Pensatore politico (Cercola, Napoli, 1752 - Vico Equense 1788), terzogenito di Cesare F. principe di Arianello; alfiere nell'esercito borbonico (1766-69), lasciò poi il grado per darsi agli studî e, per [...] assennate riforme in materia di procedura penale, combatte la feudalità, auspica un sistema di educazione pubblica d'ispirazione platonico-rousseauiana, pone l'esigenza di una codificazione delle leggi. In economia il F., sotto l'influsso, oltre che ...
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Apologeta cristiano (Atene 150 - Cesarea Marittima tra il 211 e il 215); viaggiò in giovinezza, stabilendosi infine ad Alessandria, dove fu (dal 190) presbitero. Durante la persecuzione di Settimio Severo [...] tratti fondamentali della personalità di C.: la larga utilizzazione della filosofia greca (soprattutto nelle tendenze platonico-stoiche dell'età ellenistica) nella elaborazione di una "gnosi cristiana", e insieme l'allegorismo nell'interpretazione ...
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Filologo italiano (Pinerolo 1879 - Firenze 1953), prof. di letteratura greca nell'università di Palermo (1922) e di filologia classica in quella di Firenze (1925-50). Accademico d'Italia. Dopo importanti [...] ), nei quali, proseguendo le ricerche di W. Jaeger, pose in nuova luce il problema dell'origine dell'epicureismo e dei suoi rapporti con la tradizione platonico-aristotelica. Della sua Storia della letteratura latina sono usciti 3 voll. (1942-1950). ...
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Teologo, artista, agiografo (n. seconda metà del sec. 8º - m. 845), fu discepolo di Rabano Mauro cui successe (822) nella direzione della scuola di Fulda. Oltre a varî scritti agiografici in prosa e versi, [...] Dio dall'ordine gerarchico degli esseri che richiede al suo vertice un assoluto essere onnipotente: è un adattamento dell'argomento platonico per la dimostrazione della realtà assoluta delle idee. C. - che non va confuso con il sassone Wizo chiamato ...
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Filosofo francese (m. tra il 1126 e il 1130), è stato confuso con Bernardo Silvestre (v.) e con Bernardo di Moëlan (v.); è tra i maggiori maestri di Chartres, dove insegnò dal 1114 al 1119; fu poi a Parigi; [...] gli furono discepoli Giovanni di Salisbury, che lo giudicò "il più perfetto fra i platonici", Guglielmo di Conches e Riccardo di Coutances. Nulla resta delle sue opere, ma del suo insegnamento abbiamo interessanti notizie da Giovanni di Salisbury: ...
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Filosofo francese (Lilla 1805 - Montreux 1872). Scrittore e oratore di rara finezza, esercitò larga influenza sulla spiritualità francese della fine del 19º secolo. Il suo pensiero è in diretta polemica [...] nell'ascesa attraverso tutti i gradi degli esseri finiti, fino all'essere infinito, in un processo dialettico di chiara origine platonico-agostiniana. Il senso dell'infinito è desiderio del vero, di Dio, per questo la mente potrà riposare solo nella ...
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Poeta e filosofo (sec. 12º), legato all'ambiente di Chartres, del quale rispecchia la cultura platonica, ma con forti suggestioni dalla scienza araba, soprattutto astrologica, e larghi echeggiamenti di [...] e nell'Experimentarius (trad. di un trattato astrologico e geomantico siriaco, cui B. premette un'introduzione) il naturalismo platonico si corona di una precisa conclusione astrologica. Nel commento ai primi sei libri dell'Eneide, B. interpreta ...
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DELLA BARBA, Pompeo
Franco Aurelio Meschini
Nacque a Pescia (attualm. in prov. di Pistoia) il 16 settembre 1521, da Bartolomeo di Simone, medico, proveniente dalla Lunigiana, e da Lucrezia di Simone [...] consolato di G. B. Gelli, due lezioni, che verranno stampate l'anno successivo, con il titolo di Esposizione di un sonetto platonico fatto sopra il primo effetto d'amore che è il separare l'anima dal corpo dell'amante, dove si tratta dell'immortalità ...
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Teologo inglese (Normanston, Suffolk, 1805 - Cambridge 1872). Figlio di un ministro unitariano, passò presto (1830) all'anglicanesimo, conservando però un'indipendenza che gli costò nel 1853, in seguito [...] (1848), e fu il primo direttore dello Working Men's College (1854). A tale attività lo portava il suo temperamento messianico e fervente, più che non i presupposti di una teologia semplificata secondo l'indirizzo platonico della scuola di Cambridge. ...
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ASTORINI, Elia
Mario Rosa
Nacque il 3 genn. 1651; è incerto se a Cirò, feudo degli Spinelli principi di Tarsia che lo protessero nelle ultime fortunose vicende della sua vita (Zavarroni), o ad Umbriatico [...] alla tradizione filosofica meridionale da Bernardino Telesio a Tommaso Cornelio; la politica, per la quale egli esalta l'insegnamento di Platone; l'etica, per cui continuo è il richiamo al pensiero di Hobbes, ecc.
A questo impasto di vecchio e di ...
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platonico1
platònico1 agg. [dal lat. Platonĭcus, gr. Πλατωνικός] (pl. m. -ci). – 1. a. Appartenente o relativo al filosofo greco Platone (428-348 a. C.), alle sue dottrine, ai suoi principî e alle sue opere (v. platonismo): la filosofia p.;...
platonico2
platònico2 agg. e s. m. [dal gr. πλατωνικόν (μέτρον), der. del nome del poeta comico greco Platone (sec. 5°-4° a. C.)] (pl. m. -ci). – Nella metrica greca antica, verso asinarteto, usato dal comico Platone: è formato da un hemiepes...