Compositore e critico musicale inglese, nato a Newcastle-upon-Tyne nel 1710, morto ivi il 9 maggio 1770. Fu da giovane in Italia, ed ebbe anche lezioni dal Geminiani. Nel 1736 fu nominato organista della chiesa di San Nicola della sua città natale. Compositore facile e fecondo, scrisse non meno di 50 concerti per istrumenti ad arco, e quartetti, e trii, e tre volumi di sonate per clavicembalo e due ...
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Organaro di grande rinomanza, nato a Whilton il 22 dicembre 1785, morto a Versailles il 19 febbraio 1859. Avendo già acquistata una notevole esperienza della sua arte attraverso una lunga pratica fatta sotto la direzione dei fabbricanti Davis prima e Russell poi, fu invitato a Parigi, nel 1826, da Sebastiano Érard, per lavorare alla costruzione di un organo del quale l'Érard aveva disegnato la composizione, ...
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Compositore e musicologo, nato a Fossano Piemontese il 19 ottobre 1545, morto a Saluzzo, avvelenato per vendetta da un monaco, nell'agosto 1604. Nella vita dell'Ancina, il quale fu medico e teologo, e professò la medicina e percorse la carriera ecclesiastica sino a esser fatto vescovo da Clemente VII, l'attività musicale fu un'attività secondaria ma ciò nondimeno importante. Allo studio della musica ...
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Compositore, nato a Londra il 31 dicembre 1874. Benché avesse avuto nella prima gioventù un'istruzione musicale elementare, non cominciò un serio studio della musica che all'età di 33 anni. Le sue composizioni, per lo più strumentali, sono specialmente notevoli per l'elaborazione, in esse praticata, di antiche melodie inglesi. Tali le variazioni per orchestra d'archi intitolate The Vicar of Bray, eseguite ...
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Compositore, nato a Kharkov l'8 febbraio del 1876. Ammesso, nel 1886, fra i ragazzi cantori del Coro di corte a Pietroburgo, ebbe a maestro prima il Balakirev, direttore del coro medesimo, e poi, al Conservatorio, il Rimskij-Korsakov: i due musicisti, cioè, dai quali, chi più, chi meno, tutti i musicisti russi cresciuti fra gli ultimi trent'anni del secolo scorso e i primi di questo hanno avuto, più ...
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Violinista e compositore, nato intorno al 1660, morto a Luneville, nella Lorena, il 14 agosto 1755. Bbbe fmma di essere il migliore violinista francese del suo tempo. Studiò, probabilmente, prima in Germania, e poi a Roma con Arcangelo Corelli, del quale può essere considerato discepolo e imitatore anche nella composizione. Fece parte dell'orchestra del duca d'Orléans e della Cappella Reale. Nel 1736 ...
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Compositore, nato a Bologna (secondo ricerche di G. Fantuzzi, Notizie intorno agli scrittori bolognesi, I, Bologna 1781, pp. 264-265) nel 1648 e mortovi nel 1720. Se le numerose composizioni, vocali e strumentali, da lui pubblicate, notevolissime per la varietà e l'elaborazione, non bastassero a testimoniare della sua valentia di contrappuntista e della ricchezza del suo ingegno, il suo valore potrebbe ...
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Questo nome è l'anagramma di Jehan Tabourot, il quale, secondo le più recenti ricerche, pare fosse un ecclesiastico (ordinato prete nel 1530, nominato canonico di Langres nel 1574) studiosissimo della danza e, per conseguenza, della musica di danza. La data della sua nascita sembra possa essere fissata nel 1519, e nel 1595 quella della morte. Ma se incerte sono le notizie sulla sua vita, indiscutibile ...
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Compositore e organista, nato a Londra il 10 agosto 1740, ivi morto il 22 ottobre 1802. Musicista fervidamente innamorato dell'arte sua, lavoratore instancabile, egli, che aveva fatto i suoi studî con Bernard Gates e col dott. Mares della Royal Chapel, iniziò la sua abbondantissima produzione di compositore con un'opera, The Maid of the Mill, che fu rappresentata al teatro Covent Garden nel 1765 (l'opera ...
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Musicologo nato a Parigi il 14 febbraio 1874, morto a Dieppe, per una ferita accidentale durante un'esercitazione di scherma, il 31 agosto 1910. Con Antonio Restori e con il Beck egli fu uno dei più attivi studiosi dell'arte e più specialmente della musica trovadorica. Importantissime fra le sue opere quella intitolata Cent motets du XIII siècle (Parigi 1908) e, come opera di volgarizzazione, il volume ...
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pizzetta1
pizzétta1 s. f. [dim. di pizza]. – Pizza di dimensioni ridotte, spec. come denominazione delle piccole pizze del tipo alla napoletana che si consumano, riscaldate, nei bar o in casa: alla festa c’erano tramezzini e pizzette.
pizzetta2
pizzétta2 s. f. [der. di pizzo]. – Tipo di passamaneria ottenuta col procedimento della frangia e del moletto, però più bassa e leggera, usata per bordature di tendine da finestra.