Francia
Paolo Marocco
Cinematografia
In F. nacque ufficialmente il cinema: il 28 dicembre 1895 i fratelli Louis e Auguste Lumière organizzarono al Grand Café di Parigi il primo spettacolo pubblico e [...] Fiandre nel 18° sec., con citazioni della pittura fiamminga, che precorreva quelle che sarebbero state pochi La dentellière, 1977, La merlettaia, con Isabelle Huppert), regista elegante e metafisico, e Alain Tanner (Jonas qui aura 25 ans en l'an 2000 ...
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Corre una singolare fatalità fra l'invenzione dei fratelli Lumière e l'alba del cosiddetto secolo breve. Il cinema ha forse inventato il Novecento: o è stato il Novecento a inventare il cinema? In modo [...] concezione del fare, o della pratica, dalla metafisica. Il cinema procurò anzitutto piacere, un modesto e J. Pollock. Il cinema, cioè, è stato di stimolo alla pittura nel corso del secolo, capovolgendo un rapporto che all'inizio aveva un'impostazione ...
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Filosofia
Redazione
Il rapporto tra filosofia e cinema
Filosofia del cinema, da una parte, ed estetica cinematografica, dall'altra, benché strettamente connesse e talora sovrapposte al punto che spesso [...] il discorso dal piano della fisica e della metafisica al piano psicologico. Il tempo, dice Agostino, nulla, poiché qui si tratta non tanto di cinema quanto di pittura, sia pure pittura che si serve del mezzo cinematografico.
Tuttavia il cinema non ...
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DALI, Salvador
Bruno Di Marino
Dalí, Salvador (propr. Salvador Felipe Jacinto)
Pittore, scultore, scenografo e autore cinematografico spagnolo, nato a Figueras (Spagna) l'11 maggio 1904 e morto ivi [...] D. frequentò a Madrid la scuola di Belle Arti dove incontrò il poeta F. García Lorca e il futuro regista Buñuel, appassionandosi alla pittura futurista e metafisica. Tra il 1927 e il 1928 si recò a Parigi avvicinandosi al gruppo surrealista. La sua ...
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L'immagine del corpo nei nuovi media
Antonio Costa
Roy Menarini
Fra il 19° e il 20° secolo, l'avvento e la diffusione di nuove forme di comunicazione, soprattutto visiva, quali la fotografia, il cinema, [...] in una sorta di geroglifico sovraccarico di significati simbolici, quasi una pittura vivente. All'opposto, in un film come La passion de Jeanne di unità e totalità del soggetto della tradizione metafisica occidentale, ammetteva che, avendo la pura e ...
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Percorsi introduttivi - L'immaginario cinematografico: forme e meccanismi
Paolo Bertetto
L'immaginario cinematografico: forme e meccanismi
Nel suo celebre saggio Le cinéma, ou l'homme imaginaire (1956) [...] F.W. Nietzsche nella sua interpretazione della crisi della metafisica e della cosa in sé offerta in Götzen-Dämmerung (1889 si intrecciano nel corpo cinematografico che assume rispetto alla pittura la forza vivente, illusiva e ulteriore garantita dal ...
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Bartolini Salimbeni Vivaj, Giancarlo
Sabina Tommasi Ferroni
Costumista e scenografo cinematografico e teatrale, nato a Firenze il 4 novembre 1916 e morto a Roma il 17 gennaio 2000. Le arti figurative, [...] e in particolare la pittura alla quale si dedicò per tutta la vita, rappresentarono un costante punto di riferimento sorta di astrazione, quasi surreale, come nel caso dell'architettura metafisica della fortezza in Il deserto dei Tartari (1976) di ...
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metafisico
metafìṡico agg. e s. m. [der. di metafisica] (pl. m. -ci). – 1. agg. Nel linguaggio filos., che concerne la metafisica (intesa come scienza della realtà assoluta) o è proprio di essa: problemi m.; principî m.; che poi la vita sia...
metafisica
metafìṡica s. f. [dal lat. mediev. metaphysica, e questo dal gr. μετὰ τὰ ϕυσικά (v. oltre)]. – 1. a. In Aristotele, è la dottrina, da lui chiamata «filosofia prima» (πρώτη ϕιλοσοϕία) e definita come teoria dell’«ente in quanto ente»...