per quanto meno decisivo, di liberazione dal dolore, quello della contemplazione estetica. In una singolare commistione di platonismo e kantismo, S. ritiene che, prima delle oggettivazioni della volontà, costituite dalle realtà fenomeniche, si diano ...
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platonismo
s. m. [der. del nome del filosofo Platone (v. platonico1)]. – 1. La filosofia, la dottrina, il pensiero di Platone: il nucleo centrale è costituito dalla dottrina delle idee eterne, universali, separate dalla realtà sensibile, che...
platonia
platònia s. f. [lat. scient. Platonia, der. del nome gr., Πλάτων, del filosofo Platone]. – Genere di piante guttifere, con due specie, del Brasile: sono grandi alberi con foglie coriacee, fiori vistosi, rosei, solitarî, che danno...