Filosofo (n. Alessandria circa 30 a. C. - m. circa 45 d. C.), autorevole rappresentante della comunità ebraica di Alessandria. Il suo pensiero si sviluppò come interpretazione allegorica della Tōrāh attraverso [...] e intelletto) deriva il mondo spirituale e il mondo sensibile: mediatore per eccellenza è il logos, concetto tratto dalla filosofia platonico-stoica e personificato da F. che ne ritrova il motivo in tutta la Tōrāh; il logos è il mondo archetipo, il ...
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Statista, poeta e filosofo inglese (Eyton-on-Severn 1583 - Londra 1648). Volontario nell'esercito del principe d'Orange (1614), ambasciatore a Parigi (1619) , diede importanti contributi alla storia del [...] sono diverse e progressive realizzazioni. Per questo aspetto del suo pensiero (che peraltro riprende temi già del platonismo rinascimentale) H. è stato considerato tra coloro che hanno avviato una problematica "deistica"; vi si riconnettono anche ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Paolo Mattia Doria
Giulia Belgioioso
Paolo Mattia Doria ha inteso la filosofia come un sapere dal quale attingere i precetti utili a formare il principe virtuoso e a edificare la ‘perfetta repubblica’. [...] la sanità è una, e li morbi […] sono infiniti […]; ma avrebbe conosciuto altresì che l’energia della natura vivente la quale per Platone è l’anima del mondo è così grande che fa un contrasto all’infiniti morbi (p. 414).
Quanto a Doria, privo com’è ...
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FIORENTINO, Francesco
Luca Lo Bianco
Nacque a Sambiase (ora Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro) il 10 maggio 1834 da Gennaro e Saveria Sinopoli; della sua educazione si occuparono gli zii materni [...] 17-19, 33-37; Lettere sopra la Scienza nuova, ibid., 2° trimestre, nn. 1-2, 5, 7, 11-12; Del positivismo e del platonismo in Italia, in Riv. bolognese di scienze e lettere, I(1867), pp. 42-51, 135-156; Religione e filosofia, ibid., pp. 532-552.
Fonti ...
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Filosofo e teologo (sec. 9º) di origine irlandese (donde i soprannomi Scotus e Eriugena che sono sinonimi). Già noto alla corte di Carlo il Calvo, nell'850-51 fu sollecitato a intervenire nella controversia [...] Ma se viste all'interno dell'assoluta eterogeneità creatore-creatura della stessa teologia negativa, tali formule, nel loro fondo platonico, riconfermano una metafisica dove l'essere delle creature, in quanto idea concepita e posta da Dio, trova il ...
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Termine designante, come il sinonimo mnemotecnica, i vari espedienti escogitati per aiutare la memoria a ritenere nozioni difficilmente associabili tra loro e riducibili a sistema e che quindi si ricordano [...] di autori come Cornelio Agrippa, Giovanni Della Porta, Giordano Bruno si inserì in una concezione del mondo platonico-magica in cui rifluivano temi ermetici, cabalistici, astrologici. Dell’incrociarsi di questi elementi sono testimonianza i trattati ...
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Nel significato più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più in particolare, la rappresentazione di un oggetto alla mente, la nozione che la mente si forma o riceve [...] filosofico già con Democrito, che designò con esso l’atomo. Ma la sua grande fortuna derivò dall’uso che ne fece Platone. ᾿Ιδέαι o εἴδη furono per lui le uniche vere realtà eterne, fuori del tempo e dello spazio, oggetto di scienza, contrapposte ...
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Filosofo statunitense (Cambridge, Massachusetts, 1839 - Milford, Pennsylvania, 1914). Nella sua opera più nota, l'articolo How to make our ideas clear, pubblicato nel Popular Science Monthly del gennaio [...] , rifiutate sulla base dell'inadeguatezza della logica formale a esse connessa), oltre che da motivi speculativi di tipo platonico, dal pensiero di Duns Scoto e dalle elaborazioni logico-ontologiche degli Scolastici. La necessità di strumenti logici ...
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CHIAPPELLI, Alessandro
Carlo Coen
Nacque a Pistoia il 20 nov. 1857 da Francesco, medico, e da Clementina Sozzifanti, di nobile e antica famiglia. La sua vasta e multiforme cultura trovò uno dei suoi [...] del 1904 (Ueber die Spuren einer doppelten Redaktion des plat. Theaetets, in Archiv für Gesch. der Philosophie [Berlino]) sul Teeteto platonico, in cui si avanzava l'ipotesi di una duplice redazione di questo dialogo: l'anno seguente il Diels e lo ...
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Filosofo (Roma 480 circa - Pavia 526 o, secondo la tradizione, 524), della nobile famiglia degli Anici. Presto s'occupò di studî, meritando nel 505 le lodi di Cassiodoro. Giovanissimo, fu questore e patrizio, [...] attraverso un discorso protrettico in forma di "rivelazione" svolto dalla Filosofia che appare in sogno a B.; il fondo culturale è platonico. Dio, uno e bene, nella sua eternità crea e governa il mondo, perpetuo nel tempo (non coeterno a Dio); l ...
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platonico1
platònico1 agg. [dal lat. Platonĭcus, gr. Πλατωνικός] (pl. m. -ci). – 1. a. Appartenente o relativo al filosofo greco Platone (428-348 a. C.), alle sue dottrine, ai suoi principî e alle sue opere (v. platonismo): la filosofia p.;...
platonico2
platònico2 agg. e s. m. [dal gr. πλατωνικόν (μέτρον), der. del nome del poeta comico greco Platone (sec. 5°-4° a. C.)] (pl. m. -ci). – Nella metrica greca antica, verso asinarteto, usato dal comico Platone: è formato da un hemiepes...