Filosofo e scienziato greco (n. Apamea di Siria 135 a. C. circa - m. metà sec. 1º a. C.). Scolaro di Panezio di Rodi, fu con lui uno dei maggiori rappresentanti della cosiddetta media stoa: per la vastità [...] , e perciò capace di volgersi verso entrambe le sfere dell'universo (contribuendo a tramandare al mondo moderno tale concetto platonico in quella forma in cui si incarnò poi tipicamente, nel Rinascimento, il senso del valore cosmico dell'uomo). Le ...
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Pietro Bembo nacque a Venezia il 20 maggio 1470 da una grande famiglia patrizia. Studiò greco dal 1492 al 1494 a Messina alla scuola di Costantino Lascaris, quindi filosofia a Padova e a Ferrara. A Ferrara [...] di moda e conversazione civile; alla corte di Asolo, l’unica nel territorio della Repubblica veneta, sono ambientati gli Asolani, dialogo platonico sull’amore.
Negli anni 1501 e 1502 Bembo ideò per Aldo Manuzio edizioni innovative di Petrarca e Dante ...
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Filosofo (Dessau 1729 - Berlino 1786). Di famiglia israelita molto povera, si recò ancora ragazzo a Berlino; ivi, formatosi una vasta cultura filosofica e letteraria, divenne amico dei giovani illuministi [...] , 1764), e nel 1767 pubblicò il Phädon, oder über die Unsterblichkeit der Seele, rifacimento, in tre parti, del dialogo platonico, in cui i principî etici di Socrate e la sua fede nell'immortalità dell'anima sono sostenuti con motivi del pensiero ...
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Pensatore greco (sec. 5º a. C.). Scolaro di Parmenide, fu uno dei principali rappresentanti della scuola eleatica. Una testimonianza del suo pensiero è presente nel Parmenide di Platone.
Vita e pensiero
Secondo [...] coraggiosamente affrontati. Quanto alla sua opera e alla sua dottrina, la testimonianza più antica e importante è quella contenuta nel Parmenide platonico (127 A - 128 E), in cui si parla di uno "scritto" composto da Z. per "venire in aiuto" del suo ...
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Filosofo greco (Samo 341 - Atene 270 a. C.). Fondatore di una delle più importanti scuole filosofiche dell'età ellenistica, detta il "Giardino" (perché aveva sede in un giardino attiguo alla sua casa). [...] è per la vita pratica, e all'etica vanno subordinati nel sistema la fisica e la logica.
Vita e pensiero
Discepolo del platonico Panfilo, poi del democriteo Nausifane, aprì poco dopo i trent'anni una propria scuola a Mitilene; da qui passò a Lampsaco ...
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Cavell, Stanley
Gabriele Pedullà
Filosofo statunitense, nato ad Atlanta (Georgia) il 1° settembre 1926. Tra i maggiori pensatori americani della seconda metà del Novecento, per lungo tempo professore [...] sua opera precedente. Il metodo di C. consiste nel disattendere costantemente le aspettative dei lettori, per es. accostando il Parmenide di Platone ad Adam's rib e Tristes tropiques di C. Lévi-Strauss a It happened one night. Lo stesso Pursuits of ...
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Famiglia toscana, il cui ceppo più antico, i Firidolfi (filii Rudolphi), risale al sec. 12º. Attraverso un Alberto di Ranieri Firidolfi, sorsero rispettivamente, coi due figli Ugo e Ranieri, i due rami [...] e Sisto IV. Altri membri illustri: nel campo delle lettere, Bindaccio, discepolo di Marsilio Ficino, e Orazio, letterato e filosofo platonico, amico e discepolo di Galileo; in quello delle armi, gli ammiragli Giovanni Francesco e Mattia, l'uno e l ...
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Scienziato greco (n. Cirene fra il 276 e il 272 a. C. - m. fra il 196 e il 192). Fu discepolo di Callimaco, visse in Atene e dal 240 ad Alessandria, dove sovraintese alla Biblioteca. Trattò varie discipline [...] di Troia al 1184). Famoso fu però soprattutto per le opere di matematica e di geografia matematica (nel Platonico trattava problemi fondamentali di matematica); inventò il mesolabio, strumento per trovare meccanicamente le medie proporzionali fra due ...
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Filosofo e teologo (n. Bène, presso Chartres - m. Parigi 1206). Insegnò a Parigi logica e arti liberali, e in seguito teologia. Accusato di eresia nel 1204, si appellò a Innocenzo III che confermò la condanna, [...] attraverso una concezione univoca dell'essere e una interpretazione "materialistica" del rapporto di "partecipazione" (modulo tipicamente platonico per definire i rapporti unità-molteplicità); di qui certe tesi che gli vengono attribuite, come: "Dio ...
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Vescovo e poeta svedese (Kyrkerud, Värmland, 1782 - Östrabo, Malmö, 1846); professore d'estetica a Lund (1810), accademico di Svezia (1818), goticista come E. G. Geijer, mosso da interessi filologico-letterarî [...] anche il poema Fritiofs saga ("Saga di Fritiof", 1825), ciclo di romanze in cui l'eroismo vichingo si sublima in una sfera platonico-cristiana. Di grande interesse, sul piano stilistico e psicologico, la raccolta di lettere (Brev, post., 1953 segg.). ...
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platonico1
platònico1 agg. [dal lat. Platonĭcus, gr. Πλατωνικός] (pl. m. -ci). – 1. a. Appartenente o relativo al filosofo greco Platone (428-348 a. C.), alle sue dottrine, ai suoi principî e alle sue opere (v. platonismo): la filosofia p.;...
platonico2
platònico2 agg. e s. m. [dal gr. πλατωνικόν (μέτρον), der. del nome del poeta comico greco Platone (sec. 5°-4° a. C.)] (pl. m. -ci). – Nella metrica greca antica, verso asinarteto, usato dal comico Platone: è formato da un hemiepes...