numero di Platone
numero di Platone numero di cui scrive Platone nella Repubblica (viii libro, 546b-c). Il numero è citato in modo vago come «numero geometrico che governa nel suo insieme le nascite [...] positive e negative». Il passo del dialogo platonico è piuttosto oscuro e non c’è quindi un’interpretazione univoca sul valore di tale numero. Alcuni autori hanno suggerito che il suo valore sia 216 perché nel brano si fa riferimento a dei cubi e 216 ...
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Teosebio
Filosofo (5° sec. d.C.). Fu discepolo di Ierocle di Alessandria, e capo della scuola neoplatonica che fiorì in quella città. Se ne hanno testimonianze nelle opere di Damascio e nel lessico bizantino [...] Suida (s. v. ᾽Επίχκτητος), che attesta come, benché platonico, T. si fosse occupato di Epitteto: egli dovette quindi partecipare di quella stessa propensione verso i problemi etici, che era propria anche del suo maestro, e che forse aveva condotto ...
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Teologo e filosofo (n. in Inghilterra 1110-1120 - m. Stella, presso Poitiers, 1169 circa). Monaco cistercense a Cîteaux (1145), poi abate di Stella (1147 circa). Nei suoi Sermones (ampî trattati teologici) [...] è evidente l'influenza di Anselmo di Canterbury e dello Pseudo-Dionigi; d'orientamento platonico-agostiniano è l'Epistola de anima (del 1162, ad Alchiero di Clairvaux), che tuttavia già mostra indizî di gnoseologia aristotelica, in particolare per la ...
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. Corrente filosofica greca, che trasse il nome da Elea (latinamente Velia: v.), città della Magna Grecia. Fondatore della scuola eleatica, secondo la tradizione, fu Senofane di Colofone, che avrebbe in [...] - in una delle quali, la megarica (v. megarici) esso tornò anzi ad assumere funzione dominante - e, infine, dei sistemi platonico e aristotelico e di quelli che più tardi ne subirono l'influenza.
Bibl.: La più notevole trattazione che gli antichi ...
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neo-nazionalismo
s. m. Nuova tendenza all’affermazione dei valori nazionali.
• Che il senso di accerchiamento sia uno degli elementi che più contribuiscono al pericoloso neo-nazionalismo putiniano, spingendolo [...] dalla messa in mora dell’accordo sulle armi convenzionali a un ben meno platonico uso politico delle forniture di gas (con relativa minaccia di risposta a Bucarest), è un’idea assolutamente condivisa, almeno qui da noi. Conviene provocare ...
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Le ricerche per sapere quando fu sostituito il nome di filosofo e quindi filosofia al termine sofo (o sofista) e sofia, hanno un interesse puramente filologico, poiché quel che importa alla filosofia è [...] altri più antichi sboccano nel neoplatonismo ch'è la conclusione della filosofia antica. In Plotino (204-270) i cenni nel sistema platonico d'una discesa da Dio al mondo e d'una ascensione dal mondo a Dio, la più chiara costruzione aristotelica d'una ...
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PATRIZI, Francesco
Margherita Palumbo
PATRIZI, Francesco. – Nacque il 25 aprile 1529 a Cherso (l’attuale Cres) in Dalmazia, allora territorio della Repubblica di Venezia, da Stefano, appartenente alla [...] nutriva per Patrizi profonda stima. Nel 1578 lesse la Repubblica, mentre in seguito l’insegnamento fu dedicato, in generale, alla filosofia platonica, con un salario che dalle iniziali 390 giunse, tra il 1588 e il 1591, a 500 lire. Pur non esenti da ...
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Scrittore cristiano (m. forse martire nel 311), ritenuto vescovo di Olimpo (Licia) o d'altra sede. Delle opere di M., l'unica conservata integralmente nel greco originale è il Συμπόσιον ἢ περὶ ἁγνείας [...] ("Simposio o della castità"), dialogo che vuol essere un contrapposto del Simposio platonico e che costituisce anche la prima opera cristiana sulla verginità. Altre opere di M., di cui si hanno frammenti greci e traduzioni paleoslave, sono: due ...
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Stenzel, Julius
Storico tedesco della filosofia antica (Breslavia 1883 - Halle 1935). Fu prof. a Kiel (dal 1933) e a Ralle (1935), e fu uno dei fondatori della rivista Quellen und Studien zur Geschichte [...] ); Sinn, Bedeutung, Begriff (1925); Die Metaphysik des Altertums (1924-31); Plato der Erzieher (1928; trad. it. Platone educatore); Philosophie der Sprache (1934); Dilthey und die deutsche Philosophie der Gegenwart (1934); fu pubblicata postuma una ...
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GUGLIELMO di Conches
Francesco Pelster
Grammatico e filosofo della scuola di Chartres, nato verso il 1080, morto verso il 1154. Insegnò fin dal 1122 a Parigi, più tardi fu alla corte del duca Goffredo [...] e considerato lo Spirito Santo come anima del mondo: ma più tardi respinse tale dottrina. Rifacendosi al Timeo di Platone e al Pantegni di Costantino Africano difese la dottrina atomica. Si occupò anche di problemi fisiologici e psicologici. Scrisse ...
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platonico1
platònico1 agg. [dal lat. Platonĭcus, gr. Πλατωνικός] (pl. m. -ci). – 1. a. Appartenente o relativo al filosofo greco Platone (428-348 a. C.), alle sue dottrine, ai suoi principî e alle sue opere (v. platonismo): la filosofia p.;...
platonico2
platònico2 agg. e s. m. [dal gr. πλατωνικόν (μέτρον), der. del nome del poeta comico greco Platone (sec. 5°-4° a. C.)] (pl. m. -ci). – Nella metrica greca antica, verso asinarteto, usato dal comico Platone: è formato da un hemiepes...