Nell’antica Grecia, originariamente il rito magico della purificazione, inteso a mondare il corpo contaminato. Sotto l’influsso delfico e dell’orfismo, il concetto di c. assunse un significato più profondamente [...] della musica, e di questo motivo si avvalse Aristotele in un noto passo della Poetica in polemica con Platone. Mentre questi infatti condannava la poesia, soprattutto drammatica, come rappresentazione ed esaltazione di perniciose passioni, Aristotele ...
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VIRTÙ
Delio CANTIMORI
Enrico ROSA
Antonia NAVA
. Valore, eccellenza di buona qualità; potenza, vigore, forza, qualità connaturata; retta e costante volontà di fare il bene; armonia di vita. Nella [...] fornendo nessuna definizione precisa e unitaria di "virtù". Il concetto socratico di virtù fu sviluppato unilateralmente dai cinici. Per Platone "in ciascuna cosa cui è attribuita una data funzione ci deve essere pure una virtù" e la virtù dell'anima ...
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Filosofia
Atteggiamento di chi riconosce per vera una proposizione o una nozione. Con riferimento alle opinioni in materia di religione, il termine esprime un concetto per molti rispetti identico a quello [...] certezza o convinzione, che presuppone una dimostrazione rigorosa.
Nella storia della filosofia la nozione di c., elaborata nell’antichità da Platone e Aristotele e ripresa in campo religioso da s. Agostino e s. Tommaso, ha assunto un ruolo di primo ...
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Dal greco mỳthos ("parola, racconto"), una narrazione di particolari gesta compiute da dei, semidei, eroi e mostri. Il m. può offrire una spiegazione di fenomeni naturali, legittimare pratiche rituali [...] il potere dell'occhio mortale. Di qui il valore simbolico del m., che si connette con il suo valore estetico (già Platone osservava come il poeta componga m.). Nella filosofia contemporanea si è tornati a parlare di m., o considerandolo come forma di ...
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Teologo bizantino (n. Patrasso 850 circa - m. dopo il 933); metropolita (907) di Cesarea di Cappadocia, avverso, come Nicola il Mistico, alle quarte nozze dell'imperatore Leone VI il Sapiente, avversò [...] giunti fino a noi; tra essi uno dei più importanti manoscritti degli apologisti greci e il codice detto Clarkianus di Platone) e scrisse un Commento all'Apocalisse, rimaneggiamento di quello di Andrea di Cesarea, e altri scritti di notevole interesse ...
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Retore cristiano (sec. 4º), nativo di Alessandria. Stabilitosi come insegnante di grammatica dapprima a Berito e poi a Laodicea, ivi si convertì al cristianesimo e fu ordinato sacerdote; padre di A. di [...] sulla storia ebraica dalla creazione a Saul, liriche, tragedie, commedie, dialoghi, imitando a volta a volta Omero, Pindaro, Euripide, Platone, Menandro. Non ne rimane nulla: è assai dubbio se sia dell'uno o dell'altro A. una parafrasi in esametri ...
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ELEMENTI
C. Frugoni
I quattro e. (terra, acqua, aria, fuoco) proprio per la molteplicità della serie - che evidentemente ha tutti i requisiti per pretendere alla completezza sintetizzando il continuum [...] sistema a cavallo di ambiti diversi (etico, cosmico, antropologico). La dottrina classica - di Empedocle ma soprattutto di Platone nel Timeo - divenne disponibile attraverso i consueti tramiti di Agostino, Isidoro di Siviglia, Beda il Venerabile e ...
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MANCINELLI, Giulio
Anna Rita Capoccia
Nacque a Macerata il 14 ott. 1537, da agiata famiglia, primogenito di Leonardo, dottore in diritto canonico e civile, e di Antonia Costa, cultrice di letteratura [...] . In quel periodo iniziò anche la lettura delle Sacre Scritture sotto la guida della madre, donna "esercitata nelle cose di Platone" (Historia, c. 23r).
A 19 anni si recò, di nascosto, a Loreto, al noviziato gesuitico, dove conobbe il rettore della ...
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Atteggiamento spirituale, e conseguente pratica di vita, che tende all'unione con l'assoluto mediante il superamento dei limiti dell'esperienza sensibile o l'annullamento della personalità individuale. [...] ("carro", quello con cui Elia ascese al cielo).
Il misticismo cristiano
Il m. cristiano, che risente dell'eredità del platonismo e delle religioni misteriche, è però inseparabile dall'esistenza di fede, che è unione con Dio in Cristo, possibile a ...
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(gr. ῎Ερως)
Mitologia
Dio greco dell’amore (detto in latino Amor e Cupido). Ignoto a Omero, figura da Esiodo in poi, dapprima come un dio della natura e come potenza teogonica, senza genitori o nato dal [...] e giovinetti specialmente nelle palestre. La sua figura appare anche in opere di poeti e filosofi: basti ricordare il Simposio di Platone e, nell’età alessandrina, la favola di Eros e Psiche (➔ Amore e Psiche).
Prima venerato con simboli aniconici o ...
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platonia
platònia s. f. [lat. scient. Platonia, der. del nome gr., Πλάτων, del filosofo Platone]. – Genere di piante guttifere, con due specie, del Brasile: sono grandi alberi con foglie coriacee, fiori vistosi, rosei, solitarî, che danno...
platonico1
platònico1 agg. [dal lat. Platonĭcus, gr. Πλατωνικός] (pl. m. -ci). – 1. a. Appartenente o relativo al filosofo greco Platone (428-348 a. C.), alle sue dottrine, ai suoi principî e alle sue opere (v. platonismo): la filosofia p.;...