Europa
Bruno Roberti
Paolo Marocco
Cinematografia
Caratteri di un cinema europeo
La faticosa ricerca di un'identità complessiva del prodotto cinematografico europeo, avvenuta nel quadro della travagliata [...] che si manifestava, in poesia come anche in pittura, nell'E. intellettuale di quel periodo. A partire dall'inizio degli di donare sollievo al pubblico afflitto dalla crisi economica. In genere venivano ritratte occasioni mondane: interni di alberghi ...
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Corea
Fernanda Moneta
Cinematografia
La cinematografia coreana, a causa delle vicende politiche che hanno segnato il Paese, almeno a partire dalla guerra civile degli anni Cinquanta, è risultata nettamente [...] 1963, noto come The flower girl) di Chon Sang In. In seguito si affermò il genere bellico e nel 1962 aprirono gli sea village) di Kim Su Yong, la cui messa in scena è costruita tenendo presente la tradizione della pittura paesaggistica asiatica. ...
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Tecnica cinematografica e forma d'arte: uno spettacolo per tutti
I cartoni animati propongono storie e personaggi che divertono i bambini, ma a volte anche gli adulti, offrendo loro non soltanto uno svago [...] caso, come dimostrano le opere straordinarie di un autore classico del genere, lo scozzese-canadese Norman McLaren, o muovevano sullo schermo. Si realizzava così una sorta dipittura dinamica, che bene rientrava in quelle correnti dell'avanguardia ...
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Belgio
La prima proiezione in B. del cinematografo Lumière avvenne a Bruxelles il 1° marzo 1896, ma nel Paese non si sviluppò subito una produzione nazionale, sebbene le premesse scientifiche del cinema [...] civique, entrambi del 1913, opere che segnarono l'avvio di un genere molto seguito in B., la 'commedia popolare'. Fin dall dai film sulla pittura (Regards sur la Belgique ancienne, 1936; Le monde de Paul Delvaux, 1946) a quelli di finzione (Symphonie ...
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Scorsese, Martin
Marco Pistoia
Regista e produttore cinematografico statunitense, di origine italiana, nato a New York il 17 novembre 1942. Esordiente negli anni Sessanta, S. si è presto imposto come [...] t live here anymore, anch'esso assimilabile al genere road movie, la protagonista è di nuovo una donna, Alice (la splendida Ellen per es. in Taxi driver. Il confronto con la pittura, e la riflessione su gesto pittorico e sguardo cinematografico, ...
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Arnheim, Rudolf
Daniele Dottorini
Psicologo, teorico del cinema e critico dell'arte tedesco, naturalizzato statunitense, nato a Berlino il 15 luglio 1904. Tra i maggiori rappresentanti della Gestaltpsychologie, [...] di riferimento negli studi sul cinema e sull'immagine in genere. Di famiglia ebrea, figlio di un fabbricante di media, ma anche la pittura, l'architettura, la musica). Il concetto a cui A. lavorava in quegli anni era quello di "pensiero visivo" ( ...
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Renoir, Jean
Marco Pistoia
Il grande gioco del cinema
Il regista Jean Renoir viene considerato tra i più grandi maestri dell’arte cinematografica: con i suoi film, realizzati in un arco di tempo che [...]
Proprio il mondo delle arti in tutti i suoi aspetti (pittura, musica, teatro) ebbe una straordinaria importanza nella sua opera quest’opera Renoir propone sia una ricostruzione di un genere fondamentale della storia dello spettacolo – appunto la ...
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Walsh, Raoul
Marco Pistoia
Attore e regista cinematografico statunitense, nato a New York l'11 marzo 1887 e morto a Simi Valley (California) il 31 dicembre 1980. Fra i maggiori registi del cinema americano, [...] di San Francesco Saverio e poi l'università di Seton Hall, nel New Jersey, dove seguì anche corsi teatrali. Trasferitosi in Europa e dedicatosi alla pittura summa del genere stesso, giunto ormai in una fase declinante. Una storia di amicizia tanto ...
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Leigh, Mike
Giovanni Grazzini
Regista cinematografico e teatrale inglese, nato a Salford (Lancashire) il 20 febbraio 1943. Si è imposto all'attenzione della critica con High hopes (1988; Belle speranze) [...] corsi di diversi istituti superiori di Londra, studiando recitazione alla Royal Academy of Dramatic Art, disegno e pittura misurato in modo originale con il genere storico-biografico, ricostruendo con affettuosa ironia le vicende di W.S. Gilbert e A. ...
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Barrymore, Lionel
Callisto Cosulich
Nome d'arte di Lionel Blythe, attore teatrale e cinematografico statunitense, nato a Filadelfia il 28 aprile 1878 e morto a Van Nuys (California) il 15 novembre 1954. [...] patria e in Gran Bretagna, e dal 1906 al 1909 studiò pittura a Parigi. Tornato a New York, riprese saltuariamente l'attività scatenò in una interpretazione di alto istrionismo, temperato da una vena d'ironia, inusuale nel genere horror. Nel periodo ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
genio1
gènio1 s. m. [dal lat. Genius, nome proprio della divinità tutelare, e fig. (come nome comune, genius) «inclinazione, disposizione»]. – 1. a. Nella mitologia pagana, lo spirito, buono o cattivo, che presiedeva al destino degli uomini...