La scienza bizantina e latina prima dell'influsso della scienza araba. La struttura del sapere
Alfonso Maierù
La struttura del sapere
La classificazione delle conoscenze
Gli elementi fondamentali adottati [...] nelle quattro virtù della prudenza, fortezza, temperanza e giustizia; egli affermava, poi, che la logica era stata aggiunta da Platone, il quale aveva discusso le cause delle cose e dei costumi, e ne aveva scrutato la natura proprio grazie alla ...
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Publio Elio Aristide Teodoro Eudemone (n. Adriani, Misia, 117 o 129 - m. 185 o 189 d. C.) fu retore ad Atene e in altre città di Grecia, Asia, Egitto e a Roma. Per quanto si proponesse Demostene come modello, [...] del passato, come i Leuttrici, ispirati alla storia di Tucidide; altri hanno carattere polemico, come la difesa della Retorica contro Platone; di argomento personale sono i Discorsi sacri, su una malattia di A. ch'egli curò a Pergamo al santuario di ...
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Letterato e filosofo (Sandbach, Cheshire, 1893 - Cambridge 1979); ha insegnato filosofia morale e letteratura a Cambridge (1922-29), a Pechino e alla Harvard University (dal 1944); uno dei primi e più [...] inglesi intesa a servire da mezzo di comunicazione internazionale. In questa lingua R. ha tradotto anche la Repubblica di Platone (1942). I fondamenti della sua estetica, basata sulla scienza psicologica, non hanno mancato di influenzare la critica ...
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Filologo alessandrino (circa 257-180 a. C.); giovanissimo si recò ad Alessandria dove fu scolaro di Callimaco, del tragediografo Eufronio e del commediografo Macone. Dal 195 a. C. fu capo della biblioteca [...] metrici delle parti liriche e usando nuovi segni critici per le corruttele e le oscurità; si occupò anche delle opere di Platone; non fece commenti, ma ricerca sulla lingua e il contenuto dei testi, sulla biografia degli autori con studî di natura ...
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GIANNOTTI, Donato
Sergio Marconi
Primogenito di Lionardo, di mestiere orafo, e di Alamanna Gherardini, nacque a Firenze il 27 nov. 1492.
Il suo primo maestro fu Marcello Virgilio Adriani, discepolo [...] -democrazia) si era formato in ambiente umanistico già nel sec. XV. Tuttavia, indipendentemente dal modello ideale (improntato a Platone, Aristotele e Polibio) di Venezia, si apprezzava la libertà e la stabilità interna (il Machiavelli, come si sa ...
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Oratore politico ed esegeta di Aristotele (n. in Paflagonia 317 d. C. - m. 388 circa). Dal 337 visse alla corte di Costantinopoli; nel 355 fu nominato senatore da Costanzo e nel 358 proconsole dallo stesso; [...] caelo e al XII libro della Metaphysica (il commento ai Parva naturalia non è suo). Scrisse anche commenti a Platone che sono andati perduti. Grande la sua importanza come commentatore di Aristotele, le cui dottrine egli considerava intimamente affini ...
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Umanesimo
Stefano De Luca
Tornare agli antichi per diventare moderni
Le opere del passato sono come i fiori da cui le api traggono il nettare per fare il miele: questa immagine di Petrarca, uno dei [...] permise a Bruni, un discepolo di Salutati, di leggere in originale e di tradurre in latino numerose opere di Platone e di Aristotele, nonché di Plutarco e Senofonte. Quanto a Bracciolini, egli scovò nelle biblioteche dei monasteri svizzeri, francesi ...
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Umanista (Noto 1376 - Ferrara 1459); studiò a Bologna diritto civile; viaggiò a lungo in Oriente, da dove ritornò nel 1414, stabilendosi prima a Savona, poi a Roma, a Firenze e, infine, a Ferrara. Impaziente [...] infaticabile nell'intelligente, fortunata ricerca e divulgazione dei testi classici, soprattutto greci, da Eschilo e Sofocle a Pindaro, Platone e Apollonio Rodio, all'Antologia Palatina, a Plutarco, ecc. In tale ricerca egli recò soprattutto il suo ...
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Pensatore e medico greco (fine del secolo 2º d. C. e inizî del 3º), africano (pare) di nascita. Dei suoi scritti, abbiamo gli undici libri raccolti sotto il titolo πρὸς μαϑηματικούς (Adversus mathematicos); [...] e la retorica, nonché le discipline che costituiscono quel che si dirà il quadrivio e che, dai tempi di Platone, si presentavano come complesso organico: geometria, aritmetica, astronomia, da S. vista piuttosto come astrologia, musica); 2) l'opera in ...
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Poeta e critico olandese (Brenkelen 1887 - Wassenaar 1954). Dal 1935 professore di letteratura nederlandese a Leida. La sua poesia, di carattere riflessivo, evolve dal dualismo anima-sensi a una certa [...] ", 1922), Herwaarts ("Da questa parte", 1939), Verzen 1940 ("Poesie del 1940", 1941). Prosa: Opgang ("Ascesa", 1918), Uren met Platoon ("Ore con Platone", 1923), Over leven en dood in de poëzie ("Sulla vita e la morte della poesia", 1938). ...
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platonia
platònia s. f. [lat. scient. Platonia, der. del nome gr., Πλάτων, del filosofo Platone]. – Genere di piante guttifere, con due specie, del Brasile: sono grandi alberi con foglie coriacee, fiori vistosi, rosei, solitarî, che danno...
platonico1
platònico1 agg. [dal lat. Platonĭcus, gr. Πλατωνικός] (pl. m. -ci). – 1. a. Appartenente o relativo al filosofo greco Platone (428-348 a. C.), alle sue dottrine, ai suoi principî e alle sue opere (v. platonismo): la filosofia p.;...