virtù
Alessandro Capata
Categoria-guida del lessico politico di M., la v. conosce una riformulazione del significato ricoperto storicamente nell’etica classico-cristiana in conseguenza della frattura [...] delle sue auctoritates, come ci ricorda Cesare Vasoli:
[in M.] solo assai raramente compaiono i nomi di Aristotele, di Platone e dello stesso grande divulgatore Cicerone, e non si trova alcun riferimento diretto a Epicuro o a Lucrezio, a Plotino ed ...
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Scienza che studia i processi psichici, coscienti e inconsci, cognitivi (percezione, attenzione, memoria, linguaggio, pensiero ecc.) e dinamici (emozioni, motivazioni, personalità ecc.). Il termine sembra [...] , e per un altro trascendente rispetto all’anima stessa.
Il pensiero posteriore infatti o si limita a negare le dottrine platoniche e aristoteliche, tendendo a dissolvere il concetto dell’anima e con ciò a eliminare il tema stesso della scienza, o ...
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UNIVERSALI, Questione degli
Bruno NARDI
La questione intorno al valore conoscitivo degli universali, dibattuta nella scolastica dal sec. IX in poi ed entrata nella fase acuta alla fine del sec. XI e [...] scrisse la Summa philosophiae pubblicata dal Baur (Beitr. Gesch. Philos. Mitt., IX), non solo fa un'ampia difesa della teoria platonica delle idee contro le critiche aristoteliche (ibid., pp. 347-361), ma si spinge assai più in là, sostenendo che i ...
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. Etimologicamente, "estetica" (gr. αἰσϑητική da αἴσϑησις "sensazione") vale "dottrina della conoscenza sensibile", e può opporsi con ciò a "noetica", o dottrina della conoscenza intellettuale, in base [...] vista la più profonda e generale natura del bello e dell'arte.
Platone. - Così, nel pensatore che, dopo gl'incerti preludi della sofistica perciò svalutata già in forza di questa sua posizione. Per Platone, si può dire, il valore estetico non si fa, ...
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GORGIA (Γοργίας, Gorgĭas) di Leontini
Guido Calogero
Sofista greco del sec. V a. C.: il più notevole rappresentante dell'antica sofistica dopo Protagora, e insieme il creatore dell'arte retorica. Della [...] naturalismo empedocleo - attestata dalla definizione del colore come "effluvio dei corpi commisurato alla vista" a lui attribuita nel Menone platonico e da una dottrina ottica concernente gli specchi ustorî e ricordata da Teofrasto: v. framm. B 4 e 5 ...
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Filosofo della scuola pitagorica, nato qualche decennio dopo la morte di Pitagora, verso il 470, e vissuto sino alla fine del sec. V o al principio del IV a. C. Sfuggì insieme con Liside alle persecuzioni [...] molti critici hanno ritenuto che le opere di Filolao siano falsificazione di neopitagorici, i quali risentivano già le influenze di Platone, di Aristotele, ecc. (e quindi dei concetti di forma e sostanza, di spirito e materia, di principio attivo e ...
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NUMENIO (Νουμήνιος, Numenius) di Apamea
Guido Calogero
Filosofo neopitagorico, vissuto nella seconda metà del sec. II d. C. È uno dei principali rappresentanti del processo di transizione che dal platonismo [...] la trinità neoplatonica delle ipostasi.
La migliore raccolta di frammenti è quella curata da F. Thedinga (De N. philosopho Platonico, Bonn 1875), il quale attribuisce inoltre a N. anche brani tramandati nel corpus plotiniano (v. Hermes, LII, 1917, p ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Platone
Mario Vegetti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Allievo di Socrate e discendente da una nobile famiglia ateniese, Platone può [...] , quindi fra politica ed etica: la malattia della città è al tempo stesso lo specchio e la causa della malattia dell’anima. Platone ritiene che l’anima sia una sostanza separata da quella del corpo, e che la loro unione sia limitata al periodo della ...
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Nel significato più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più in particolare, la rappresentazione di un oggetto alla mente, la nozione che la mente si forma o riceve [...] filosofico già con Democrito, che designò con esso l’atomo. Ma la sua grande fortuna derivò dall’uso che ne fece Platone. ᾿Ιδέαι o εἴδη furono per lui le uniche vere realtà eterne, fuori del tempo e dello spazio, oggetto di scienza, contrapposte ...
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Filosofo francese (Lilla 1805 - Montreux 1872). Scrittore e oratore di rara finezza, esercitò larga influenza sulla spiritualità francese della fine del 19º secolo. Il suo pensiero è in diretta polemica [...] nell'ascesa attraverso tutti i gradi degli esseri finiti, fino all'essere infinito, in un processo dialettico di chiara origine platonico-agostiniana. Il senso dell'infinito è desiderio del vero, di Dio, per questo la mente potrà riposare solo nella ...
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platonico1
platònico1 agg. [dal lat. Platonĭcus, gr. Πλατωνικός] (pl. m. -ci). – 1. a. Appartenente o relativo al filosofo greco Platone (428-348 a. C.), alle sue dottrine, ai suoi principî e alle sue opere (v. platonismo): la filosofia p.;...
platonico2
platònico2 agg. e s. m. [dal gr. πλατωνικόν (μέτρον), der. del nome del poeta comico greco Platone (sec. 5°-4° a. C.)] (pl. m. -ci). – Nella metrica greca antica, verso asinarteto, usato dal comico Platone: è formato da un hemiepes...