Pittore (Biberach 1609 - Augusta 1682 o 1683). Fu a Roma e Napoli (1633-51), dove risentì di N. Poussin, della pittura nordica di paesaggio e di quella napoletana di battaglie; dipinse scene mitologiche [...] e bibliche e quadri digenere (Marine, Roma, galleria Pallavicini Rospigliosi; Diluvio Universale, 1640, Kassel, Staatliche Kunstsammlungen). Tornato in Germania, dipinse soprattutto pale d'altare. ...
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Pittore (Bergamo 1812 - Pavia 1882). Allievo a Bergamo di G. Diotti, risentì poi dei modi del Piccio, che tradusse nelle numerose opere di soggetto sacro e nei ritratti, in toni misurati e ariosi; dal [...] 1842 insegnò pittura all'accademia di Pavia. Suo fratello Luigi (Bergamo 1808 - ivi 1880), anch'egli pittore, trattò soggetti storici e digenere. ...
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Pittore svizzero (Basilea 1865 - Berna 1922). Studiò dapprima architettura, poi (1884-89) pittura a Monaco. Soggiornò anche a Parigi e a Firenze; dal 1908 si stabilì a Röhrswil presso Berna. Trattò con [...] finezza il ritratto e il quadro digenere; eseguì anche composizioni decorative nel palazzo comunale di Basilea (1902) e nel palazzo federale di Berna. ...
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Pittore (Milano 1818 - ivi 1892), allievo di L. Sabatelli a Brera; trattò dapprima la pittura storica, in seguito dipinse anche scene digenere. Fu uno dei primi e migliori acquerellisti milanesi. Una [...] collezione di opere sue e di altri artisti del sec. 19º (già fondazione D.) è conservata presso la Galleria d'arte moderna di Milano. ...
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Pittore e incisore (Monaco 1775 - ivi 1852). Fu allievo del padre Jonann Jakob il Vecchio (1741-1813), pittore eclettico, autore di ritratti, paesaggi, composizioni religiose e digenere. Completò la sua [...] formazione a Parigi e si dedicò al paesaggio, ispirandosi nelle sue vedute di cascate e di montagne soprattutto alla pittura olandese del sec. 17º. ...
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Pittore e incisore (Otterberg, Palatinato, 1631 - Francoforte sul Meno 1685). Fu in Italia intorno al 1650 e a Francoforte dal 1667. Dipinse soprattutto quadri pastorali, digenere e di animali, che risentono [...] della pittura olandese e italiana. Sue opere in musei tedeschi (Albergo tra rovine romane, 1670 circa, Karlsruhe, Staatliche Kunsthalle). ...
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Pittore (Saldus 1866 - Helsinki 1916). Studiò a Riga e a Pietroburgo, viaggiò all'estero, lavorò e insegnò a Riga, adoperandosi a promuovere la nascita di una pittura nazionale lettone. La sua pittura [...] inclinò in un primo tempo verso espressioni realistiche (quadri digenere, paesaggi e ritratti), in seguito verso il simbolismo. ...
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Pittore statunitense (Lovell, Maine, 1824 - New York 1906). Studiò in patria e in Europa; soggiornò cinque anni all'Aia. Dedicatosi alla pitturadi ritratto e soprattutto digenere, rappresentò prevalentemente [...] scene popolari e agresti e i casi delle genti del suo paese, come pure degli afroamericani degli stati del Sud ...
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Pittore italiano (Firenze 1858 - ivi 1917). Allievo di A. Ciseri e di E. Pollastrini, si dedicò alla pittura storica e digenere, con notevole abilità tecnica (Firenze, Gall. d'arte moderna: La madre; [...] L'antiquario; ecc.). Visse anche a Parigi, e dipinse qualche buon ritratto. Fu anche abile incisore ...
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Pittore (Albany, New York, 1811 - Tottenville, New York, 1885), allievo di S. F. B. Morse; soggiornò poi (1849-60) a Firenze e Roma studiando gli antichi maestri; trattò la pitturadi storia e digenere, [...] il paesaggio, il ritratto (Mrs. William Page, 1860, Detroit, Institute of Arts) ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
genio1
gènio1 s. m. [dal lat. Genius, nome proprio della divinità tutelare, e fig. (come nome comune, genius) «inclinazione, disposizione»]. – 1. a. Nella mitologia pagana, lo spirito, buono o cattivo, che presiedeva al destino degli uomini...